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			Terzo rapporto APAT sulla qualità dell'ambiente urbano in Italia
			
			
			 
Per un navigante che ignori verso quale meta dirigersi, nessun vento è per lui quello giusto. 
Seneca Lettere morali a Lucilio 
 
Presentato a Roma il 18  gennaio 2007, al Tempio di Adriano, dal Commissario Straordinario dell’Agenzia  per la protezione dell’ambiente, Avvocato Giancarlo Viglione, alla presenza del  Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, e del Ministro dei Trasporti,  Alessandro Bianchi. 
  Energia, mobilità,  qualità dell’aria, rifiuti, acqua, suolo e territorio sono i principali temi  trattati con particolare riferimento alle nostre città, allo scopo di  diffondere dati ed informazioni scientificamente certi, per informare i  cittadini ed aiutare chi ha responsabilità politiche e decisionali ad operare  sulla base di dati tecnici e ambientali aggiornati e affidabili. 
  Il Rapporto APAT 2006  sulla qualità ambientale delle aree urbane italiane vede notevolmente ampliato  il numero delle città analizzate, che passa dalle quattordici dell’edizione  2005, dove erano comprese le sole aree metropolitane definite dalla normativa,  alle ventiquattro della nuova edizione, che include tutti i capoluoghi di  provincia con popolazione superiore a 150.000 abitanti. 
  Il rapporto prende anche  in esame la questione del monitoraggio e il controllo delle risposte, ovvero  dei provvedimenti che vengono presi allo scopo di risolvere – o quanto meno  mitigare – gli effetti dannosi e indesiderati sull’ambiente e sul territorio.  
  Circa il 75% della  popolazione europea vive in aree urbane, e si stima che tale quota entro il  2020 debba raggiungere un valore dell’80%, determinando così un progressivo  deterioramento dell’ambiente di vita ed una crescente pressione sugli  ecosistemi. È perciò della massima importanza, al fine di programmare gli  opportuni interventi, la continua osservazione di quanto avviene nelle aree  urbane sotto il profilo dell’energia, della mobilità, della qualità dell’aria,  dei rifiuti, dell’acqua, del suolo, della natura e del territorio. 
  Vediamo in estrema  sintesi alcuni aspetti del Rapporto:  
  - Circa la qualità dell’aria,  non si rileva alcuna chiara tendenza alla diminuzione,  nel periodo  1993-2005, per quanto riguarda le concentrazioni di PM10, di ozono e di  biossido di azoto. 
 
  - Relativamente ai trasporti il parco autovetture continua a crescere nelle ventiquattro aree urbane fatte  oggetto di analisi, dove risulta in crescita anche il parco motocicli di  cilindrata superiore a 50 cc. Il trasporto pubblico locale, se da una parte  mostra un miglioramento qualitativo del parco mezzi, nonché tra le altre cose  la diffusione dell’uso di carburanti alternativi e di dispositivi atti a ridurre  le emissioni inquinanti, dall’altra si fa notare soprattutto per carenza di  risorse pubbliche ed infrastrutturali, e per la bassa competitività in quanto a  rapidità di servizio. Circa l’uso della bicicletta emerge dall’indagine una  dotazione infrastrutturale (come per esempio piste ciclabili) largamente  insufficiente. 
 
  - Il verde urbano gestito dai Comuni è aumentato nel 75% delle città, dal 1999 al 2003,  mediamente dell’1,4%. Trattandosi però del solo verde di gestione comunale, è  questo un valore che rappresenta una sottostima di tutto il verde presente  nelle città. 
 
  - Per le acque la  copertura del servizio di acquedotto appare, a livello nazionale, generalmente  accettabile; in nessun caso, infatti, essa è inferiore al 92%, in termini di  abitanti serviti/abitanti residenti. 
 
  - Per ciò che attiene ai rifiuti la media nazionale è pari a 553   kg l’anno per ogni abitante. I valori più elevati di  produzione di rifiuti pro capite si riscontrano a Prato e Catania e nelle città  aventi una maggiore vocazione turistica, come Roma, Firenze e Venezia. Per la  raccolta differenziata solo Padova supera l’obiettivo del 35% fissato dal DLgs  22/97 per il 2003. Si rileva una forte crescita della raccolta differenziata  nel triennio 2002-2004 a  Roma, Taranto, Catania e Palermo, con incrementi che tuttavia, in termini  assoluti, esprimono valori ancora largamente insoddisfacenti. 
 
 
18 gennaio 2007 
www.apat.it 
 
 
 
			
			
					
			
			
			
			
			
			
			 
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