 
2. Lo stato  patrimoniale 
Gran parte  delle attività umane si sviluppa all'interno di organizzazioni, pubbliche,  private, senza scopo di lucro, strutture che per funzionare hanno bisogno di  impiegare "risorse". Per operare efficacemente tali organizzazioni  devono sapere di quante risorse hanno bisogno, quante ne stanno impiegando e se  il loro utilizzo è efficace; queste informazioni, come abbiamo già detto, sono  necessarie anche a soggetti esterni che debbano esprimere un giudizio su  un'organizzazione o debbano legittimarla. 
  I sistemi  contabili forniscono informazioni di questo tipo e, in particolare, lo stato  patrimoniale è un rendiconto della situazione patrimoniale e finanziaria.
Lo stato  patrimoniale testimonia la struttura del capitale di funzionamento al termine  dell'esercizio e si articola in due sezioni (vedi fig. 1) chiamate: 
Fig.  1  Schema dello stato patrimoniale
  
    |   | Elementi attivi del capitale di funzionamento | Elementi passivi del capitale di funzionamento |   | 
  
    |   | Attivo | Passivo  |   | 
  
    |   Investimenti a breve termine |  |  |   Mezzi di terzi | 
  
    | Investimenti a medio lungo  termine  | 
      MacchinariFabbricatiPartecipaz.  | 
      Capitale socialeRiserveUtile/perdite  |   Mezzi propri  | 
  
    |   | Impieghi | Fonti |   | 
L'attivo elenca gli elementi attivi del  capitale di funzionamento dell'impresa. Per poter operare, un'azienda ha  bisogno di denaro, fabbricati, impianti, materie prime, computer, scorte di  magazzino, brevetti e molte altre risorse materiali e immateriali; tutte queste risorse di cui l'impresa si  serve per la propria operatività costituiscono le attività aziendali (assets). 
Le attività,  quindi, sono risorse possedute dall'impresa (9) il cui valore può essere  rappresentato dal prezzo di mercato (fabbricati, macchinari, materie prime,  prodotti finiti) o può essere ricavato dall'utilità che l'azienda ritiene di  ricavare nel corso delle proprie attività (know-how, brevetti, risultati della  R&S).
Il passivo, di converso, elenca, sia gli  obblighi verso terzi, sia il Patrimonio  netto o Mezzi propri, cioè il  debito della società nei confronti degli azionisti. 
    Le  passività in senso stretto (liabilities) sono obblighi  costituiti prevalentemente da debiti che l'azienda ha nei confronti di  fornitori, banche, dipendenti, ecc., ma anche da impegni a tenere un certo  comportamento, per esempio l'impegno a lasciare un immobile ad un locatario che  ha già pagato il l'affitto. 
    La seconda  voce che concorre al passivo è il capitale netto (equity), costituito da:
  - capitale versato,
- riserve di utili, cioè, l'ammontare di utili generati dalla gestione e  non distribuiti ai soci,
- utili o perdite.
Secondo queste  definizioni il passivo indica le fonti (dove ho preso i soldi necessari  all'impresa per svolgere la propria attività), l'attivo indica gli impieghi (dove ho messo i soldi); si  genera, appunto, un circolo virtuoso finanziamenti  - investimenti  ofonti - impieghi che alimenta il motore della gestione operativa.
  Questa chiave  di lettura dello stato patrimoniale semplifica la spiegazione della relazione
Attività = Passività +  Patrimonio netto
infatti
Risorse impegnate = Risorse  disponibili.
Ciò che  determina l'uguaglianza tra attivo e passivo è rappresentato dal risultato  dell'esercizio che accresce (se ci sono utili) o diminuisce (se ci sono  perdite) il patrimonio netto e quindi i diritti che i soci hanno sulla società.
  Se si dovesse  virtualmente interrompere il ciclo fonti - impieghi si potrebbero evidenziare  gli impieghi in essere in un determinato istante, come pure le fonti; i due  importi coincidono sempre perché gli investimenti sono possibili grazie alle  fonti e le fonti alimentano tutti gli investimenti. L'insieme dei mezzi o  risorse a disposizione dell'azienda in un determinato istante, prende il nome  di ricchezza aziendale o di patrimonio  lordo aziendale, mentre le fonti di finanziamento e gli investimenti  costituiscono il sistema dei valori  della società.
Giova osservare  che l'azienda è un sistema instabile,  perché, abbandonato uno stato di equilibrio, essa non è in grado di auto  correggersi (Facchinetti, 2004), ma necessita dell'intervento del management  aziendale per riportarsi in condizioni di equilibrio. D'altra parte, questa  capacità di mantenere l'azienda in costante equilibrio è la condizione base  perché l'azienda duri nel tempo, adattandosi alla mutevolezza delle condizioni  ambientali esterne.
   Per mantenere l'azienda in uno stato di  equilibrio vanno tenuti sotto controllo tre stati:
  - equilibrio finanziario, 
- equilibrio economico,
- equilibrio patrimoniale.
L'equilibrio finanziario è la capacità dell'azienda  di far fronte tempestivamente ai propri impegni. Esso deve essere mantenuto nel  breve periodo (si parla allora di equilibrio  monetario), assicurando con i mezzi provenienti, prevalentemente, dalla  gestione, l'equilibrio delle entrate e delle uscite senza che si verifichino  buchi di cassa o eccessi di liquidità. L'equilibrio finanziario è mantenuto,  invece, sul medio lungo periodo, utilizzando, prevalentemente, i mezzi propri o  di terzi, dopo un'oculata analisi della fonte finanziariamente più vantaggiosa.
L'equilibrio economico è la capacità dell'azienda  di remunerare i fattori produttivi e di far rendere adeguatamente il capitale  dei soci. Questo equilibrio è ottenuto se i ricavi provenienti dalla vendita di  prodotti e servizi superano i costi dei fattori impiegati nella realizzazione  di tali prodotti e servizi, ossia se le fonti consumate superano gli impieghi  consumati.
L'equilibrio patrimoniale lo si ottiene grazie ai due  equilibri precedenti, ma, nella sua essenza, esso rappresenta la capacità  dell'azienda di darsi una struttura delle fonti e degli impieghi che le  consenta di durare nel tempo.
2.1 I mezzi propri o patrimonio netto
Il finanziamento  dell'impresa con "mezzi propri" si articola in due voci:
  - il capitale sociale,
- l'autofinanziamento.
Il capitale sociale è rappresentato dai conferimenti versati dai soci al  momento della nascita dell'impresa e durante la sua vita, al fine di costituire  una "dotazione" permanente. I conferimenti dei soci possono essere in  denaro o in beni materiali o immateriali (macchinari, impianti, fabbricati,  crediti, brevetti, know-how, portafoglio clienti, ecc.); cogente è la  condizione che il conferimento realizzi un'attribuzione che incrementi, in modo  economicamente quantificabile, il valore della società. Dai conferimenti  restano, rigorosamente, escluse le prestazioni di opere e servizi (anche se  esse possono essere suscettibili di valutazione economica), in quanto il  legislatore riconosce al capitale sociale anche una funzione di garanzia verso  terzi e l'imputazione a capitale di opere e servizi difficilmente potrebbe  essere considerata come un valore a garanzia. Parte del capitale di una società  a responsabilità limitata può essere costituita dall'obbligo assunto da un  socio di effettuare una prestazione d'opera o di servizi, ma il conferimento  deve essere accompagnato da una polizza di assicurazione o da una fideiussione  bancaria. Il credito verso la società resta iscritto a bilancio e si riduce  proporzionalmente con le prestazioni effettuate fino al momento in cui  l'obbligo e il relativo credito si estinguono.
  L'autofinanziamento è l'incremento dei  mezzi finanziari aziendali per effetto della gestione e non per effetto di  apporti esterni; esso è costituito, ad esempio, dagli utili di esercizio non  distribuiti ai soci, mediante la creazione di apposite riserve. Giova  sottolineare che la distribuzione dei  dividendi la cui somma non può superare l'utile di esercizio è un  depauperamento, sia pure virtuale (10),  dell'azienda che riduce la propria liquidità, restituendo una fonte di  finanziamento.
Il patrimonio  netto costituisce la dotazione permanente in senso stretto; esso non ha una  scadenza e, anche se variabile nel tempo, dura per l'intera vita dell'azienda.  Allo scioglimento dell'impresa il patrimonio netto viene rimborsato in funzione  del valore di liquidazione finale della società.