L'autolesionismo della sinistra irtaliana. Nostalgia del comunismo.


La compagnia della moltitudine è dannosa.
Seneca, Lettere morali a Lucilio


Nasce Sinistra italiana (logo in rosso su fondo giallo), il nuovo gruppo parlamentare della sinistra, composto da 31 deputati che esordisce con la sua prima assemblea pubblica al teatro Quirino a Roma. Ne faranno parte i 25 di Sel e 6 ex Pd. Al Senato nascerà solo in un secondo momento la componente del gruppo Misto che avrà lo stesso nome e includerà i 7 di Sel, Mineo e due ex M5s. Il gruppo della Camera, ha annunciato Monica Gregori, avrà come consulente economico l'economista statunitense premio Nobel Joseph Stiglitz. "Tutto esaurito" al teatro. Platea e palchi sono stracolmi di militanti, ma in tanti sono rimasti fuori e non potranno entrare per motivi di sicurezza: circa 500 persone, secondo gli organizzatori. Perciò Stefano Fassina, Alfredo D'Attorre, Nicola Fratoianni e Arturo Scotto hanno deciso di uscire dal teatro, tra un intervento e l'altro, e "riprodurre" l'assemblea anche all'esterno, con un "bis" improvvisato in strada.
"La sinistra ideologica non vincerà, mai. Al massimo aiuta la destra a vincere". E' il testo del discorso di Matteo Renzi ai gruppi Pd, pronunciato martedì e ripubblicato questa mattina sul Foglio on-line. "A sinistra - si legge nel testo 'twittato' pochi minuti fa dal presidente del Consiglio - l'operazione che stanno tentando alcuni nostri anche ex compagni di viaggio è secondo me intrisa di ideologismo. La rispetto, ma fa a pugni con la realtà. Il loro non è progetto politico, ma delirio onirico".
Come chiamarsi, "compagni" o "amici"? E' uno degli interrogativi che si pone la nuova Sinistra italiana che nasce oggi al teatro Quirino di Roma. Claudio Fava, che torna nel gruppo dopo l'uscita da Sel, apre il suo intervento salutando gli "amici" presenti. Ma più d'uno dalla platea lo corregge, gridando: "Compagni, siamo compagni". Fava si interrompe e replica: "Compagni ce lo diciamo da sempre, amici implica un atto di generosità che di questi tempi è ancora più raro".
"Sinistra italiana ha una proposta di governo, alternativa al liberismo da Happy days del segretario del Pd". Lo dice Stefano Fassina. "Abbiamo scelto di avviare i gruppi parlamentari intorno alla legge di stabilità perché la credibilità non si conquista con l'autocertificazione - tanti si dicono di sinistra - ma sui contenuti: i nostri emendamenti sono un messaggio all'Italia per dire chi siamo. Questa manovra iniqua è sinergica al partito della nazione: Renzi ha detto che attua il programma che Berlusconi non è riuscito ad attuare".
"Oggi con Sinistra italiana ci sono tantissimi iscritti al Pd e sarà sempre di più così perché la battaglia all'interno del partito non è più possibile, per la radicalità della deriva renziana. Dobbiamo bloccare il tentativo in atto di cancellare la sinistra, se vogliamo ricostruire il centrosinistra".
Quella che nasce con Sinistra italiana è "una alleanza di uomini e donne che si ribellano alla mafia delle parole e che non accettano che la sinistra debba trionfare nel proprio suicidio. Oggi si costruisce un primo pezzo di 'spazio pubblico' di ciò che potrà e vorrà essere la sinistra che non cede né alle lusinghe del potere né alle seduzioni dell'impotenza vestita di minoritarismo". Lo scrive Nichi Vendola nel messaggio inviato al teatro Quirino, dove non ha potuto essere presente per motivi familiari. "Se il lavoro torna ad essere merce, se i diritti sociali spariscono poco a poco, se la dignità delle persone diviene una variabile dipendente del mercato, se la democrazia viene ingabbiata nella retorica della governabilità e nel fascino di un 'uomo solo al comando', allora vuol dire che 'fare la sinistra' è l'urgenza di un'Italia spaccata tra nord e sud, frammentata in clan e corporazioni, umiliata dal malaffare che abita tutti i palazzi del potere", aggiunge. "Tocca a noi - sottolinea - rimetterci in cammino, abituarci allo scambio plurale delle idee, camminare uniti ma camminare sui sentieri dell'innovazione, avere come bussola un vincolo di popolo, essere luogo di connessione di competenze e culture critiche, costruire un programma di governo all'altezza delle sfide e dei dilemmi del tempo nostro. Tocca a noi restituire senso alla parola sinistra e ricostruire il legame necessario tra la politica e la speranza di un mondo migliore. Abbiamo il dovere di provarci", conclude il leader di Sel.


Eugenio Caruso - 7 novembre 2015

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