Salute e sicurezza nelle imprese.

Il Consiglio dei Ministri del 16 febbraio 2007 ha approvato il Disegno di legge delega in materia di salute e sicurezza sul lavoro, presentato dal Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, e dal Ministro della Salute, Livia Turco, le cui linee guida erano state illustrate nel corso della Seconda Conferenza nazionale tenutasi a Napoli dal 25 al 26 gennaio. La prima novità è data da due elementi di metodo: da una parte, infatti, si tratta di un lavoro sinergico con il Ministero della Salute; dall’altra, rappresenta una concertazione con le parti sociali e con le Regioni. Il testo intende modificare il quadro della normativa esistente, assicurando il pieno rispetto delle disposizioni comunitarie, l’equilibrio tra Stato e Regioni  e, soprattutto, l’uniformità della tutela sull’intero territorio nazionale.
Uno degli aspetti più rilevanti della legge delega consiste  nell’ampliamento del campo di applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro a tutti i settori, tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, indipendentemente dalla qualificazione del rapporto di lavoro che li lega all’impresa.
Fondamentale la previsione di misure di semplificazione degli adempimenti in materia di sicurezza, con l’intento di consentire la ricerca di misure che favoriscano, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese, la garanzia della sicurezza nell'impresa.
Il testo prevede, inoltre, il miglioramento del collegamento delle reti informatiche di Enti ed Istituzioni, allo scopo di consentire una più efficace circolazione delle informazioni alle imprese e ai lavoratori.
Altro punto è rappresentato dal coordinamento degli interventi ispettivi. È necessario, infatti, rendere maggiormente efficace la vigilanza, al fine di evitare che vi siano sovrapposizioni e duplicazioni tra i soggetti a ciò deputati.
È stato valorizzato il ruolo della bilateralità  e riformulato l’attuale complesso apparato sanzionatorio, con l’obiettivo di assicurare una migliore corrispondenza tra infrazioni e sanzioni, tenendo conto dei compiti effettivamente svolti da ciascun soggetto ed utilizzando procedure che favoriscano la regolarizzazione del soggetto inadempiente.
Un ruolo fondamentale è stato  affidato alla formazione, intesa come essenziale strumento di prevenzione e tutela.
È previsto, inoltre l’inserimento della materia “Salute e sicurezza sul lavoro” nei programmi scolastici ed universitari e nei percorsi di formazione, finalizzata alla sensibilizzazione e all’informazione dei giovani.
In particolare, sono previsti strumenti in grado di valutare l’idoneità delle imprese che lavorano negli appalti, utilizzando come parametro il rispetto delle norme di salute e sicurezza sul lavoro, considerato vincolante anche per l’accesso ad agevolazioni, finanziamenti e contributi a carico della finanza pubblica, di cui usufruiranno solo le aziende considerate “virtuose”.

22 febbraio 2007



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