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L'Italia, importante HUB energetico del mediterraneo


L'alba ti vede superbo, ti vede umiliato il tramonto.
Seneca, Tieste


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I mutamenti del mercato energetico hanno importanti implicazioni per Medio Oriente e Nord Africa, dove le rinnovabili si stanno affermando come una fonte di approvvigionamento strategica, sia per soddisfare una domanda locale in crescita, sia per bilanciare il mix energetico dei paesi esportatori di idrocarburi. L’Italia, grazie alla sua posizione geografica e alla sua esperienza nel settore, si candida a diventare un attore importante nello sviluppo delle rinnovabili in questa regione.
I trend a livello globale, che rappresentano il contesto in cui tale trasformazione sta avvenendo, presentano nuove sfide, ma anche nuove opportunità per chi vorrà coglierle: ad esempio, l’aumento della popolazione, attesa in crescita da 7 a 8 miliardi nei prossimi 10 anni; lo sviluppo dell’economia delle sette principali economie emergenti che supererà quella dei paesi del G7 entro il 2030; un rapido processo di urbanizzazione che vedrà oltre 2 miliardi di persone in più vivere in centri urbani al 2050; l’aumento della domanda di energia a livello mondiale a fronte di risorse naturali finite. La principale sfida del settore energetico nei prossimi anni è quindi garantire l’accesso all’energia elettrica a un numero crescente di persone, a costi competitivi e soprattutto in modo sostenibile, nel rispetto delle risorse naturali che abbiamo a disposizione e delle comunità locali.
Le fonti rinnovabili, insieme a un adeguato sviluppo di reti elettriche e di infrastrutture, rappresentano spesso la soluzione più efficiente per rispondere a questa sfida, principalmente grazie a tre vantaggi. Anzitutto perché gli impianti da fonti rinnovabili sono di solito di piccole e medie dimensioni: rispondono rapidamente al fabbisogno di energia elettrica e sono più facili da integrare – anche per una maggiore accettabilità – nei contesti socioeconomico-ambientali in cui vengono progettati. In secondo luogo, un mix di produzione diversificato con l’ingresso delle fonti rinnovabili offre benefici per i paesi sia esportatori che importatori di combustibili fossili: nel primo in caso, infatti, l’utilizzo di fonti rinnovabili per il consumo domestico contribuisce a ottimizzare dal punto di vista economico la disponibilità di risorse fossili che possono essere dedicate principalmente all’export, mentre nel secondo caso l’incremento di fonti rinnovabili nel mix di produzione contribuisce a incrementare la sicurezza energetica e riduce i rischi legati alla volatilità dei prezzi dei carburanti. Il terzo vantaggio è che le fonti rinnovabili rappresentano una soluzione sempre più competitiva rispetto alle fonti convenzionali sul mercato internazionale, grazie ai continui miglioramenti in termini di costi e di prestazioni.
L’elemento più rilevante per le sue implicazioni economiche e geostrategiche è stato recentemente confermato in uno studio di Bloomberg New Energy Finance. Il report evidenzia come gli investimenti nel settore delle rinnovabili siano del tutto indipendenti dal trend del prezzo del petrolio. In passato si è spesso supposto che uno dei fattori trainanti la crescita delle energie rinnovabili fosse l’elevato prezzo del petrolio. I dati degli investimenti nelle rinnovabili dal 2004 al 2015 dimostrano, invece, che questa è una convinzione sbagliata e che non esiste alcuna correlazione tra il prezzo del petrolio e gli investimenti nelle fonti rinnovabili. Nel 2015 ad esempio, anno in cui i prezzi del petrolio collassavano, gli investimenti nelle rinnovabili a livello globale hanno raggiunto 329 miliardi di dollari, il valore più alto di sempre, quintuplicati rispetto a 10 anni fa. Questo record assume una significatività ancora maggiore se consideriamo che si è raggiunto in presenza di costi unitari delle tecnologie rinnovabili sempre più bassi e del rafforzamento del dollaro.
Nell’ambito di questo processo di trasformazione energetica, i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente non fanno eccezione. Negli ultimi anni, infatti, hanno mostrato importanti segnali di cambiamento e hanno stabilito, per gli anni a venire, importanti target di penetrazione delle rinnovabili nei loro mix di produzione elettrica. Tale regione rappresenta la riserva più grande al mondo di petrolio e di gas, ma allo stesso tempo ha iniziato a sbloccare il proprio potenziale eolico e solare e, nel corso del 2015, si sono registrati circa 8 miliardi di dollari di investimenti in energie pulite, in crescita di oltre il 40% rispetto all’anno precedente.
Diversi anni fa, quando si progettò il primo investimento in Nord Africa, l’ambizione era realizzare un sistema in grado di esportare in Europa massicce quantità di elettricità fotovoltaica prodotta da nuove centrali nel sud del Mediterraneo. Queste strategia risultò sbagliata e non applicabile poiché non si considerò una variabile essenziale: la sovracapacità di produzione in Europa rispetto a tassi di crescita della domanda più bassi di quelli dei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente A(rea MENA). Tale modello è evoluto nel tempo per cui tutti i piani di investimento sono oggi destinati a rispondere alla domanda interna dell’area MENA (spesso elevatissima e molto superiore all’offerta) e non certamente all’esportazione.
Questi paesi offrono infatti interessanti opportunità per lo sviluppo locale di nuovi impianti di energia rinnovabile, la cui crescita è guidata da una presenza di risorse eoliche e solari tra le migliori al mondo e da una forte crescita della domanda elettrica, prevista in aumento del 5% all’anno al 2020, guidata dall’aumento della popolazione, dal miglioramento del benessere economico e dall’industrializzazione.
Il 2015 è stato un anno cruciale per lo sviluppo del solare e dell’eolico nella regione. Ad esempio negli Emirati Arabi Uniti (eau) all’inizio dell’anno è stata aggiudicata la gara per un impianto fotovoltaico di 200 MW a un prezzo, in dollari, di 58,5/MWh, che ha “sconvolto” i livelli di prezzi registrati fino a quel momento, stabilendo così un nuovo record mondiale per lo sviluppo del fotovoltaico. In virtù della dimensione complessiva che tale complesso solare dovrebbe raggiungere nei prossimi anni (pari a 5.000 MW), gli EAU, uno dei paesi al mondo più ricchi di petrolio, si candidano a diventare un leader mondiale nel settore del fotovoltaico. Dopo aver lanciato ambiziosi piani di sviluppo delle rinnovabili, anche Egitto e Marocco hanno tenuto nel corso del 2015 due importanti gare per la costruzione di impianti eolici, rispettivamente di 250 MW e 850 MW, aggiudicate a prezzi estremamente competitivi.
In particolare, Enel Green Power ha partecipato in consorzio con Nareva e Siemens Wind Power alla gara eolica da 850 MW, con un’offerta risultata la più competitiva sia in termini economici che industriali.
Il sistema industriale italiano, anche attraverso Enel ed Enel Green Power, sta attivamente operando in questa regione da vari anni, sviluppando progetti fotovoltaici ed eolici destinati alla partecipazione a gare pubbliche o alla produzione per vendita a grandi consumatori e offrendo soluzioni tecnologiche innovative per la digitalizzazione delle reti.
La transizione verso tecnologie e modelli di mercato completamenti nuovi ha bisogno di un supporto in termini di policy, quadri regolatori, formazione e adeguata comunicazione presso l’opinione pubblica. Per facilitare il cambiamento è necessaria una intensa collaborazione pubblico-privato, con il coinvolgimento delle aziende alle più rilevanti iniziative di natura multilaterale e bilaterale (Enel, ad esempio, è attiva in ambito ONU, IEA-OCSE, IRENA).
Per promuovere lo sviluppo delle rinnovabili nell’area MENA, in Italia è stata lanciata RES4MED, un network di utilities, industrie, agenzie governative, fornitori di soluzioni tecniche e università, con la missione di facilitare e accelerare l’utilizzo delle nuove tecnologie carbon free e di contribuire a creare un mercato elettrico integrato nei paesi che si affacciano sul bacino sud ed est del Mediterraneo. Una delle iniziative più apprezzate è stata l’organizzazione di attività di training e capacity building presso il Politecnico di Milano, con giovani rappresentanti di istituzioni, industria e utilities provenienti dalle diverse sponde del Mediterraneo, che hanno permesso lo sviluppo di conoscenze e lo scambio di esperienze tra i partecipanti.
Poiché i fattori trainanti lo sviluppo delle rinnovabili nei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente sono destinati a durare ancora, è necessario che i governi locali, oltre a fornire quadri regolatori stabili e certi per incentivare gli investimenti internazionali, provvedano a progettare nuove soluzioni per trasportare e distribuire energia elettrica, che non fluisce più in modo unidirezionale dalle grandi centrali elettriche ai clienti finali, ma viene prodotta e consumata direttamente nelle reti di bassa e media tensione. Si rendono dunque indispensabili reti intelligenti, che attraverso soluzioni digitali siano in grado di smistare correttamente i flussi di energia, permettendo la piena integrazione delle fonti di energia rinnovabile nel sistema elettrico, anche grazie all’utilizzo di sistemi di accumulo di energia.
L’Italia, grazie alla sua posizione geografica, alla sua esperienza e leadership nel settore delle rinnovabili e nella digitalizzazione delle reti, e grazie anche al tessuto imprenditoriale di grandi e piccole aziende lungo tutta la filiera del settore, è la candidata ideale per divenire un “hub” di sviluppo di fonti rinnovabili nella regione del MENA.
L’Italia, infatti, è un paese all’avanguardia in tanti settori, ma in particolare in quello energetico e delle rinnovabili: ha un mix di produzione bilanciato in cui le fonti rinnovabili contribuiscono più del 40%, con una diffusione della generazione distribuita da fonti rinnovabili pari a circa 27.000 MW, equivalenti a oltre 600.000 impianti, perfettamente integrati in una infrastruttura di rete interamente digitalizzata. Siamo, insomma, in un’ottima posizione per cogliere questo momento straordinariamente dinamico.

Bibliografia
Bloomberg New Energy Finance, “Clean energy defies fossil fuel price crash”, gennaio 2016.
loomberg New Energy Finance, 2015 Middle East and North Africa Market Outlook, novembre 2015.

Francesco Starace è amministratore delegato e direttore generale dell’Enel da www.aspeninstitute.it

23.03-2016


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Tratto da

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www.impresaoggi.com