Il grafene e l'Internet delle Cose


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Seneca Lettere morali a Lucilio

Il grafene promette di rivoluzionare l’internet delle cose. È stato infatti costruito il primo dispositivo basato su questo materiale sottile come un atomo in grado di rendere le comunicazioni wireless più efficienti e veloci. Descritto sulla rivista Nanoletters, il dispositivo è stato costruito dai ricercatori del Politecnico Federale di Losanna (Epfl) guidati da Clara Moldovan.
Per poter dialogare tra loro, gli oggetti connessi, dai telefoni cellulari, alle lavatrici, al tostapane, devono lavorare su piattaforme differenti e funzionare su frequenze diverse senza essere appesantiti da dispositivi troppo ingombranti. Per raggiungere questo obiettivo, i sistemi wireless sono dotati di circuiti riconfigurabili, grazie a dispositivi chiamati condensatori sintonizzabili che sono in grado di regolare l’antenna per trasmettere e ricevere i dati nelle varie bande di frequenza. L’unico problema è che queste tecnologie utilizzano silicio o metalli, che non funzionano bene alle alte frequenze, che invece sono proprio quelle in cui i dati possono viaggiare molto più velocemente.
Per superare questo problema i ricercatori hanno ideato una soluzione a base di grafene, che regola i circuiti su diverse frequenze in modo che possano funzionare a entrambe le frequenze, sia alte sia basse, con un’efficienza senza precedenti. ”E’ applicando una tensione che possiamo sintonizzare i nostri condensatori a una determinata frequenza, proprio come sintonizziamo una radio sulle diverse stazioni”, ha detto la Moldovan.
Inoltre il dispositivo ha anche altri vantaggi: è molto piccolo (misura circa 0,05 centimetri), è a basso consumo energetico e può essere anche flessibile. ”Un condensatore tradizionale – ha spiegato la Moldovan – dovrebbe essere mille volte più grande per ottenere la stessa efficienza”. Poiché può essere anche flessibile, il dispositivo può essere utilizzato anche nell’elettronica indossabile da integrare nei vestiti o da applicare direttamente sul corpo umano, come un cerotto, per poter trasmettere dati sulla salute.
(Fonte ansa.it)

12 luglio 2016

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