Sezioni   Naviga Articoli e Testi
stampa

 

        Inserisci una voce nel rettangolo "ricerca personalizzata" e premi il tasto rosso per la ricerca.

Punti di forza e punti di debolezza della piccola e media impresa

Di successo è solo colui il quale adegua il suo modo di agire allo spirito del tempo.

Machiavelli


Uno degli aspetti caratterizzanti la piccola e media impresa è costituito dall'intensità dei rapporti tra la famiglia proprietaria e l'attività di governo dell'impresa.

Questa caratteristica presenta punti di forza e d'eccellenza:

  1. la tenace ricerca del "bene dell'impresa";
  2. la flessibilità;
  3. la velocità dei processi decisionali;
  4. l'elevata capacità di reazione agli eventi ambientali;
  5. la diffusa imprenditorialità;
  6. il coinvolgimento dei collaboratori;
  7. la condivisione di un "sistema di valori";
  8. la facilità di controllo del sistema impresa;
  9. la "presa" immediata che l'imprenditore ha su tutta l'impresa.

 ma anche punti di debolezza e vulnerabilità:

  1. la carenza di risorse manageriali, professionali e finanziarie;
  2. uno scarso potere contrattuale con gli interlocutori esterni;
  3. un deficit di informazioni qualitativamente e quantitativamente selezionate;
  4. la tendenza a concentrarsi su un numero limitato di combinazioni prodotto-mercato;
  5. la non disponibilità verso processi di delega (1);
  6. la dispersione di energie imprenditoriali su aree marginali della gestione;
  7. i problemi connessi con la transizione imprenditoriale. Molte volte le resistenze a programmare la successione sono di ordine psicologico, l'imprenditore si rifiuta di prevedere un futuro senza di lui, oppure, spinge i propri figli ad interessarsi dell'azienda, senza tener conto dei loro reali interessi;
  8. la resistenza ad apportare le necessarie riorganizzazioni aziendali o a reinventare l'impresa;
  9. il rischio di comportamenti inerziali, di rivolgersi, cioè, più al passato che al futuro (2).

L'elenco dei punti di forza e di debolezza della piccola e media impresa mette in evidenza che la strategia aziendale non è il risultato di un'analisi, di una ricerca, di un approfondimento, ma è qualcosa che nasce come somma di tante decisioni imposte dalla gestione quotidiana.
 
La convenzionale distinzione tra gestione operativa e gestione strategica presenta nella piccola e media impresa confini labili, anzi, per lo più, la gestione operativa prevale sull'attività di governo strategico, finendo per sostituirne le valenze. Ne risulta, cioè, una gestione nella quale i processi decisionali sono centrati più sull'intuito e sulle abitudini che sull'analisi.
Questo limite è spesso dovuto al deficit di managerialità che non consente di collocare la "presa di decisioni" all'interno di un processo guidato da una gestione per processi che è uno dei princìpi base di una moderna gestione.

Per approfondire le caratteristiche che dovrebbero distinguere l'impresa moderna si rimanda al seguente successo editoriale: L'impresa in un mercato che cambia .

Eugenio Caruso


1 Spesso l'autore, in presenza di imprenditori che adottano una gestione fortemente centralizzata, afferma che essi hanno inventato un nuovo modello organizzativo. Il modello a "raggi", con l'imprenditore al centro che controlla tutte le attività operative dell'impresa, i raggi, appunto.

2 L'autore ha conosciuto imprenditori di successo fortemente restii ad accettare la necessità del cambiamento.



LOGO

Il portale IMPRESA OGGI vi offre un servizio?
Dateci una mano!
Cliccate sulla striscia pubblicitaria in alto. Grazie!!

Tratto da Eugenio Caruso, Gestire l'impresa del 2000, Franco Angeli, 1999

1

www.impresaoggi.com