Il complesso di Crono tra i politici italiani


In copertina: Annibale Carracci "il vizio e la virtù"

Italia: vizi e virtù
Eugenio Caruso
Impresa Oggi Ed.

copertina 3

Articolo precedente


39. L'assetto politico dal 1994 al 1998

Il complesso di Crono tra i politici italiani

Con la nomina di Prodi a primo ministro, nel 1996, nessun osservatore politico ha notato che il professore aveva varato il governo del cinquantesimo anniversario della repubblica e che in questi cinquant'anni il Paese ha avuto ben cinquantatré governi.
Meno di uno all'anno, ma, considerando i governi balneari, le ferie, i periodi pre elettorali, i tempi di transizione da un governo all'altro (tra ricerca del primo ministro, accordi, scelta dei ministri e dei sottosegretari, un paio di mesi sono la norma), non si è lontani dalla verità se si afferma che la durata media dei governi nel pieno delle loro funzioni si aggira attorno ai sette - otto mesi.
Ho coniato il termine "complesso di Crono" quel meccanismo in base al quale la politica si mangia i propri leader, li sputa e se li rimangia in un circolo perverso che non dà né stabilità di governo né credibilità alla classe dirigente dei partiti. È esattamente come se in un'impresa venisse cambiato l'amministratore delegato ogni otto mesi; un'ipotesi del genere sarebbe considerata follia, ma perché, allora, per la gestione dello stato, dell'azienda più complessa del Paese, è possibile cambiare l'amministratore delegato ogni otto mesi?
Perché prevalgono il bisogno di protagonismo, la vanità, le gelosie, la prevaricazione delle idee diverse e la paura delle idee nuove, l'ostinazione nel voler imporre i propri punti di vista, la mancanza di onestà culturale. Con il governo D’Alema gli italiani devono sopportare un ulteriore sopruso. Sono andati a votare e hanno eletto una coalizione l’Ulivo e un premier, Romano Prodi; dopo due anni, si ritrovano con una coalizione sgangherata fatta anche di pezzi persi dal centro destra e con un altro premier, Massimo D’Alema; dopo altri due anni (25 aprile 2000) si ritroveranno come capo del governo Giuliano Amato, che non solo non era stato scelto dagli elettori, ma che non era nemmeno un parlamentare.
Un altro aspetto paradossale della classe politica è il complesso della moltiplicazione dei partiti; personaggi o personalità che svolgono con profitto un'attività pubblica a un certo momento della loro vita decidono di entrare in politica. Credendosi portatori della verità diventano tutti seguaci dell'idea berlusconiana; cioè si entra in politica fondando un partito o una coalizione. Così Prodi fonda i Democratici, Spini la Federazione Laburista, Sgarbi fonda I Liberal-Sgarbi, Segni Il Patto Segni, Fini e Segni l’Elefantino, Di Pietro L’Italia dei valori, Dini Rinnovamento italiano, Cossutta il Partiro dei Comunisti Italiani, Maccanico l’Unione democratica, Sergio D'Antoni Democrazia Europea, Carniti Il Movimento dei cristiano sociali, Garavini Il Movimento dei Comunisti Unitari, Miglio Il partito federalista, Rauti Il movimento sociale fiamma tricolore, Cossiga l’Unione democratica per la Repubblica. Così ognuno di questi nuovi leader si candida a diventare la mano destra di Dio.

CRONO, Mitologia Nella Teogonia di Esiodo, viene narrato che Gea ("Terra"), unendosi a Urano ("Cielo stellante"), genera i Titani: Oceano, Coio, Creio, Iperione, Iapeto, Theia, Rea, Themis, Mnemosyne, Phoibe, Tethys e Kronos. Dopo i Titani, l'unione tra Gea e Urano genera i tre Ciclopi (Brontes, Steropes e Arges; e i Centimani: Cotto, Briareo e Gige dalla forza terribile. Urano (vv.154-182), tuttavia, impedisce che i figli da lui generati con Gea, i dodici Titani, i tre Ciclopi e i tre Centimani, vengano alla luce. La ragione di questo rifiuto risiederebbe secondo alcuni autori, nella loro "mostruosità". Ecco che la madre di costoro, Gea costruisce dapprima una falce dentata e poi invita i figli a disfarsi del padre che li costringe nel suo ventre. Solo l'ultimo dei Titani, Crono, risponde all'appello della madre: appena Urano si stende nuovamente su Gaia, Crono, nascost lo evira. Da questo momento inizia il dominio di Crono il quale, unendosi a Rea, genera: Istie, Demetra, Era, Ade ed Ennosigeo (Scuotitore della terra, da intendere come Posidone o Poseidone); ma tutti questi figli vengono divorati da Crono in quanto, avvertito dai genitori Gea e Urano che uno di questi lo avrebbe spodestato, non vuole cedere il potere regale. Grande sconforto questo stato di cose procura a Rea, la quale, incinta dell'ultimo figlio avuto da Crono, Zeus, e consigliatasi con gli stessi genitori, decide di partorire di nascosto a Lycto (Creta), consegnando a Crono una pietra che questi divora pensando fosse il proprio ultimo figlio. Zeus cresce in forza e intelligenza e infine sconfigge il padre Crono facendogli vomitare gli altri figli che aveva divorato, e il primo oggetto vomitato da Crono è proprio quella pietra che egli aveva inghiottito scambiandola per Zeus. Quindi Zeus scioglie dalle catene i tre Ciclopi così costretti dallo stesso Crono, i quali lo ricambieranno consegnandogli la Folgore (i fulmini).

LOGO

Eugenio Caruso - 8 settembre 2019


www.impresaoggi.com