Nel libro Italia: vizi e virtù emerge la mia ostilità nei confronti dello stato imprenditore. Questo atteggiamento è frutto di una mia predisposizione politica verso un liberismo economico controllato da regole sicure, ma è anche dovuto alla mia personale esperienza di lavoro in un'azienda di stato, nella quale ho percorso il cammino da impiegato a direttore
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