Sei galassie troppo giovani


“[…] la distinzione tra passato, presente e futuro è soltanto un’illusione, anche se ostinata”. Einstein
Sei galassie troppo giovani

Uno degli obiettivi principali del telescopio spaziale James Webb è quello di spingere lo sguardo verso i confini dell’universo osservabile, catturando la luce delle prime stelle e galassie e provando a capire meglio come si sono formate. I primi risultati in questo senso stanno già riservando qualche sorpresa.
In uno studio pubblicato sul numero di «Nature» del 22 febbraio, un gruppo di astronomi ha analizzato i primi dati ottenuti nel vicino infrarosso dallo strumento NIRCam del telescopio, e ha scoperto quelle che sembrano sei galassie con una massa simile alla nostra Via Lattea, che esistevano già quando l’universo aveva solo tra i 500 e i 700 milioni di anni, ovvero circa il tre per cento della sua età attuale. La cosa è piuttosto inaspettata: secondo i modelli teorici, infatti, a quei tempi la formazione delle galassie doveva essere appena iniziata, e aver prodotto solo oggetti ancora relativamente piccoli e giovani. I sei oggetti osservati, invece, sembrano galassie grandi e mature, con una massa decine di volte superiore alle attese. Secondo gli autori dello studio, questo risultato è in forte tensione con la maggior parte delle previsioni basate sul modello cosmologico standard, e potrebbe rimettere in discussione ciò che pensiamo di aver capito sulla nascita delle galassie.
Lo studio è certamente interessante, ma le sue conclusioni non sono affatto definitive. Un dettaglio tecnico cruciale, infatti, riguarda il modo in cui è stata attribuita un’età ai sei oggetti. Gli astronomi l’hanno dedotta dal loro redshift, ovvero lo spostamento verso il rosso causato dall’espansione dell’universo, che è direttamente legato alla distanza di un oggetto da noi e quindi alla sua età: redshift più grandi corrispondono a distanze maggiori e pertanto a epoche più remote.
Tuttavia, l’attribuzione del redshift alle sei galassie in questione non è stata ottenuta attraverso una misurazione diretta dello spostamento delle loro linee spettrali. Gli autori dello studio hanno invece usato una tecnica indiretta, basata sulla quantità di luce emessa in diverse bande della radiazione elettromagnetica, e sul raffronto con il colore atteso per oggetti di quel tipo.
Semplificando, potremmo dire che le sei galassie sono più rosse e più grandi rispetto a quanto dovremmo aspettarci da galassie appena nate, che dovrebbero contenere soprattutto stelle giovani e blu.
La procedura utilizzata dà risultati affidabili in condizioni standard, ma è anche soggetta a possibili incertezze ed errori. E bisogna sempre essere cauti nel trarre conclusioni troppo drastiche, soprattutto quando sembrano sconvolgere le previsioni. È possibile ipotizzare interpretazioni alternative, per esempio che i modelli applicabili nell’universo attuale non funzionino altrettanto bene in quelle epoche. Non è dunque escluso che ulteriori analisi dimostrino che le sei galassie siano in realtà meno lontane nel passato di quanto sembri attualmente.
Sarà lo stesso James Webb Space Telescope a chiarire come stanno le cose, osservando nel prossimo futuro gli spettri dei sei candidati. In un modo o nell’altro, impareremo qualcosa di nuovo.
Da questo punto di vista, può essere illuminante e istruttivo consultare il file contenente l’intero processo di peer review dell’articolo, con gli scambi di commenti tra gli autori e i revisori anonimi: una possibilità che da qualche mese è offerta dai giornali del gruppo «Nature», e che dà a chiunque l’opportunità di sbirciare dietro le quinte della ricerca. Giova notare che altri gruppi osservando galassie tramite il WEBB avevano diagnosticato l'esistenza di galassie ancora "teoricamentee" più giovani; evidentemente esiste un certo disaccordo tra gli astronomi.

Amedeo Balbi (Le scienze di aprile)

sei gal

Immagini delle sei galassie osservate dal James Webb Space Telescope e che esistevano già quando l’universo aveva tra i 500 e i 700 milioni di anni di età, il tre per cento della sua età attuale. Ma questa datazione in futuro potrebbe essere rivista con conseguente aumento dell’età delle galassie.



IMPRESA OGGI -28 aprile 2023



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