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La morte unnunciata dell'Ucraina

CRONACA DI UNA MORTE (DELL’UCRAINA) ANNUNCIATA
L’Ucraina ha perso la guerra, cioè gli Stati Uniti hanno perso la guerra in Ucraina. Dopo essersi svenati ed inviato armi e munizioni si sono resi conto che la guerra vera la dovranno combattere con la Cina nel Pacifico. Speravano che la Russia sarebbe crollata ed invece sono crollati loro.
Gli alleati “europei” incluso il Regno Unito non sono in grado di rimpiazzare gli Stati Uniti sebbene ci abbiano provato con risultati pessimi. Invece di cercare negoziati il più convenienti possibili sino a che l’esercito ucraino non era al collasso hanno dato ascolto a quelli che gioiscono nel vedere l’Ucraina sempre più compromessa e indebitata.
Ma se lo capiva anche un bambino quello che sarebbe stato l’epilogo, non dico dall’inizio, ma da quando nel 2022 si sarebbe dovuta scatenare la grande offensiva che è morta prima ancora di iniziare. Hanno invaso il territorio russo dimenticando che tutti quelli che ci hanno provato, da Napoleone a Hitler, si sono dovuti ritirare con la coda tra le gambe.
Una persona saggia direbbe che non è mai troppo tardi per cercare negoziati di pace ma come fa Zelensky ora a cedere la Crimea e tutte le regioni del sud est occupate, che è il minimo tributo da pagare alla Russia. Inutile dire che i russi sono cattivi e nei bombardamenti delle città ucraine muoiono civili. In una guerra le bombe non chiedono la carta di identità. Ed a Gaza nessuno dei nostri sgovernanti si scandalizza se muoiono civili. Dicono semplicemente che quella casa o quell’ospedale bombardato nascondevano “terroristi”. Dato che Israele ha dichiarato che anche i bambini sono dei terroristi qual è il problema?
Il problema è che Zelensky più a lungo continuerà la guerra e più soldi riuscirà a spremere dagli USA (già fatto!) o dai “bischeri” volenterosi che vorrebbero che i suoi concittadini continuassero ad immolarsi. Purtroppo i "bischeri" leader europei eiropei insistono nell'affermare che l'Ucraina vincerà.

orsini

Alessandro Orsini

UCRAINA SULL’ORLO DELLA DISPERAZIONE MILITARE, POLITICA E PURE ECONOMICA
ALESSANDRO ORSINI – IL FATTO – 08.07.2025
L’Ucraina è sull’orlo della disperazione per una ragione militare, politica ed economica. La ragione della disperazione militare è che la difesa aerea di Zelensky è allo stremo e la forza del suo esercito al fronte si riduce.
Di contro, la Russia produce sempre più missili e soldati.
L’Europa non ha altre armi da dare a Zelensky. Merz ha supplicato Trump di dare qualche Patriot a Zelensky. Poi si è offerto di acquistarli dalla Casa Bianca per girarli all’Ucraina. I Paesi dell’Unione europea sono rimasti con le scorte strategiche. La ragione economica della disperazione è che l’Ucraina, senza gli aiuti dell’Occidente, è in bancarotta.
L’Unione europea non ha i soldi per caricarsi l’Ucraina sulle spalle. Trump deve sorreggere un altro Stato, Israele, e non vuole impoverirsi troppo rispetto alla Cina che non ha guerre a dissanguarla.
La ragione politica della disperazione è che la Nato si è spaccata. La Casa Bianca non è più interessata a proseguire la guerra. Bruxelles, invece, vuole che l’Ucraina combatta per il tempo necessario al riarmo dell’Europa. Le armi di Biden dovrebbero terminare verso fine estate. Trump centellina gli aiuti per consentire a Zelensky di calcolare con precisione quando non avrà più armi americane per combattere.
L’alleanza che ha sorretto Zelensky è a pezzi. Di contro, l’alleanza che sorregge la Russia è compatta: Corea del Nord, Iran e Cina, sono uniti intorno a Putin. Il ministro degli Esteri di Pechino ha detto a Kaja Kallas che la Cina non può permettere che la Russia perda la guerra in Ucraina, altrimenti gli Stati Uniti rivolgerebbero tutta la loro forza contro la Cina (Cnn).
Come questa rubrica ha sempre scritto, la Cina concepisce la guerra in Ucraina come il primo tempo della guerra per Taiwan.
La guerra in Ucraina ha prodotto un senso di smarrimento nelle classi governanti e nell’opinione pubblica.
- Il primo motivo dello smarrimento è la scoperta che l’industria militare della Nato è inferiore a quella della Russia e che gli eserciti di cartone sono quelli dell’Europa.
L’Italia ha 50 carri armati operativi ( un numero a dir poco ridicolo), pochissimi soldati, una difesa aerea pressoché inesistente e una classe dirigente incapace di fare un ragionamento più complesso di uno slogan. Mario Draghi: “C’è un invaso e un invasore”. Giorgia Meloni: “Scommetto nella vittoria dell’Uc ra i na ”. Corriere della Sera:“ Il problema della guerra sono i putiniani”.
- Il secondo motivo è che la Russia si è espansa anziché contrarsi, come dimostra la sua penetrazione in Libia.
- Il terzo motivo è la scoperta che gli Stati Uniti decidono ciò che accade sul territorio europeo. La Casa Bianca decide se l’Europa vivrà in guerra o in pace. È stata infatti la Casa Bianca a porre tutte le condizioni fondamentali della guerra. Quando la Casa Bianca vuole la guerra, l’Unione europea si ritrova in guerra. Quando la Casa Bianca si stanca della guerra, l’Unione europea si ritrova divisa, umiliata e disarmata.
- Il quarto motivo dello smarrimento è che l’Italia ha scoperto di non avere una classe di analisti di politica internazionale all’altezza delle sfide. Quasi tutti i ricercatori/professori di politica internazionale che hanno accesso ai grandi media sono “tifosi” dichiarati della Nato che hanno devastato quell’immagine di autonomia e indipendenza di giudizio che il cittadino si aspetta dagli esperti. Nessuno si fida più di loro e di chi diceva che Putin ha un esercito di cartone senza missili né voglia di combattere. Un ricercatore di relazioni internazionali che parla come il Segretario della Nato è come un ricercatore del Cremlino che parla come Putin.

Eugenio Caruso -11 luglio 2025

Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia
Il 10 luglio, a Roma, si apre la cosiddetta “Conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina”. Già di per sé, il nome scelto per questa iniziativa ben rispecchia la logica cinica e menzognera che viene portata avanti dagli attuali leader dei Paesi occidentali, Italia compresa. Anziché fermare la guerra e risolvere le sue cause profonde, è sulle sue conseguenze che essi pongono l’enfasi, mostrando così al mondo intero la loro brama di dominio, la loro avidità e l’ingordigia, per le quali sono disposti a distorcere completamente qualunque realtà di fatto.
Rifiutandosi di dire “basta” a Zelensky e di indirizzarlo verso la ricerca di strade che conducano a una risoluzione pacifica e diplomatica del conflitto in Ucraina, conflitto iniziato nel 2014 con il colpo di Stato e la repressione militare messa in atto ai danni della popolazione civile russofona delle regioni di Donetsk e Lugansk dai nazionalisti giunti al potere, l’Occidente e l’Italia si aprono nuovamente in un insidioso abbraccio, pronti a promettere il loro “eterno” sostegno finanziario al regime di Kiev per mezzo di forniture di armamenti per svariati miliardi. Peraltro, mentre i vertici italiani spendono come se niente fosse consistenti somme di denaro anche nell’organizzazione e nello svolgimento della conferenza dedicata alla ripresa dell’Ucraina. Ne consegue che, da un lato, si finanzia la prosecuzione della guerra sine die, andando ad accrescere in questo modo l’entità della distruzione e delle sofferenze che la popolazione civile della stessa Ucraina dovrà affrontare; mentre, dall’altro lato, si annuncia che verranno raccolte risorse per ripristinare tutto ciò che è andato distrutto, e che tali risorse saranno ripartite tra tutte le varie istituzioni finanziarie e le imprese esecutrici dei lavori.
Dai media trapelano periodicamente notizie in merito al fatto che una parte consistente delle risorse allocate dagli USA e dall’UE per il sostegno militare al regime di Zelensky, che già si stima abbiano superato i 150 miliardi di euro, non verrebbe usata per i fini a cui è destinata, ma che da tempo sia andata a depositarsi nelle tasche dei funzionari ucraini e di quelli occidentali. Una sorte che, evidentemente, attende anche quelle somme a molti zeri che verranno annunciate a conclusione di questa Conferenza di Roma.
Sappiamo tutti che questa grande mangiatoia ha già acquisito vita propria ed è ormai fine a se stessa, essendosi tramutata in un’enorme voragine finanziaria non soltanto per i Paesi occidentali, ma per l’economia globale nel suo complesso. Solo il Fondo Monetario Internazionale, nel 2023, ha speso per l’Ucraina 15,6 miliardi di dollari, somma che equivale a più di un terzo dell’importo annuo complessivo destinato a tutti i programmi previsti dal Fondo. Da parte sua, la Banca Mondiale, da inizio 2022, ha annunciato stanziamenti per l’Ucraina per quasi 54 miliardi di dollari. Complessivamente, queste somme destinate all’Ucraina ammontano al doppio del valore annuo degli stanziamenti assegnati dai due istituti nati a Bretton Woods a tutti i Paesi africani.
In questo modo, nel tentativo di salvare l’ormai già perduto regime nazionalista di Zelensky, i Paesi occidentali, e in particolare l’Italia con il suo incondizionato sostegno “a 360 gradi” al piccolo führer di Kiev, non soltanto stanno privando la loro popolazione e i loro elettori dei mezzi necessari a finanziare la propria crescita e la realizzazione degli obiettivi interni di carattere sociale, ma stanno anche sottraendo denaro dalle somme promesse ai Paesi bisognosi del Sud e dell’Est globale e destinate a promuovere i loro obiettivi di sviluppo, la lotta contro la povertà e la risoluzione delle problematiche di carattere demografico e ambientale.


DOCUMENTI RIVELANO: LONDRA VOLEVA ‘TENERE L’UCRAINA IN GUERRA’ A QUALSIASI COSTO
Sblocchiamo un ricordo. Coalizione dei “Volenterosi” o dei “Violenterosi”? Un espediente classico dei tanti No Pax che vogliono trascinarci verso lo scontro con la Russia è negare la profonda malafede dei dirigenti britannici, che lavorano senza sosta per escludere qualsiasi soluzione negoziale alla crisi ucraina. Per i Violenterosi, Londra non avrebbe mai sabotato la pace, e se lo dici è perché “ti paga il Cremlino”. Ma i fatti raccontano altro.
Un’inchiesta di 'The Grayzone' di tre anni fa, basata su documenti interni trapelati dal Ministero della Difesa britannico, mostra come Londra abbia operato fin dall’inizio dell’intervento russo del 2022 per sabotare ogni ipotesi di accordo e «tenere l’Ucraina in guerra» a ogni costo.
Un gruppo segreto, Project Alchemy, formato da alti ufficiali ed ex membri dell’intelligence, ha elaborato piani di escalation clandestina: dall’attacco al ponte di Kerch – infrastruttura strategica che collega la Crimea alla Federazione Russa – fino alla creazione di reti “Gladio” per sabotaggi, assassinii e terrorismo dietro le linee nemiche. I documenti mostrano come i vertici militari fossero consapevoli di muoversi oltre i limiti della legalità, ma proponessero di “usare creativamente la legge” o eliminarne del tutto i vincoli pur di colpire Mosca. Parallelamente, pianificavano campagne di censura per zittire le voci critiche, incluso 'The Grayzone', con molestie legali e repressione online per “costringere i media indipendenti a chiudere”.
Il quadro è netto: mentre nella primavera 2022 Kiev e Mosca trattavano un cessate il fuoco, Londra lavorava per far naufragare i negoziati, imponendo una linea di scontro permanente.
Oggi nulla è cambiato. Dietro i proclami resta la logica della guerra senza fine, a spese del popolo ucraino e dei popoli europei tutti, sacrificati a un progetto geopolitico che esclude deliberatamente la pace.
Questa è una verità scomoda che riafferma quanto sia illusorio pensare che da Londra e dal mondo politico che gravita intorno alla finanza anglosassone (di cui sono diretta espressione Starmer, Macron e Merz) possano arrivare segnali diversi. Questi signori parlano solo di guerra e vogliono portarci in guerra. E quando vedete la “caccia al putiniano” dei loro foraggiatissimi tentacoli atlantisti, sapete che dietro c’è un apparato che spende cifre immense per il riarmo. Non si tratta solo di droni e missili, ma prima di tutto di bugie da far deflagrare nelle teste dei primo loro bersagli: gli stessi popoli occidentali. Nei piani dei “Violenterosi”, l’Ucraina dovrà essere una piattaforma permanente di boicottaggio della pace, fino a ucrainizzare l’Europa tutta.

7 settembre 2025


"La grande maggioranza degli italiani pensa che la ragione sia dalla parte della Russia e il torto dalla parte della NATO, perché la grande maggioranza degli italiani si pone domande come questa. Perché i russi non possono piazzare i loro missili a Cuba, però gli americani possono piazzarli in Ucraina? Come vedete, l'anti-occidentalismo non c'entra niente. È semplicemente che gli italiani sanno ragionare, conoscono i fatti e razionalmente giungono a conclusioni che poggiano sui fatti. D'altra parte è stato lo stesso Stoltenberg a rivelare tutte queste verità in una sua relazione davanti alla Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo del 7 settembre 2023. In quell'occasione Stoltenberg spiegò Tre cose. La prima è che la causa della guerra in Ucraina è l'espansione della NATO in quel paese. La seconda è che Putin cercò di trattare con la NATO per scongiurare l'invasione. E la terza è che la NATO ha preferito esporre l'Ucraina al rischio dell'invasione piuttosto che trattare con Putin sull'allontanamento della NATO dai confini russi. È Stoltenberg che ha detto queste cose il 7 settembre 2023 davanti al Parlamento europeo. È Stoltenberg che ha affermato che la causa profonda della guerra in Ucraina, che è il motivo del contendere, è l'espansione della Nato in Ucraina".
AlessandroOrsini

orsi


Stanno facendo un "casus belli" per i droni russi abbattuti in Polonia questa notte. Ma, quelli della Nato, dopo aver abbaiato e aver messo un altro po' di paura ai cittadini europei non faranno nulla. Parlano di Articolo 4, articolo 5, fanno riunioni, conferenze, si atteggiano a duri statisti, condannano, mostrano i muscoli (o almeno vorrebbero farlo) e annunciano piani per aumentare la spesa per difendere il cielo europeo, ma tutto finirà a tarallucci e vino. Semplicemente perché questi droni, privi di esplosivi, erano stati ampiamente annunciati, infatti sono state confermate da ambo le parti interlocuzioni tra Bielorussia e Polonia; i bielorussi non conoscevano la provenienza dei droni e avevano avvertito i polacchi, i droni sono stati abbattuti in parte dai polacchi e in parte dai bielorussi. Quindi tutti sapevano tutto e non si è trattato di un attacco. Di sicuro è stato violato lo spazio aereo di un Paese Nato (da chi?). Ma da qui, a scatenare l'armageddon per una roba di cui tutti sapevano ce ne passa. Siamo davanti all'ennesimo teatrino che torna utile ai sudditi Nato e UE per due cose in particolare: far accettare riarmi e continuare ad alimentare lo spauracchio russo per portare avanti la guerra a tempo indeterminato.

droni

8 settembre 2025

 


Tratto da

1

www.impresaoggi.com