IL GIORNALISTA FANTASMA: QUANDO L’EUROPA TI SPEGNE
Sarà effetto dell'isterismo atlantista che ha portato ad annullare il concerto di Gergiev, ma un caso davvero clamoroso, sollevato tra gli altri il 26 giugno scorso da Yanis Varoufakis, è passato completamente sotto silenzio in Italia. La drammatica sintesi fatta da Varoufakis merita perciò una lettura che – per chi ha a cuore la libertà – diventa persino urgente:
«Sembra che i nostri governanti, qui nell’“Occidente liberale”, abbiano trovato un nuovo modo per trasformare una persona in un non-persona. Ecco un uomo, Hüseyin Dogru, un giornalista tedesco (di origini turche, ma non con doppia cittadinanza), verso cui le autorità dell’UE hanno trovato un modo nuovo e immensamente crudele per punirlo, a causa del suo modo di riferire - e manifestare le sue opinioni – in materia di Palestina.
Le autorità tedesche hanno imparato qualcosa dal mio caso. Non volendo dover rispondere in tribunale per un eventuale divieto rivolto a voci filo-palestinesi (simile alla causa che sto attualmente portando avanti contro di loro), hanno trovato un’altra strada: una sanzione diretta da parte dell’UE, utilizzando una direttiva finora mai impiegata, introdotta all’inizio della guerra in Ucraina, che consente a Bruxelles di sanzionare qualsiasi cittadino dell’UE che l’Unione Europe reputi stia al servizio di interessi russi.
Aggrappandosi al fatto che il sito/podcast di Hüseyin veniva anche trasmesso su Ruptly (tra le altre piattaforme), stanno usando questa direttiva – volta ipoteticamente a contrastare “agenti anti-russi” – per distruggere un giornalista che ha osato opporsi al genocidio dei palestinesi.
In pratica, questo significa che il conto bancario di Hüseyin è stato congelato; che se tu o io gli dessimo dei contanti per fare la spesa o pagare l’affitto saremmo considerati suoi complici e soggetti a sanzioni simili; significa anche che, se fosse un dipendente pubblico, verrebbe licenziato; se fosse uno studente, verrebbe espulso dall’università; se ricevesse una pensione, gli verrebbe sospesa; se percepisse un sussidio, gli verrebbe congelato.
Significa anche, in modo davvero sconcertante, che non può lasciare la Germania! E, cosa non meno grave, significa che Hüseyin non può nemmeno fare causa al suo governo per averlo trasformato in un non-persona, ma può solo contestare la decisione della Commissione Europea a Bruxelles – dove tuttavia non gli è nemmeno permesso andare!
C’è bisogno di aggiungere altro? Non è forse fin troppo chiaro che oggi viviamo in un’Europa nominalmente liberale dove, in un batter d’occhio, i tuoi diritti politici e umani possono essere revocati, incluso il diritto di contestare legalmente il tuo governo?»
Come potete vedere, il fiorire di iniziative maccartiste e persecutorie non è prerogativa di Sciaboledda e Pigliaru in Sardegna e di Picierno, Repubblica e il Riformista in Italia. Ovunque i No Pax stanno lavorando alacremente per trasformare le ultime vestigia della democrazia in una caserma totalitaria, incoraggiati dai maggiorenti della UE, della NATO nonché dai loro servizietti segreti e i loro distributori di risorse.

Donato Commini
NDR Gli agenti criminali del mainstream fanno più morti dei caduti in Ucraina.
22 luglio 2025
Impresa Oggi

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