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Trump VS Putin (Agosto 2025)

TRUMP NON È L'UOMO DELLA PACE, MA QUELLO CHE GESTISCE LA SCONFITTA
Alessandro Orsini FQ 12.08”25


Prima di elencarle, è necessaria un’informazione preliminare. L’eventuale cessione di territori ucraini alla Russia serve soltanto per dare luce verde al dialogo. Potrebbe anche accadere che la Russia, una volta ottenuti i territori, prosegua la guerra perché l’Ucraina non vuole demilitarizzarsi o perché vuole entrare nella Nato.


Chiarita la portata del disastro, ecco le tre ragioni per cui l’incontro in Alaska non porrà fine alla guerra.

- La prima è che l’Europa e Zelensky si oppongono a ogni cessione territoriale.
- La seconda ragione è che Zelensky e l’Europa sono contrari alla demilitarizzazione dell’Ucraina. L’Europa vuole trasformare l’Ucraina in uno degli Stati più armati del mondo.
La Germania, per citare un solo caso, ha firmato accordi per produrre missili sofisticatissimi direttamente in territorio ucraino.
- La terza ragione è che Zelensky preferisce perdere i territori combattendo piuttosto che cederli senza combattere.


Questo accade perché la razionalità politica è diversa dalla razionalità umanitaria.
Mentre la razionalità umanitaria persegue il fine di salvare vite umane, la razionalità politica è finalizzata, in ultima istanza, alla conquista e alla conservazione del potere.
Prima di decidere che cosa concedere a Putin, Zelensky si domanda se la decisione che sta per prendere aumenterà o diminuirà le sue possibilità di rimanere al potere. Attenzione: la razionalità politica, pur essendo applicata correttamente sotto il profilo teorico, può condurre a esiti praticamente disastrosi.
Ad esempio, è politicamente razionale che Zelensky non voglia consegnare a Putin le roccaforti in Donbass. Tuttavia, la prosecuzione dei combattimenti in Donbass potrebbe condurre al collasso di tutta l’Ucraina giacché i russi accompagnano i combattimenti in Donbass al bombardamento delle infrastrutture vitali dell’Ucraina.
Siccome conosce la razionalità politica, Putin bombarda tutta l’Ucraina per modificare il calcolo costi/benefici di Zelensky.
Putin bersaglia Kiev per far capire a Zelensky che la difesa del Donbass causerà distruzioni in tutta l’Ucraina.
Il messaggio di Putin a Zelensky è una proposizione bivariata:

“Caro Zelensky, quanto maggiore sarà la tua resistenza in Donbass, tanto più grande sarà la distruzione di Kiev”.

È per via di questa proposizione bivariata che Merz compra i Patriot americani da piazzare a Kiev. Ed è sempre per la stessa proposizione bivariata che Trump sta cercando di ottenere da Putin un cessate il fuoco aereo.
L’idea che il cessate il fuoco aereo sia nell’interesse della Russia è pura propaganda della Nato: una falsità contraria a ogni logica strategica. Nelle circostanze presenti, il vantaggio che la Russia ricaverebbe dal cessate il fuoco aereo sarebbe così piccolo da assomigliare a uno svantaggio.
Il vantaggio dell’Ucraina, invece, sarebbe smisurato. Trump sta aiutando Putin a uscire da una condizione disperata?
Anche questa è propaganda della Nato.
Trump non è l’uomo della pace; è l’uomo che gestisce la sconfitta strategica della Nato in Ucraina per mano della Russia.
Trump ha colpito Brasile, Cina e India con i dazi per punire il loro acquisto di petrolio russo e, così facendo, si è infilato un cappio al collo. Per proteggere Zelensky, Trump ha posto gli Stati Uniti contro tre Paesi importantissimi.
I dazi di Trump potrebbero compattare Cina e India come la guerra in Ucraina ha compattato Russia e Cina. Se accadesse, Trump avrà bisogno della tregua più di Putin e Zelensky messi insieme, per sbrogliare la situazione con l’India.

13 agosto 2025


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DOPO L'INCONTRO IN ALASKA

Non contano nulla e oggi ne hanno dato l’ennesima dimostrazione, organizzandosi una call tipo incontro tra alcolisti anonimi, dove ognuno, nella sua incapacità di elaborare mezzo pensiero decente, giocava a chi sparava la più grossa e roboante.
A Meloni, Ursula, Macron, Merz, Zelensky e compagnia, Trump ha solamente dato uno zuccherino. Del resto, si accontentano di poco: gli basta un pretesto per poter fare un comunicato, dando l’impressione di contare qualcosa, per finire nelle aperture dei TG e sulle prime pagine.
Ma concretamente sono dei falliti, esclusi dai negoziati sulla sicurezza di casa propria, che riescono a influire meno di zero. E infatti, non sapendo o non potendo mettere giù una strategia decente, continuano a ripetere “pace giusta”, “Ucraina nella NATO”, “diritto internazionale”, “i confini non si toccano” e tutte le altre affermazioni che negli anni passati hanno totalmente disatteso.
Ci fanno sapere di aver presentato 5 proposte, come se valessero qualcosa. Come se avessero vinto la guerra. Tra queste proposte, oltre a quelle sopra menzionate, dicono che prima di iniziare a parlare serve un cessate il fuoco. Giusto per far rifiatare e rifornire l’esercito ucraino. Non si rendono conto che ormai tutto è finito e che la Russia, negli ultimi giorni, appena ha schiacciato leggermente l’acceleratore, a momenti arriva davvero a Lisbona.
Però per loro va bene una call, un titolo o una pacca sulle spalle. Che è quella che gli ha appena dato Trump, dopo che, assieme a Biden, ci ha letteralmente spolpato vivi. Sulla Russia, in particolare, dovrebbe essere materia di studio: a partire da come ha fermato la NATO, passando per la neutralizzazione delle sanzioni e l’ampliamento dei rapporti diplomatici e commerciali nel mondo, per finire a come sta gestendo la vittoria di una guerra contro oltre 30 Paesi che spendono quasi dieci volte di più per comprare armi e nonostante tutto non hanno alcuna voce in capitolo!
GiuseppeSalamone

putin bibbib


L’ INCONTRO PUTIN-TRUMP CERTIFICA LA PROSSIMA FINE DELLA UE

L'incontro tra Trump e Putin si è concluso senza un accordo di cessate il fuoco, come confermato dal Presidente americano. Dopo il vertice in Alaska, il presidente Usa ha rilasciato un'intervista a Fox News. «Un voto all'incontro? 10. Al faccia a faccia tra il presidente ucraino e Putin ci sarò anch'io, loro mi vogliono. Ora tocca a Zelensky e alla Nato. Un consiglio al leader di Kiev? Meglio fare un accordo, la Russia è grande».
Al netto delle rassicurazioni e delle frasi di circostanza, con cui Trump si è rivolto a Bruxelles e Kiev, la realtà è impietosa, forse, mai nella storia si è assistito a un simile suicidio geopolitico grazie alla stupida idiozia di pochi oligarchi.
L'UE ha scelto di tenere in piedi una guerra contro i propri interessi, arrivando a perderla su tutti i fronti: da quello militare (il Donbass per Kiev è perso) a quello energetico (North Stream 2 distrutto e gas imposto e poi confermato nella trattativa sui #Dazi a prezzo maggiorato dagli USA), per non parlare dell'acquisto di armi soprattutto americane, certificato dal demenziale. RearmEurope che segna la totale sudditanza Ue agli USA e di conseguenza la sua totale inutilità sul quadro internazionale. Gli ucraini hanno pagato le scelte di Zelensky sulla loro pelle con decine di migliaia di morti e distruzione del territorio, gli europei le scelte di UrsulavonderLeyen sulle proprie tasche ormai svuotate del tutto.
Un capolavoro assoluto che dobbiamo a incapaci, ad esser buoni, come UrsulavonderLeyen e ai suoi ridicoli commissari, veri e propri proci coi nostri soldi, che con le loro decisioni folli ammorbano da anni la vita dei cittadini europei costringendoli ad infiniti sacrifici. Sacrifici che poi si rivelano immancabilmente non solo inutili ma dannosi.
L’Italia che a detta della “sovranista prona” Meloni doveva riacquistare prestigio e importanza nel globo terracqueo non è più presa in nota da nessuno. Anzi, con le sue iniziative estemporanee e profondamente ignoranti e russofobe (ultima in ordine di idiozia l’annullamento del concerto sinfonico diretto dal maestro russo Valery Gergiev, previsto per il 27 luglio nell'ambito della rassegna "Un'Estate da Re" alla Reggia di Caserta) ha pervicacemente distrutto ogni tipo di relazione con la Russia, relazioni in precedenza fiorenti ed estremamente convenienti soprattutto sul fronte energetico, a danno di cittadini e imprese.
Ma tranquilli, legioni di “giornalisti tengo famiglia”, veri e propri servi di regime, sono già all’opera per raccontarvi e convincervi dell'opposto, per precipitarvi cioè nel “meraviglioso mondo di Giorgia”. Un mondo di servi depensanti, di minus habens.
Unica notizia positiva la Ue ormai è un guscio vuoto, al prossimo alito di vento crollerà liberandoci dal suo giogo ormai insopportabile e soprattutto insostenibile.

AncoRadio

16 agosto 2025

Impresa Oggi

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www.impresaoggi.com