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Trump VS Putin (Agosto 2025)

TRUMP NON È L'UOMO DELLA PACE, MA QUELLO CHE GESTISCE LA SCONFITTA
Alessandro Orsini FQ 12.08”25


Prima di elencarle, è necessaria un’informazione preliminare. L’eventuale cessione di territori ucraini alla Russia serve soltanto per dare luce verde al dialogo. Potrebbe anche accadere che la Russia, una volta ottenuti i territori, prosegua la guerra perché l’Ucraina non vuole demilitarizzarsi o perché vuole entrare nella Nato.


Chiarita la portata del disastro, ecco le tre ragioni per cui l’incontro in Alaska non porrà fine alla guerra.

- La prima è che l’Europa e Zelensky si oppongono a ogni cessione territoriale.
- La seconda ragione è che Zelensky e l’Europa sono contrari alla demilitarizzazione dell’Ucraina. L’Europa vuole trasformare l’Ucraina in uno degli Stati più armati del mondo.
La Germania, per citare un solo caso, ha firmato accordi per produrre missili sofisticatissimi direttamente in territorio ucraino.
- La terza ragione è che Zelensky preferisce perdere i territori combattendo piuttosto che cederli senza combattere.


Questo accade perché la razionalità politica è diversa dalla razionalità umanitaria.
Mentre la razionalità umanitaria persegue il fine di salvare vite umane, la razionalità politica è finalizzata, in ultima istanza, alla conquista e alla conservazione del potere.
Prima di decidere che cosa concedere a Putin, Zelensky si domanda se la decisione che sta per prendere aumenterà o diminuirà le sue possibilità di rimanere al potere. Attenzione: la razionalità politica, pur essendo applicata correttamente sotto il profilo teorico, può condurre a esiti praticamente disastrosi.
Ad esempio, è politicamente razionale che Zelensky non voglia consegnare a Putin le roccaforti in Donbass. Tuttavia, la prosecuzione dei combattimenti in Donbass potrebbe condurre al collasso di tutta l’Ucraina giacché i russi accompagnano i combattimenti in Donbass al bombardamento delle infrastrutture vitali dell’Ucraina.
Siccome conosce la razionalità politica, Putin bombarda tutta l’Ucraina per modificare il calcolo costi/benefici di Zelensky.
Putin bersaglia Kiev per far capire a Zelensky che la difesa del Donbass causerà distruzioni in tutta l’Ucraina.
Il messaggio di Putin a Zelensky è una proposizione bivariata:

“Caro Zelensky, quanto maggiore sarà la tua resistenza in Donbass, tanto più grande sarà la distruzione di Kiev”.

È per via di questa proposizione bivariata che Merz compra i Patriot americani da piazzare a Kiev. Ed è sempre per la stessa proposizione bivariata che Trump sta cercando di ottenere da Putin un cessate il fuoco aereo.
L’idea che il cessate il fuoco aereo sia nell’interesse della Russia è pura propaganda della Nato: una falsità contraria a ogni logica strategica. Nelle circostanze presenti, il vantaggio che la Russia ricaverebbe dal cessate il fuoco aereo sarebbe così piccolo da assomigliare a uno svantaggio.
Il vantaggio dell’Ucraina, invece, sarebbe smisurato. Trump sta aiutando Putin a uscire da una condizione disperata?
Anche questa è propaganda della Nato.
Trump non è l’uomo della pace; è l’uomo che gestisce la sconfitta strategica della Nato in Ucraina per mano della Russia.
Trump ha colpito Brasile, Cina e India con i dazi per punire il loro acquisto di petrolio russo e, così facendo, si è infilato un cappio al collo. Per proteggere Zelensky, Trump ha posto gli Stati Uniti contro tre Paesi importantissimi.
I dazi di Trump potrebbero compattare Cina e India come la guerra in Ucraina ha compattato Russia e Cina. Se accadesse, Trump avrà bisogno della tregua più di Putin e Zelensky messi insieme, per sbrogliare la situazione con l’India.

13 agosto 2025


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DOPO L'INCONTRO IN ALASKA

Non contano nulla e oggi ne hanno dato l’ennesima dimostrazione, organizzandosi una call tipo incontro tra alcolisti anonimi, dove ognuno, nella sua incapacità di elaborare mezzo pensiero decente, giocava a chi sparava la più grossa e roboante.
A Meloni, Ursula, Macron, Merz, Zelensky e compagnia, Trump ha solamente dato uno zuccherino. Del resto, si accontentano di poco: gli basta un pretesto per poter fare un comunicato, dando l’impressione di contare qualcosa, per finire nelle aperture dei TG e sulle prime pagine.
Ma concretamente sono dei falliti, esclusi dai negoziati sulla sicurezza di casa propria, che riescono a influire meno di zero. E infatti, non sapendo o non potendo mettere giù una strategia decente, continuano a ripetere “pace giusta”, “Ucraina nella NATO”, “diritto internazionale”, “i confini non si toccano” e tutte le altre affermazioni che negli anni passati hanno totalmente disatteso.
Ci fanno sapere di aver presentato 5 proposte, come se valessero qualcosa. Come se avessero vinto la guerra. Tra queste proposte, oltre a quelle sopra menzionate, dicono che prima di iniziare a parlare serve un cessate il fuoco. Giusto per far rifiatare e rifornire l’esercito ucraino. Non si rendono conto che ormai tutto è finito e che la Russia, negli ultimi giorni, appena ha schiacciato leggermente l’acceleratore, a momenti arriva davvero a Lisbona.
Però per loro va bene una call, un titolo o una pacca sulle spalle. Che è quella che gli ha appena dato Trump, dopo che, assieme a Biden, ci ha letteralmente spolpato vivi. Sulla Russia, in particolare, dovrebbe essere materia di studio: a partire da come ha fermato la NATO, passando per la neutralizzazione delle sanzioni e l’ampliamento dei rapporti diplomatici e commerciali nel mondo, per finire a come sta gestendo la vittoria di una guerra contro oltre 30 Paesi che spendono quasi dieci volte di più per comprare armi e nonostante tutto non hanno alcuna voce in capitolo!
GiuseppeSalamone

putin bibbib


L’ INCONTRO PUTIN-TRUMP CERTIFICA LA PROSSIMA FINE DELLA UE

L'incontro tra Trump e Putin si è concluso senza un accordo di cessate il fuoco, come confermato dal Presidente americano. Dopo il vertice in Alaska, il presidente Usa ha rilasciato un'intervista a Fox News. «Un voto all'incontro? 10. Al faccia a faccia tra il presidente ucraino e Putin ci sarò anch'io, loro mi vogliono. Ora tocca a Zelensky e alla Nato. Un consiglio al leader di Kiev? Meglio fare un accordo, la Russia è grande».
Al netto delle rassicurazioni e delle frasi di circostanza, con cui Trump si è rivolto a Bruxelles e Kiev, la realtà è impietosa, forse, mai nella storia si è assistito a un simile suicidio geopolitico grazie alla stupida idiozia di pochi oligarchi.
L'UE ha scelto di tenere in piedi una guerra contro i propri interessi, arrivando a perderla su tutti i fronti: da quello militare (il Donbass per Kiev è perso) a quello energetico (North Stream 2 distrutto e gas imposto e poi confermato nella trattativa sui #Dazi a prezzo maggiorato dagli USA), per non parlare dell'acquisto di armi soprattutto americane, certificato dal demenziale. RearmEurope che segna la totale sudditanza Ue agli USA e di conseguenza la sua totale inutilità sul quadro internazionale. Gli ucraini hanno pagato le scelte di Zelensky sulla loro pelle con decine di migliaia di morti e distruzione del territorio, gli europei le scelte di UrsulavonderLeyen sulle proprie tasche ormai svuotate del tutto.
Un capolavoro assoluto che dobbiamo a incapaci, ad esser buoni, come UrsulavonderLeyen e ai suoi ridicoli commissari, veri e propri proci coi nostri soldi, che con le loro decisioni folli ammorbano da anni la vita dei cittadini europei costringendoli ad infiniti sacrifici. Sacrifici che poi si rivelano immancabilmente non solo inutili ma dannosi.
L’Italia che a detta della “sovranista prona” Meloni doveva riacquistare prestigio e importanza nel globo terracqueo non è più presa in nota da nessuno. Anzi, con le sue iniziative estemporanee e profondamente ignoranti e russofobe (ultima in ordine di idiozia l’annullamento del concerto sinfonico diretto dal maestro russo Valery Gergiev, previsto per il 27 luglio nell'ambito della rassegna "Un'Estate da Re" alla Reggia di Caserta) ha pervicacemente distrutto ogni tipo di relazione con la Russia, relazioni in precedenza fiorenti ed estremamente convenienti soprattutto sul fronte energetico, a danno di cittadini e imprese.
Ma tranquilli, legioni di “giornalisti tengo famiglia”, veri e propri servi di regime, sono già all’opera per raccontarvi e convincervi dell'opposto, per precipitarvi cioè nel “meraviglioso mondo di Giorgia”. Un mondo di servi depensanti, di minus habens.
Unica notizia positiva la Ue ormai è un guscio vuoto, al prossimo alito di vento crollerà liberandoci dal suo giogo ormai insopportabile e soprattutto insostenibile.

AncoRadio


L'EUROPA PAGA IL CONTO

Secondo Marco Pugliese, editorialista, L’accordo c’è già: l’Europa paga il conto, Boeing vola e Airbus resta a terra.
Molti titoli si ostinano a ripetere la litania del “non c’è accordo”. È la solita miopia: l’intesa tra Stati Uniti e Russia è già scritta, e sarà amarissima soprattutto per l’Europa. Trump e Putin hanno apparecchiato un tavolo su cui Bruxelles non è stata invitata. Mentre gli analisti contano le ore di negoziato, il vero accordo si consuma dietro le quinte: la Russia tornerà partner commerciale di primo livello degli USA, e non su un settore qualsiasi, ma sull’aerospazio e sulla cooperazione tecnologica.
Boeing, con la spinta di questa nuova alleanza, si prepara a un salto epocale, mentre Airbus, espressione della Francia e dell’Europa industriale, rischia di restare al palo, prigioniera delle regole e delle sanzioni che l’Unione stessa ha alimentato. Non è un dettaglio secondario: è lo stesso errore del 2022, quando gli esperti occidentali giuravano che Putin non avrebbe mai attaccato. Anche oggi si fermano alla superficie, raccontando il mancato accordo, senza vedere che il vero patto si muove sotto, silenzioso, e ridisegna le gerarchie globali.
Dopo ieri si apre anche un altro capitolo: la legittimazione di Putin. Non più lo “zar isolato”, ma un leader che ritrova spazio e margini di manovra in Africa, dal Sahel alla Libia, dove già si intravedono i frutti di nuove proiezioni russe. E allora avrà ancora senso per l’Europa ostinarsi a non tornare a rapporti energetici vantaggiosi con Gazprom, dopo essersi dissanguata pagando il gas a costi decuplicati?
Il paradosso è che gli stessi analisti e giornalisti che oggi parlano di “nessun accordo” sono quelli che nel 2022 garantivano che la Russia sarebbe stata in ginocchio “nel giro di pochi mesi”. Hanno sbagliato analisi, previsioni e scenari, eppure continuano, con arroganza, a ribadire concetti già smentiti dai fatti. L’Europa, che ha già speso più di cento miliardi per sostenere Kiev, esce non solo sfiancata, ma marginale: senza capacità militare, senza peso strategico e senza industrie competitive in grado di reggere l’urto. Londra, Parigi, Berlino: tutte comparse. Trump ha apparecchiato, Putin è disposto a sedersi, e Zelensky deve decidere se accettare o rifiutare l’invito. Ma a prescindere dalla sua scelta, la mappa economica e geopolitica è già cambiata: Washington e Mosca hanno trovato un terreno comune. Il risultato? La Russia non è più l’esclusa delle sanzioni, ma il partner strategico che serve agli Stati Uniti per consolidare la supremazia industriale. E l’Europa, che credeva di essere arbitro, scopre di essere solo spettatrice, con il biglietto più caro e il posto peggiore in platea.
Marco Pugliese per LO SPECIALE

AIRBUS

AIRBUS A380


Realpolitik. Fra Trump e Putin niente complotto: Donald conosce la realtà
di Alessandro Orsini
FQ, 19.8.25 Tutti si interrogano sulla ragione per cui Trump ha assunto un atteggiamento morbido verso Putin in Alaska. Nessun complotto, nessun tradimento: la risposta è di una semplicità sconvolgente.
Trump ha abbracciato le richieste di Putin perché, dati empirici alla mano, ha preso atto che la Russia non può essere sconfitta. Ha preso atto che tutti i tentativi di vincere la guerra sono stati vani. Trump ha preso atto che la Nato ha dato all’Ucraina: 1) carri armati Abrams, Leopard, Challenger; 2) missili Himars, Scalp, Atacms e Storm Shaodow; 3) sistemi di difesa anti-aerea Patriot e Samp/T; 4) bombe a grappolo e munizioni a profusione; 5) caccia F-16.
Trump ha preso atto che la Nato, per armare la controffensiva ucraina iniziata il 5 giugno 2023, ha svuotato i propri magazzini. Trump ha preso atto che quella controffensiva è stata un fallimento colossale e ha preso atto che la Nato non è in grado di armarne un’altra.
Poi ha preso atto che la Russia non fa altro che avanzare e che Putin ha puntato le sue bombe atomiche sull’Ucraina. Trump ha anche parlato con i migliori analisti della Casa Bianca, i quali gli hanno confermato che Putin non bluffa: in caso di necessità, colpirebbe l’Ucraina con le testate nucleari.
Trump ha preso atto che i consensi di Putin sono alle stelle e che tutti i russi odiano la Nato nel modo più feroce possibile. Trump ha preso atto che – parola di Mark Rutte – l’industria militare della Russia sovrasta quella della Nato; ha preso atto che l’Italia ha 50 carri armati operativi e che l’esercito francese e tedesco versano in condizioni altrettanto penose, tant’è vero che l’Unione europea ha dovuto riarmarsi urgentemente.
Trump ha preso atto che l’Europa non ha difesa aerea dai missili più avanzati della Russia, che la Cina è dalla parte di Putin, che le sanzioni non funzionano e che la guerra in Ucraina ha mandato la Germania in recessione. Trump ha preso atto che le sanzioni secondarie rischiano di distruggere i rapporti tra l’India e gli Stati Uniti. Durante il vertice in Alaska, Trump è giunto alla conclusione che rimane una sola strada: inviare soldati americani in Ucraina. Quanti? Tantissimi giacché la Russia ha 1,3 milioni di soldati.
Siamo giunti all’altra domanda su cui tutti si rompono la testa: perché Trump ha abbandonato la richiesta del cessate il fuoco? Anche in questo caso, la risposta è di una semplicità imbarazzante. Trump ha abbandonato l’idea del cessate il fuoco perché l’Europa ha giurato solennemente che, se anche la Russia avesse accettato il cessate il fuoco, ella, l’Europa, non avrebbe fatto nessuna concessione alla Russia. Con questo atteggiamento iper-oltranzista, l’Europa e Zelensky hanno spogliato Trump della possibilità di chiedere il cessate il fuoco.
Trump è giunto alla seguente conclusione:
“Se l’Europa non vuole concedere niente, allora questo cessate il fuoco che cosa lo chiedo a fare?”.
Trump ha cambiato posizione sul cessate il fuoco perché l’Unione europea ha dichiarato che, durante il cessate il fuoco, avrebbe continuato a chiedere a Putin la resa senza condizioni. L’Unione europea ha bisogno che la guerra vada avanti a bassa intensità per giustificare il suo piano di riarmo. Le sfugge la strategia di Putin. L’Europa non ha capito che la guerra in Donbass sarà accompagnata dal bombardamento di Kiev. Se in Donbass si combatterà per i prossimi tre anni, Kiev subirà altri tre anni di bombardamenti. Quanto maggiore sarà il tempo per la conquista del Donetsk, tanto più grande sarà la distruzione di tutta l’Ucraina.

16 agosto 2025
orsini bis


Vedrete: l'Ucraina, la NATO e l'Europa non accetteranno MAI la pace con la Russia
Ciò che si è visto dalla stampa occidentale non è altro che propaganda assurda e totale ignoranza del concetto di strategia. Amano dire che Trump ha fallito, dopo aver precedentemente insistito per un cessate il fuoco e minacciato gravi conseguenze per la Russia se Putin non avesse fermato la guerra. Il presidente Trump sembra aver fatto marcia indietro su quella richiesta. PERCHÉ? Se fossi Putin, non accetterei mai un cessate il fuoco, perché l'ultima volta ha solo aperto una finestra per il riarmo dell'Ucraina. Questi giornalisti sono dei completi idioti, nella migliore delle ipotesi. Non vedo nessun servizio di intelligence commentare su nessuna rete con la minima idea di strategia.
Trump ha offerto una garanzia di sicurezza, e Steve Witkoff ha dichiarato alla CNN che la Russia ha accettato protezioni "simili all'Articolo 5" per l'Ucraina durante il vertice di venerdì. Questo è esattamente ciò che ho sempre detto. Putin è lì dal 1999 e non ha mostrato alcun interesse a prendere tutta l'Europa. Ripetono sempre la stessa stronzata che viene dalla NATO/NEOCON che poteva avere senso con Krusciov quando era una guerra tra Comunismo e Capitalismo. Adesso Putin è semplicemente l'uomo più intelligente sulla piazza mondiale. Persino il documento declassificato di Bill Clinton, datato 19 novembre 1999, lo affermava.
La propaganda neocon non cederà: mantengono questo desiderio infinito di conquistare la Russia. Se tutte le fonti dicono la stessa cosa, sicuramente Putin deve capirla allo stesso modo. Ecco perché, se fossi in lui, non accetterei MAI un cessate il fuoco. Trump ha ripetutamente espresso ottimismo sul fatto che "avremo una pace duratura" dopo il suo incontro con Putin. È un suo pio desiderio. Anche il popolo russo non vuole la guerra, proprio come l'europeo o l'americano medio. Sono i leader, non la persona media, a creare le guerre.
Tutti le fonti non credono a Zelensky né a NESSUN leader europeo, nè alla NATO, il cui UNICO scopo nella sua esistenza è stato quello di creare guerre. La NATO ora chiede il 5% del PIL quando il tasso di crescita complessivo dell'UE per il 2024 è stato dello 0,5% (27 paesi), mentre il tasso di crescita per l'intera area euro è stato solo dello 0,4% (EA20). L'UE considera la guerra come la sua UNICA opzione; altrimenti, credono, i cittadini prenderanno d'assalto i loro parlamenti con questo tipo di massiccia contrazione economica da qui al 2028. Trump ha incontrato i guerrafondai europei guidati da Sir Keir Starmer. I leader di Francia, Finlandia, Germania e Italia, insieme ai vertici della NATO e dell'UE, si sono fatti strada a forza in questo incontro. Tutti e sette i leader hanno affermato che saranno SEMPRE dalla parte dell'Ucraina e che il conflitto con la Russia deve finire. Pugnaleranno Trump alle spalle in un batter d'occhio. Trump ha concordato con gli appelli per una pace "a lungo termine", ma l'Europa non è sincera al riguardo.
È disgustosa la disonestà dell'Europa e i russi non possono essere così stupidi da pensare che l'Occidente non abbia organizzato tutta questa guerra. Ovviamente, pensano solo ad aggrapparsi al potere piuttosto che a rappresentare effettivamente il popolo. Come ho sempre detto, tutto ciò che dovevano fare era onorare gli accordi di Minsk e non ci sarebbe MAI stata una guerra. Il comico Zelensky era un neonazista che fingeva di essere cristiano, ed è un Hitler 2.0 perché l'Ucraina celebra ancora Bandera come un eroe impegnato nella pulizia etnica.
Le proteste divennero violente nel gennaio 2014, dopo che il governo approvò leggi draconiane anti-protesta e la polizia disperse brutalmente i dimostranti. La fase più letale si verificò tra il 18 e il 20 febbraio 2014 , quando cecchini e agenti antisommossa uccisero oltre 100 manifestanti a Kiev. Eppure, furono gli ucraini a uccidere il loro stesso popolo perché Victoria Nuland aveva affermato che gli Stati Uniti non sarebbero intervenuti se i manifestanti non fossero stati uccisi. Poi, il 21 febbraio 2014 , Yanukovich fuggì da Kiev dopo aver firmato un accordo di breve durata mediato dall'UE. Il giorno successivo, il parlamento votò per rimuoverlo dall'incarico. Il mese successivo, nel maggio 2014, gli ucraini iniziarono ad attaccare i russi per strada, picchiandoli e uccidendoli. Volevano tutti i russi morti, e la stampa occidentale chiuse un occhio. L'odio in Ucraina verso i non ucraini risale alla pulizia etnica perpetrata quando erano nazisti. Odiano i russi, insieme a tutte le altre minoranze, li odiano e non si fidano. Non ci siano dubbi: se la Russia perde, gli ucraini massacreranno tutti i russi nel territorio del Donbass, e la stampa occidentale non ne parlerà mai. L'Occidente ignora il fatto che gli ucraini hanno compiuto un massacro di russi etnici che vivevano a Odessa subito dopo la Rivoluzione del 2014, e che questo è ciò che ha dato inizio a questa intera guerra civile che la stampa occidentale non affronta.
Il massacro di Odessa del 2014, che coinvolse civili russofoni uccisi dagli ucraini per strada, rappresentò la ricomparsa della pulizia etnica nazista. Quando i civili si rifugiarono nel Palazzo dei Sindacati, i nazionalisti ucraini li bruciarono vivi. Fu la svolta. Dimostrò che il Donbass doveva separarsi, perché l'odio ucraino per i russi era volto ad annientarli tutti, non la loro sottomissione a Kiev. Victoria Nuland disse loro di chiamarla un'azione antiterrorismo, perché cercavano una soluzione democratica per votare per la loro libertà.
I documenti storici dimostrano che Oleksandr Turchynov , in qualità di presidente ad interim dell'Ucraina (febbraio-giugno 2014), diede inizio alla guerra civile, sostenendo di agire contro i terroristi semplicemente perché stavano difendendo se stessi, la loro lingua, che all'epoca era stata messa al bando, e la loro religione. C'era un accordo di pace, e tutto era concordato: il Donbass avrebbe potuto votare e separarsi, proprio come la Jugoslavia e la Cecoslovacchia. Quella era la via d'uscita, e NON furono Putin o la Russia a rovinare quell'accordo: fu l'Occidente, dove la Merkel ammise di non aver mai avuto intenzione di onorare quell'accordo di pace. Eppure la stampa occidentale diffonde costantemente la propaganda dei Neocon che promuove la guerra e afferma che non ci si può fidare di Putin. La stampa è ostinatamente decisa a promuovere la Terza Guerra Mondiale, non si cura minimamente della popolazione e dà per scontato che la Russia possa essere sconfitta in un batter d'occhio. Non considera mai che nessuna guerra nella storia si è mai svolta come previsto.
Oltre a tutto ciò, Zelensky ha affermato che la Costituzione ucraina proibisce la cessione di territori o qualsiasi accordo territoriale. In altre parole, NON PUÒ ESSERCI ALCUN ACCORDO DI PACE. Non importa cosa diranno a Trump, lo pugnaleranno alle spalle e sarà quel che sarà: la Terza Guerra Mondiale. Tutti i leader europei sono dei TRADITORI e sono andati a Washington per sostenere Zelensky. Queste persone sono definitivamente pazze e stanno giocando con miliardi di vite per un governo UE fallito che non è mai stato progettato correttamente fin dall'inizio. I modelli stanno iniziando a mettere in guardia sul futuro dell'Europa. Siamo ancora in un ciclo di panico per il 2026, sia nella guerra che nell'euro. Alcune fonti riferiscono che la NATO sta alimentando la propaganda secondo cui la Russia è debole, può essere completamente distrutta, e questi stupidi leader europei pensano che la guerra non raggiungerà mai il loro territorio. La scusa è che Putin non userebbe MAI le armi nucleari perché gli si ritorcerebbero contro. I pigmei d'Europa non si sono ancora resi conto di quanto siano diventati irrilevanti. Quando abbiamo a che fare con la minaccia diretta della distruzione totale e della disgregazione della Russia, premerei ogni singolo pulsante se il loro intento fosse la distruzione totale. Non c'è ASSOLUTAMENTE alcuna intenzione di fare la pace con la Russia! Questi "leader" europei con Zelensky pugnaleranno Trump alle spalle per garantire che si ottenga la Terza Guerra Mondiale.
TURRO CAESAR

20-08-2025

trump et al


Intervista rilasciata dal Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov alla Società Radio-Televisiva di Stato Russa (Mosca, 19 agosto 2025)
Punti chiave:
• Si è indubbiamente visto che il Presidente degli Stati Uniti e la sua squadra, per prima cosa, vogliono davvero ottenere un risultato che sia duraturo, stabile e affidabile, a differenza degli europei, che, nel frattempo ribadivano ai quattro venti che avrebbero accettato solo un cessate il fuoco, dopo il quale avrebbero continuato a fornire armi all'Ucraina.
• Sia il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sia la sua squadra hanno compreso chiaramente che questo conflitto ha delle cause e che le affermazioni di alcuni presidenti e primi ministri europei secondo cui la Russia avrebbe attaccato l'Ucraina senza provocazione sono solo filastrocche.
• Alcuni di loro [presidenti e primi ministri europei], come il cancelliere tedesco Friedrich Merz, continuano a dichiarare che è necessario "fare pressione" sulla Russia con le sanzioni. Nessuno di questi "signori" ha nemmeno menzionato la parola "diritti umani" […] Se lei guarda in retrospettiva a ciò che hanno detto sull'Ucraina in tutti questi anni, non troverà mai l'espressione "diritti umani".
• In Ucraina, dal punto di vista della lingua e della religione, la Carta delle Nazioni Unite viene violata in modo plateale. Non dimentichiamo che Zelensky ha detto a Washington di essere disposto a negoziare, ma che nessun territorio può essere messo in discussione perché glielo impedisce la Costituzione.
• Quando a Washington i delegati [presidenti e premier europei] hanno affermato che è necessario partire dalla formulazione di garanzie di sicurezza per l'Ucraina, e poi per l'Europa, nessuno ha menzionato una sola volta la sicurezza della Russia.
• Se non si rispettano gli interessi di sicurezza della Russia, se non si rispettano a pieno titolo i diritti dei russi e dei russofoni che vivono in Ucraina, non si può parlare di alcun accordo a lungo termine: proprio queste, infatti, sono le cause del conflitto che vanno tempestivamente eliminate nel contesto di una risoluzione.
• Il vertice in Alaska ci ha permesso di vedere che l'amministrazione americana è sinceramente interessata a evitare che un qualsiasi accordo miri a preparare di nuovo l'Ucraina alla guerra - com'è avvenuto dopo gli accordi di Minsk - e a far sì, invece, che la crisi non si ripeta e che vengano garantiti i legittimi diritti di tutti gli Stati che si trovano in questa parte del mondo e di tutti i popoli che li abitano.
• Non abbiamo discusso delle sanzioni. Non solo molti nostri esperti, ma anche politici e personalità pubbliche hanno affermato più volte che l'abolizione delle sanzioni potrebbe avere un effetto negativo. Questo perché potrebbe nuovamente alimentare in alcuni settori della nostra economia l'illusione che ogni problema si risolverà tornando agli schemi elaborati e applicati negli anni Novanta e all'inizio degli anni 2000.
• Non rinunciamo ad alcun formato di dialogo, né bilaterale, né trilaterale. Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin lo ha detto più volte. Fondamentale è che qualsiasi formato (sia "1+1" o "1+2", oppure i non pochi formati multilaterali esistenti, compreso l'ambito delle Nazioni Unite), non venga attivato solo per consentire a qualcuno di scrivere qualcosa sui giornali il giorno dopo, di apparire in televisione la sera o di spettegolare sui social nel tentativo di intaccare ed eliminare "i vapori propagandistici", ma per preparare un incontro passo dopo passo, gradualmente, partendo dal livello degli esperti per passare poi attraverso tutte le fasi indispensabili. Un approccio serio di questo genere lo appoggeremo sempre. Qualsiasi contatto che coinvolga personalità di primo piano va preparato con la massima meticolosità.

21 agosto 2025

lavrov


C’è una verità che i grandi media italiani hanno il terrore di rivelare perché l’Italia è uno Stato satellite della Casa Bianca. È una verità che tutti conoscono e che tutti nascondono, pena la distruzione della propria immagine umana e professionale, proprio come accade nelle dittature. La verità è questa: la stragrande maggioranza degli italiani è schierata dalla parte della Russia contro la Nato e dalla parte di Putin contro Zelensky. Questo è quello che si ricava dai dati pubblicati dai maggiori istituti di ricerca italiani. Il Censis, il 6 dicembre 2024, ha pubblicato i risultati di una sua ricerca secondo cui il 66,3% degli italiani pensa che la colpa della guerra in Ucraina sia dell’Occidente e degli Stati Uniti in particolare, e non della Russia o di Putin. Gli italiani hanno infatti capito che la guerra in Ucraina è una guerra per piazzare le armi della Nato davanti alla Russia. Non a caso, i colloqui di pace con la Russia, tolte le questioni territoriali, vertono su questo tipo di problemi: quante armi della Nato potrà avere l’Ucraina dopo la fine della guerra? I soldati ucraini potranno essere addestrati dalla Nato? La Nato potrà stabilire la sua industria militare in Ucraina? L’Ucraina potrà disporre di missili della Nato a lunga gittata? L’Ucraina potrà avere gli F-16 della Nato in grado di condurre attacchi nucleari? Tutti i dibattiti sugli accordi di pace in Ucraina sono dibattiti relativi alle armi della Nato. Nessuno si preoccupa di chiedere a Putin garanzie sulla libertà di stampa degli europei perché la libertà dell’informazione e la libertà di critica non hanno niente a che vedere con questa guerra. La stragrande maggioranza degli italiani pensa che Putin abbia ragione e che la Nato abbia torto perché ha gli occhi per vedere e un cervello per pensare. Gli italiani vedono benissimo che la Nato ha trasformato l’Ucraina in un suo membro di fatto. Tant’è vero che la Nato applica all’Ucraina l’articolo 5 del suo trattato istitutivo.

Alessandro Orsini

ors


TRUMP UMILIA LìEUROPA

Umiliazione numero 1.
La guerra in Ucraina ha dimostrato che la Casa Bianca decide ciò che accade sul territorio europeo e non la Commissione Europea. La Casa Bianca decide se i cittadini dell'Unione Europea vivranno in pace o in guerra. La Casa Bianca decide se i cittadini dell'Unione Europea si arricchiranno o se si impoveriranno.
Umiliazione numero 2. Incancrenendo la guerra in Ucraina attraverso l'esecrazione della diplomazia, gli Stati Uniti hanno costretto i paesi dell'Unione Europea a spendere miliardi di euro per comprare armi americane nel terrore di essere rasi al suolo dalla Russia.
Umiliazione numero 3. Gli Stati Uniti trattano con la Russia sul futuro dell'Europa scavalcando l'Unione Europea.
Umiliazione numero 4. Trump ha imposto un trattato commerciale che rappresenta una capitolazione totale per l'Unione Europea. I leader dell'Unione Europea hanno lavorato alacremente alla sepoltura politica dell'Europa. Saranno i ceti più deboli a pagare gli errori di una classe dirigente fallita e corrotta".


AlessandroOrsini


KIEV: SI CONFONDE LA PACE CON LA BRAMA DI VITTORIA
Alessandro Orsini FQ 30.05”25
La Russia ha ripreso a bombardare l’Ucraina. Kiev è stata subissata di missili e droni.
Perché?
La Russia ha ripreso a bombardare l’Ucraina spietatamente, perché il vertice in Alaska ha allontanato la pace anziché avvicinarla. Il vertice in Alaska ha reso evidente che le posizioni dell’Occidente e quelle della Russia sono inconciliabili.
Putin è giunto alla conclusione che la guerra può essere risolta soltanto sul campo. La Russia chiede gli Oblast che ha annesso il 30 settembre 2022 e la demilitarizzazione dell’Ucraina.
L’Europa, invece, non vuole cedere nemmeno un territorio e lavora per trasformare l’Ucraina in una delle più grandi potenze militari dell’Occidente. Dal vertice in Alaska è emerso che l’Europa vuole porre Zelensky nella condizione di distruggere le città russe con i missili più avanzati della Nato. Il vertice in Alaska ha anche rilanciato la proposta di Meloni di costruire una sorta di articolo 5 della Nato intorno all’Ucraina.
Il vertice in Alaska non è stato un disastro, ma ha prodotto un disastro.
L’incontro tra Trump e Putin è andato benissimo;
le sue conseguenze stanno andando malissimo.
La determinazione con cui l’Europa intende trasformare l’Ucraina in un potentissimo avamposto della Nato, nel cuore della Russia, espone l’Ucraina a un grande pericolo.
Quale? Fallito il vertice in Alaska, e procedendo da un disastro all’altro, Putin potrebbe giungere alla conclusione che l’unico modo per annullare la minaccia della Nato in Ucraina sia quello di rovesciare Zelensky marciando su Kiev.
Una delle ragioni per cui Putin bombarda Kiev così pesantemente è perché vuole porsi nella condizione di conquistarla più facilmente in caso di necessità. Questo spiega la disperazione con cui Zelensky invoca i sistemi di difesa aerea. La pessima notizia è che quei sistemi servono a Israele, che si prepara a una nuova guerra con l’Iran in via di fuoriuscita dal Trattato di non proliferazione nucleare.
Appurato che tutti vogliono vincere, facciamo un esperimento mentale e immaginiamo che Putin inizi ad ammassare migliaia di soldati per marciare verso Kiev, magari sfondando il fronte dalla Bielorussia.
Che cosa accadrebbe? Gli scenari più probabili sono due.
Il primo è che l’Occidente resti a guardare. Tuttavia, l’inazione, per quanto possibile, è poco probabile perché Francia e Germania concepiscono l’Ucraina come il loro scudo. Macron e Merz sentono che, una volta persa l’Ucraina, la Russia diventerebbe per loro una gigantesca minaccia esistenziale.
Sulla base di quello che è emerso finora, se Putin desse l’impressione di volere marciare verso Kiev, Francia e Inghilterra dovrebbero inviare le loro truppe nella Capitale ucraina per dissuaderlo.
Starmer e Macron non intendono inviare i loro soldati a sparare sui russi. Il loro ragionamento si basa su un azzardo che si può riassumere così: “Se inviamo i nostri soldati a Kiev, Putin ci penserà due volte prima di marciare sulla Capitale”.
Dal canto suo, la Russia, preso atto che Francia e Inghilterra stanno per inviare i soldati a Kiev, potrebbe valutare di colpire l’Ucraina con le testate nucleari per chiudere la guerra. Putin aveva già valutato di bombardare l’Ucraina con le testate nucleari nel settembre 2022 durante la battaglia di Kherson. Il fatto che Putin abbia annunciato il trasferimento delle testate nucleari in Bielorussia e dei missili Oreshnik è un messaggio per Starmer e Macron.
Putin non ha bisogno delle testate nucleari per sconfiggere l’Ucraina; gli servono soltanto per sconfiggere la Nato.
Le cose si metteranno sempre peggio per l’Ucraina. Putin sa di dover risolvere i problemi con la Nato in Ucraina con questa guerra e non un’altra. Non si accontenterà di soluzioni rimaneggiate; non accetterà compromessi che lascino aperti i problemi più importanti. Non smetterà di martellare l’Ucraina. Dopo averla indebolita a caro prezzo, i russi non consentiranno all’Ucraina di rafforzarsi nuovamente.
Zelensky dovrà trattare con il coltello alla gola.
Almeno da questo punto di vista, Putin è come Draghi, il quale ha sempre dichiarato che i problemi con la Russia possono essere risolti soltanto con la forza. L’8 giugno 2023, in un discorso al Mit di Boston, Draghi disse: “Non c’è alternativa per gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati se non garantire che l’Ucraina vinca questa guerra”.
Con le sue bombe su Kiev, Putin ripropone lo stesso ragionamento di Draghi: “I problemi con la Nato si risolvono con la forza. Non c’è alternativa alla vittoria della Russia”.
Rimane il problema della pace: chi la vuole veramente tra la Russia e l’Occidente?
Nessuno dei due; entrambi vogliono soltanto raggiungere gli obiettivi per cui combattono. La Russia e l’Occidente chiamano “pace” la brama di vittoria. La Russia non vuole la pace proprio come non la vuole l’Europa.

31 agosto 2025


Scioglietevi e sparite
Di Marco Travaglio
Si spera vivamente che il vertice dei ministri degli Esteri fallito ieri a Copenaghen secondo le migliori aspettative sia l’ultimo, prima dello scioglimento di quel carrello di molluschi bolliti che si fa chiamare Unione europea. Proseguire con l’accanimento terapeutico sarebbe non solo inutile, ma anche dannoso. Con quel che succede a Gaza e in Ucraina, qualunque persona normale avrebbe proposto soluzioni concrete e drastiche. E costretto gli altri a restare riuniti sine die, anche per un mese intero, fino a un’intesa degna della drammaticità della situazione. Sull’Ucraina si trattava di prendere atto della sconfitta sul campo e del fallimento della linea per la guerra a oltranza fino all’ultimo ucraino a suon di armi a Kiev e sanzioni a Mosca e di invertire la rotta di 180 gradi, condizionando ulteriori aiuti all’accettazione di un compromesso territoriale con la Russia che metta fine al suicidio assistito del Paese. Su Gaza si trattava di varare le prime sanzioni commerciali e il primo embargo sulle armi a Israele: roba che, se fa il solletico alla nazione più grande del mondo, può seriamente impensierirne una piccolissima ed economicamente fragile.
Invece i 27 invertebrati hanno scelto la via opposta: perseverare nelle politiche fallimentari sulla guerra russo-ucraina e voltarsi dall’altra parte sullo sterminio israeliano a Gaza, riuscendo a dividersi e a fallire persino sulla farsa delle sanzioni ai coloni violenti (non certo allo Stato di Israele).
La scusa escogitata dall’imbarazzante Kallas per l’ennesimo nulla di fatto su Gaza è che purtroppo l’Ungheria si oppone alle sanzioni e blocca tutti gli altri: peccato che il cattivone Orbán si opponga anche a quelle anti-Russia, il che non ha impedito all’Ue di varare 18 pacchetti e di annunciare il 19°. Orbán è uno specchietto per le allodole per distrarre l’attenzione dall’ignavia generale e rendere l’Ue ancor più antidemocratica abolendo il voto all’unanimità. Anche la Germania è contraria alle sanzioni (Merz è quello che “Netanyahu fa il lavoro sporco per tutti noi”).
E comunque nessuno impedisce agli Stati di adottarle in casa propria, autonomamente, anche se altri non sono d’accordo. Se si muovessero i Paesi maggiori – Germania, Italia, Francia, Spagna, Polonia – farebbero a Netanyahu molto più male di tutti gli altri insieme. Contro la Russia l’hanno fatto inventandosi i Volenterosi. E sullo sterminio di Gaza dove sono i Volenterosi? Perciò conviene che l’Ue si sciolga, o lasci perdere la politica estera e torni alle faccende finanziarie e agli altri passatempi dei tempi d’oro, tipo misurare piselli e cetrioli: per togliere i due classici alibi agli Stati che non fanno nulla se non danni (“Ce lo chiede l’Europa”, “L’Europa è divisa”) e costringerli a fare finalmente qualcosa di utile.

1 settembre 2025

kallas

L'mbarazzante KLALLAS

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