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Sintesi degli interventi approvati a livello globale per contenere gli effetti della crisi finanziaria.

INDICE

1. Primi interventi
2. Il piano di soccorso messo a punto dall'amministrazione Bush.
3. Il piano di soccorso del governo italiano, dopo la riunione del G20 del 15/11/2008.
4. Il piano dell'UE.
5. La social card.
6. Il piano definitivo del governo italiano

1. Primi interventi

Gli interventi per preservare la stabilità dei sistemi finanziari sono ingenti e coordinati - La crisi finanziaria globale che ha avuto origine nel 2007 nel mercato statunitense dei mutui subprime si è molto aggravata da settembre 2008, colpendo alcune delle più grandi istituzioni finanziarie americane ed europee, provocando fortissime cadute dei corsi di borsa, suscitando timori di collasso dei sistemi finanziari e di recessione delle economie avanzate. La diffusa incertezza su possibili insolvenze delle controparti dopo il fallimento della banca d'affari Lehman Brothers ha inceppato i mercati all'ingrosso su cui le banche si approvvigionano di fondi, a iniziare dal mercato interbancario. Di fronte a eventi di questa gravità la reazione dei governi e delle autorità monetarie ha acquisito via via forza e capacità di coordinamento internazionale.
Le banche centrali hanno sopperito al blocco dei mercati interbancari nazionali con iniezioni di liquidità senza precedenti nell'ammontare e nelle modalità di erogazione; l'8 ottobre, la Banca centrale europea (BCE), la Riserva federale statunitense, la Banca d'Inghilterra, la Banca del Canada, la Banca di Svezia e la Banca Nazionale Svizzera, con l'appoggio della Banca del Giappone, hanno effettuato una riduzione concertata dei tassi d'interesse, di mezzo punto percentuale: un evento mai prima accaduto.
I governi statunitense e di alcuni paesi europei, tra cui l'Italia, hanno approntato misure straordinarie volte a ricapitalizzare le banche con fondi pubblici, o anche ad acquisire da esse attività illiquide di difficile valutazione (è questo il caso americano, in cui si sono stanziati per tale scopo fino a 850 miliardi di dollari), al tempo stesso estendendo e rafforzando le garanzie per i depositanti.
In particolare, l'8 ottobre il Governo del Regno Unito ha disposto un vasto e organico piano di sostegno del sistema finanziario britannico, prevedendo fra l'altro la possibilità di garantire nuovi debiti delle banche e l'intervento pubblico diretto nel capitale delle stesse; il 9 ottobre il Governo italiano ha disposto, oltre alla garanzia statale sui depositi bancari, procedure speciali per intervenire con fondi pubblici nel capitale delle banche e per meglio consentire alla Banca d'Italia di sostenere la loro liquidità in casi di emergenza.
Il 10 ottobre i Ministri delle Finanze e i Governatori delle banche centrali dei paesi del G7 si sono formalmente impegnati a sostenere le istituzioni finanziarie la cui eventuale insolvenza possa avere ripercussioni sistemiche e ad adottare tutte le misure necessarie per riattivare i mercati monetari e creditizi. Il 12 ottobre i paesi aderenti all'area dell'euro, d'intesa con la Commissione della Unione europea (UE) e con la BCE, hanno approvato un piano d'azione concertato, invitando anche gli altri paesi della UE ad adottarne i principi. Il piano prevede che i singoli governi nazionali prendano misure coordinate per facilitare la provvista di fondi delle banche (garanzia statale sulle nuove passività fino a 5 anni) e per ricapitalizzarle (sottoscrizione da parte pubblica di azioni privilegiate o altri strumenti). Le autorità competenti sono state invitate ad adottare nei giorni seguenti misure atte a consentire a enti finanziari e non finanziari di valutare in bilancio le proprie attività secondo appropriate assunzioni sul rischio d'insolvenza del debitore piuttosto che secondo l'immediato valore di mercato.
Il 13 ottobre il governo italiano ha dato seguito alle decisioni concordate in sede di Eurogruppo definendo misure per aumentare il grado di liquidità degli attivi bancari e favorire la raccolta di fondi sul mercato. La Banca d'Italia ha dal canto suo preso provvedimenti per facilitare il ricorso delle banche italiane al rifinanziamento presso l'Eurosistema.
Il 14 ottobre il Tesoro degli Stati Uniti, d'intesa con la Riserva federale, ha varato, nella cornice del precedente piano, ulteriori misure, volte a favorire la ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie con fondi pubblici, a estendere la garanzia statale sulle loro passività e a favorire il finanziamento delle imprese mediante acquisti di carta commerciale da parte della banca centrale.
Le quotazioni nelle principali borse del mondo, tra l'inizio di settembre e la fine della prima decade di ottobre avevano segnato flessioni dell'ordine del 30 per cento, nei giorni successivi avevano recuperato parte delle perdite, per crollare ancora; il venerdi nero del 24 ottobre la Borsa di Milano raggiungeva il minimo di 21.059 appena due punti sopra il minimo storico del 7 ottobre 2002. In sei mesi la Borsa perde il valore guadagnato in sei anni.
Le previsioni di crescita per tutti i paesi avanzati sono state riviste al ribasso - Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha rivisto nei primi giorni di ottobre le previsioni di crescita per tutti i paesi avanzati, ribassandole decisamente. Per il 2009 i tassi medi annui di crescita del PIL sono previsti intorno allo zero, negativi in diversi casi. L'ipotesi sottostante è quella di un successo delle azioni delle autorità volte a stabilizzare i mercati e le economie, sicché l'attività riprenderebbe gradualmente già nel corso del 2009. Faciliterebbero questo processo i recenti, forti ribassi dei prezzi dell'energia e delle materie prime e il passo ancora sostenuto delle principali economie emergenti. L'inflazione è prevista ovunque in ripiegamento. L'FMI elenca peraltro una serie di rischi che potrebbero, materializzandosi, approfondire la recessione e prolungarla nel tempo, rischi acuitisi dopo l'aggravarsi della crisi sui mercati finanziari e creditizi.
In Italia, dopo il rimbalzo dell'attività produttiva nel primo trimestre, si sono susseguiti segnali di debolezza. Nel secondo trimestre il prodotto si è contratto rispetto al primo. Il quadro congiunturale dà segnali di un ristagno per il resto dell'anno. La produttività, che riflette le insufficienze strutturali della nostra economia, risente negativamente del ripiegamento ciclico. L'inflazione flette per il ribasso dei corsi petroliferi e la debolezza della domanda. I consumi si contraggono e il costo dell'indebitamento delle famiglie cresce - La spesa delle famiglie italiane si è contratta dello 0,3 per cento nel primo semestre rispetto a un anno prima. Il reddito disponibile è cresciuto nello stesso periodo di un modesto 0,5 per cento, metà che nel 2007, nonostante il progresso del reddito nominale dovuto ad alcuni rinnovi contrattuali, a causa dei rincari dei prezzi al consumo, influenzati dalle quotazioni internazionali delle materie di base. Il deterioramento del ciclo influisce sulle aspettative rendendo prudenti le decisioni di spesa e stimolando il risparmio. Le famiglie italiane restano fra le meno indebitate del mondo avanzato, ma si è appesantito l'onere per il servizio del debito, dato l'aumento dell'esposizione degli anni passati e i rialzi dei tassi d'interesse. L'occupazione ha continuato a crescere nel secondo trimestre, ma la partecipazione al mercato del lavoro è aumentata di più, un dato che può essere letto come reazione ai rischi per il reddito familiare dovuti al ristagno economico. Le difficoltà congiunturali sono evidenti nel numero di persone, in forte crescita, che hanno perso recentemente il posto di lavoro tra quelle in cerca di occupazione, specie nel Centro-Nord.Gli investimenti delle imprese si riducono - Gli investimenti delle imprese nel secondo trimestre del 2008 sono stati pressoché stagnanti, quelli in costruzioni hanno segnato una netta riduzione. Nel settore residenziale, si è registrata durante il primo semestre una drastica contrazione delle compravendite e un rallentamento dei prezzi, che peraltro hanno continuato a salire, mentre in molti altri paesi scendevano, anche rapidamente. Le esportazioni si sono contratte nel secondo trimestre e si avviano a ristagnare nel terzo, risentendo dell'indebolirsi della domanda mondiale e degli andamenti sfavorevoli della competitività registrati almeno fino al primo trimestre dell'anno. La debolezza del ciclo e le peggiorate condizioni di finanziamento si riflettono in un rallentamento dell'indebitamento delle imprese. Quello con le banche cresce, mentre le emissioni obbligazionarie lorde, nel secondo trimestre, sono state nulle a fronte di rimborsi per 1,5 miliardi. Le condizioni di offerta del credito bancario si irrigidiscono - Le banche italiane, secondo l'indagine sul credito bancario (Bank Lending Survey) relativa al secondo trimestre di quest'anno ed effettuata in luglio, hanno operato un ulteriore irrigidimento dei criteri adottati per l'erogazione dei prestiti alle imprese; nel comparto del credito alle famiglie, dopo quasi un biennio di allentamento, la restrizione già emersa sui mutui si è estesa al credito al consumo. Ulteriori restrizioni sono attese per la seconda metà dell'anno. La redditività delle banche italiane sta risentendo della crisi finanziaria globale, ma in misura contenuta, data l'esposizione relativamente modesta al settore dei mutui subprime e Alt/A americani, a titoli collegati e a "veicoli" attivi nel comparto. Gli obiettivi per i conti pubblici sono stati confermati in settembre - Nel mese di agosto il Parlamento ha approvato la manovra di bilancio per il triennio 2009-2011, volta ad assicurare il conseguimento degli obiettivi indicati nel Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) di giugno. Il disegno di legge finanziaria per il 2009 include solo alcuni interventi tecnici miranti a dare attuazione alla manovra triennale. La Relazione previsionale e programmatica (RPP) per il 2009, che conferma sostanzialmente gli obiettivi indicati nel DPEF, stima che nel 2008 l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche aumenti al 2,5 per cento del PIL; rispetto al 2007, l'incidenza della spesa corrente primaria sul PIL salirebbe di 0,5 punti percentuali e la pressione fiscale scenderebbe di 0,5 punti. Il rapporto tra il debito e il prodotto diminuirebbe leggermente, al 103,7 per cento. La RPP prevede che nel 2009 l'indebitamento netto scenda al 2,1 per cento del PIL. Il raggiungimento dell'obiettivo potrà essere ostacolato dal deterioramento del quadro macroeconomico. Le misure di sostegno del sistema finanziario decise dal Governo, che hanno carattere cautelativo, non determineranno necessariamente un aggravio della spesa pubblica: la garanzia statale sulle passività delle banche accrescerebbe la spesa solo nella misura in cui fosse effettivamente utilizzata. Eventuali operazioni di ricapitalizzazione delle banche o di scambio di titoli pubblici con altri strumenti non incidono sul saldo di bilancio; potranno influire temporaneamente sul livello del debito lordo senza modificare il debito netto. La politica di bilancio è volta a raggiungere un sostanziale pareggio nel 2011 e a condurre nello stesso anno il rapporto tra il debito pubblico e il prodotto al di sotto del 100 per cento. Il conseguimento degli obiettivi è in larga misura affidato al contenimento della spesa; saranno cruciali le modalità di attuazione degli interventi disposti negli scorsi mesi.

28 ottobre 2008


2. Il piano di soccorso messo a punto dall'amministrazione Bush.

Il maxi-piano di soccorso messo a punto dall'amministrazione Bush, che porta il nome del segretario al Tesoro Henry Paulson, «non includerà l'acquisto di asset tossici». A rivelarlo è stato proprio Paulson durante una conferenza stampa a Washington. «Considerando la gravità della situazione, rilevare asset tossici legati ai prestiti immobiliari non sarà sufficiente e non è il modo più efficace per utilizzare i fondi messi a disposizione dal Tarp», ha detto il segretario Usa riferendosi al Troubled asset relief program, il piano da 850 miliardi di dollari. «L'acquisto diretto di azioni nelle istituzioni finanziarie è il modo più rapido ed efficace di usare i nostri nuovi poteri per stabilizzare il sistema finanziario» ha aggiunto. Non solo: il Tesoro sta valutando come allargare il rubinetto degli aiuti anche ai gruppi non bancari. Il riferimento sembra evidente: nel mirino ci sarebbero Gm e Ford. Almeno questa è la convizione della Borsa americana, visto che dopo le parole di Paulson gli indici di Wall Street hanno accentuato le perdite, in particolare Goldman Sachs e Morgan Stanley, mentre Ford e General Motors hanno iniziato a correre.

Economia reale. La sterzata è dunque dalla finanza all'economia reale, visto che il segretario ha aggiunto: «Passeremo al setaccio le strategie destinate a sostenere l'accesso al credito dei consumatori», e «continueremo a esaminare le modalità con cui ridurre i rischi di pignoramenti». Mentre le autorità restano impegnate «a prevenire i fallimenti che rappresenterebbero un rischio per il sistema finanziario nel suo insieme».

Le turbolenze andranno avanti. La crisi dei mercati proseguirà fino a quando la correzione sul mercato finanziario non sarà completata, ha aggiunto Paulson, sottolineando come le misure adottate in ottobre da Tesoro, Fed e Fdic hanno «chiaramente aiutato a stabilizzare il nostro sistema finanziario». «Il nostro sistema è ora più forte e più stabile rispetto ad alcune settimane fa. Ma ci sono ancora molte sfide e cambiamenti davanti a noi. Il nostro sistema finanziario resta fragile in un contesto di rallentamento economico e nei bilanci delle istituzioni finanziarie ci sono ancora significativi asset non liquidi», constata Paulson.

Il piano Paulson. Finora, l'amministrazione Bush aveva annunciato che degli 850 miliardi di finanziamenti approvati dal Congresso, 250 miliardi sarebbero stati utilizzati per l'acquisto di partecipazioni nel capitale delle banche. Di questa somma, il governo ha investito già 163 miliardi di dollari su alcuni dei principali colossi bancari, come Goldman Sachs e Bank of America. Sulle mosse successive c'era molta attesa sul risultato delle elezioni Usa, per capire come sarebbero stati utilizzati i 600 miliardi di dollari rimanenti. E le parole di Paulson ricordano da vicino alcuni punti del programma di Obama.
12 novembre 2008


3. Il piano di soccorso del governo italiano, dopo la riunione del G20 del 15/11/2008.

Un pacchetto fiscale che, secondo le ultime indicazioni, vale complessivamente dai 3 ai 4 miliardi, con l'obiettivo di immettere un minimo di liquidità a beneficio delle imprese e dei redditi medio-bassi. Le compatibilità di bilancio al momento sembrano non aprire spazi ulteriori, anche se i tecnici dell'Economia stanno scandagliando tutti i possibili margini a disposizione, utilizzando pure, se necessario, un paio di decimali di deficit in più, che comunque consentirebbero di restare al di sotto del limite massimo del 3 per cento.
Il tutto fa parte del maxi-piano da 80 miliardi, oltre 5 punti di Pil (per gran parte già stanziati), annunciato dal premier Silvio Berlusconi e dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, al termine del G20 di Washington.
Per la parte fiscale, al primo punto del decreto che sarà varato alla fine della settimana (o al massimo all'inizio della prossima) compare la probabile riduzione di due, tre punti dell'acconto Irpef e Ires di fine novembre, che scade il 1° dicembre poiché il termine naturale del 30 novembre quest'anno coincide con una domenica. In tal modo l'acconto Irpef passerebbe dal 99 al 96-97%, quello Ires dal 100% al 97 per cento. Beneficio temporaneo, poiché comunque poi occorrerebbe riallineare il versamento nel saldo di giugno, ma che offrirebbe soprattutto alle imprese un po' di ossigeno per far fronte alla caduta di liquidità imposta dalla contrazione del credito da parte delle banche.
La valutazione del costo è strettamente connessa all'estensione o meno dello sconto a tutti i contribuenti. Se si decidesse di restringere la platea in ragione del reddito, si potrebbe puntare anche a una riduzione più consistente dell'acconto (attorno al 95%). L'intendimento del Governo resta quello di concentrare il più possibile il beneficio sui redditi medio bassi, nell'auspicio che la maggiore disponibilità di denaro si traduca in una, sia pur minima, espansione dei consumi.
Attualmente si versa tutto a novembre se l'acconto complessivo (99%) è inferiore a 257,52 euro, mentre si paga in due tranche (40% a giugno e 60% entro il 1° dicembre), se l'acconto totale (99%) è pari o superiore a 257,52 euro. A beneficiare del rinvio sarebbero in particolare le imprese.
Quanto alle famiglie, si ragiona su un bonus fiscale di fine anno, una sorta di una tantum per i redditi fino a 25mila euro. Per le famiglie numerose è al vaglio anche un prestito di 5mila euro per ogni nuovo nato da restituire in 4-5 anni con un tasso agevolato. Ulteriori misure per le famiglie sono previste da altri provvedimenti già in cantiere. Tra questi, sconti sulle bollette del gas per i meno abbienti e la carta prepagata da 40 euro per 1,3 milioni di cittadini prevista dalla manovra d'estate, che partirà in dicembre.
In linea con quanto già annunciato dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (la misura è nel programma di governo), il pacchetto di misure allo studio prevede anche il possibile spostamento del versamento Iva dal momento dell'emissione della fattura a quello dell'incasso effettivo.
L'altro fronte riguarda l'Irap, ma anche in questo caso l'incognita maggiore è quella dei costi. Si sta studiando un meccanismo, il più possibile indolore per i conti pubblici, che consenta una prima, parziale deducibilità del tributo ai fini delle imposte dirette Irpef e Ires. Meccanismo che potrebbe al tempo stesso prevenire gli effetti della sentenza cui sarà chiamata la Corte costituzionale (per ora il pronunciamento è stato rinviato), proprio sui profili di costituzionalità della norma Irap che vieta la deducibilità.
Quanto alla detassazione degli straordinari al 10%, la proroga è già stata annunciata dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi.
Le risorse a disposizione appaiono esigue, e il ministro Tremonti resta comunque contrario a "forzare" il limite massimo del 3% nel rapporto deficit-Pil. Sarebbe "tollerato" da Bruxelles, ma gli effetti potrebbero essere ben più pesanti a causa dell'alto debito pubblico, il più alto in Europa.

18 novembre 2008


4. Il piano dell'UE

La Commissione lavora ad un piano d'insieme per affrontare la crisi finanziaria, mentre i leader dell'UE si preparano al vertice internazionale.
Attutire l'impatto della crisi finanziaria sull'occupazione, il potere d'acquisto e la prosperità dei cittadini europei è la principale priorità: lo ha dichiarato il presidente Barroso, dopo la riunione d'emergenza della Commissione per disegnare una strategia contro la crisi .
Il piano comprende misure a breve termine per contribuire ad evitare una recessione. La Commissione pensa al tempo stesso a nuovi fondi e a nuovi usi dei fondi esistenti e intende anche aumentare i capitali messi a disposizione della Banca europea per gli investimenti, l'istituto di credito a lungo termine dell'UE. La banca ha già messo insieme un pacchetto di prestiti di 30 miliardi di euro per venire in aiuto alle piccole imprese che hanno difficoltà ad ottenere finanziamenti.
Riconoscendo che spetta ai governi nazionali definire la politica di bilancio, il presidente Barroso ha sottolineato la necessità di un coordinamento a livello dell'UE. "Se non remiamo insieme, affonderemo insieme", ha dichiarato. Nel piano rientra anche il miglioramento della regolamentazione e della vigilanza del settore finanziario nell'UE.
L'UE ha deciso di concedere all'Ungheria, duramente colpita dalla crisi, crediti d'emergenza per 6,5 miliardi di euro. La Commissione sta incrementando la dotazione del suo fondo di crisi per essere in grado di sostenere altri paesi in difficoltà.
Alcuni paesi hanno espresso delle riserve sul costo del piano dell'UE per ridurre le emissioni di gas serra nella misura del 20% (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2020, specie nel contesto della crisi finanziaria. Secondo Barroso, l'UE deve accelerare e non rallentare i suoi sforzi per combattere i cambiamenti climatici. Promuovendo l'ecocompatibilità dell'attività economica si apriranno nuove opportunità di crescita. Tra le misure che saranno adottate potrebbero figurare finanziamenti per i trasporti, l'energia e le tecnologie avanzate e agevolazioni fiscali per accrescere la domanda di beni e servizi a più alta efficienza energetica.

Il 24 novembre è stato dato il primo via libera al piano anti-crisi dell'Ue. Il testo è stato licenziato dai capi di gabinetto della Commissione dopo una riunione fiume durata quasi dieci ore. Il pacchetto di misure per rilanciare l'economia europea sarà presentato ufficialmente mercoledì dal presidente dell'esecutivo europeo, Josè Manuel Barroso, dopo il varo da parte del collegio dei commissari.
Il piano approderà poi sul tavolo dei ministri finanziari europei (nelle riunioni di Euroguppo ed Ecofin, rispettivamente l'1 e il 2 dicembre), e dopo su quello dei leader europei nell'ultimo vertice dei capi di Stato e di governo dell'anno, l'11 e il 12 dicembre.
Tra le misure anche il taglio dell'Iva. La Commissione europea dovrebbe proporre agli stati di utilizzare la riduzione dell'Iva fra gli strumenti per rilanciare i consumi. Si tratta ovviamente di una scelta che spetta ai governi. E mentre la Gran Bretagna ha già annunciato un intervento in questa direzione, la Francia e la Germania hanno espresso la propria contrarietà. 
Una riduzione generalizzata dell'Iva non è una misura appropriata per la Francia e la Germania, ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel al termine del suo incontro con il presidente francese Nicolas Sarkozy. 
Per il 2009 6,3 miliardi in più da fondi strutturali. Nel 2009 l'Italia e gli altri partner europei riceveranno da Bruxelles un'iniezione aggiuntiva di denaro fresco, proveniente dal capitolo fondi strutturali e destinati a dare ossigeno alle regioni, per un importo di 6,3 miliardi di euro. I soldi arriveranno sotto forma di maggiori anticipi sui Fondi di cui i 27 beneficiano per il periodo 2007-2013. La misura rappresenta il contributo che la politica regionale europea intende dare al rilancio dell'economia con una partecipazione mirata nel "pacchetto" da oltre 100 miliardi attualmente in cantiere alla Commissione Ue.

26 novembre 2008

5. La social card

La social card sarà una normale carta di pagamento elettronico, uguale a quelle che sono già in circolazione e ampiamente diffuse nel nostro Paese. La differenza è che «con la Carta acquisti le spese, invece che essere addebitate al titolare della Carta, sono addebitate e saldate direttamente dallo Stato». È in questo modo che la documentazione fornita dal governo descrive la «Carta Acquisti», illustrandone il funzionamento. La carta - ha spiegato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti - «sarà anonima».
CHI NE AVRÀ DIRITTO - Due le tipologie: gli anziani e le famiglie con bambini piccoli. Spetterà agli anziani, cittadini e residenti italiani, tra i 65-69 anni con redditi o pensione fino a 6.000 euro l'anno; oltre i 70 anni la soglia di reddito sale fino a 8.000 euro. Andrà poi alle famiglie con figli sotto i 3 anni, con un indicatore Isee di 6.000 euro. Il calcolo del reddito sarà infatti fatto con l'Indicatore di situazione economica equivalente (il cosiddetto Riccometro) già utilizzato per l'accesso ai servizi sociali.
ATTENTI A CASA, AUTO E CONTO IN BANCA - Per diventare possessori di social card bisognerà inoltre avere altri requisiti: possedere al massimo una casa, una autovettura (due in caso di una famiglia con figli minori) ed essere titolari di una sola utenza elettrica (una domestica e una non domestica per le famiglie con figli) o del gas (due per le famiglie). Inoltre non bisognerà avere più di 15.000 euro di risparmi in Banca o alle Poste (da soli o insieme al coniuge).
QUANTO VALE - Sarà finanziata con 40 euro al mese. Per le domande che saranno fatte prima del 31 dicembre la Carta sarà caricata con l'arretrato di 3 mesi, quindi con 120 euro. Successivamente gli importi saranno caricati ogni due mesi.
A CHE SERVE - Potrà essere utilizzata per effettuare i propri acquisti in tutti i negozi alimentari abilitati. Potrà servire anche per pagare usufruire della tariffa sociale dell'Enel. Ma il suo utilizzo a fini sociali sarà esteso.
LO SCONTO - I negozi convenzionati che sostengono il programma acquisti faranno sulla spesa effettuata con la Card uno sconto. Per ora è fissato al 5% ma non è detto che possa aumentare.
COME OTTENERLA - È già partito l'invio delle lettere alla platea di interessati. L'operazione sarà gestita dalle Poste alle quali ci si dovrà rivolgere per presentare il modello Isee compilato.
LE RISORSE- Il governo stima che saranno 1.300.000 i beneficiari della carta con una spesa a regime di 450 milioni di euro l'anno. Per ora sono state evidenziate risorse per 1.070 milioni di euro: 170 tramite la Robin Tax, ai quali si aggiungeranno 250 milioni di donazioni Eni-Enel, che serviranno per quest'anno; poi altri 650 milioni previsti da altri due provvedimenti per il prossimo anno.

27 novembre 2008


6. Il piano definitivo del governo italiano

 

Per le famiglie arriva il bonus con una dote più elevata e un tetto reddituale superiore se c'è un disabile. Per le imprese un taglio di 3 punti all'acconto Ires e Irap, mentre per l'Iva si pagherà al momento dell'incasso e non più all'emissione della fattura. Arrivano novità per i mutui vecchi e nuovi. Non ha trovato spazio nel provvedimento, invece, la detassazione delle tredicesime. Viene prorogata per il 2009 la detassazione dei premi, ma non quella degli straordinari. Questi i contenuti principali del decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri per il varo delle misure anti-crisi. Un pacchetto di interventi per famiglie e imprese, per riattivare i consumi che, con sette interventi, puntano a mobilitare 80 miliardi di risorse per combattere la crisi.
Ecco in sintesi le misure italiane per arginare la crisi.
Ammortizzatori sociali.Vengono potenziati ed estesi gli strumenti a tutela del reddito in caso di sospensione dal lavoro o di disoccupazione.
Banche: fino al 2009 lo Stato potrà sottoscrivere i bond per rafforzare il patrimonio di vigilanza. Il ministero dell'Economia potràsottoscrivere fino a tutto il 2009 i bond che le banche quotate emetteranno per rafforzare il loro patrimonio di vigilanza. Si tratta di bond convertibili su richiesta della banca che avrà anche la facoltà di rimborso o riscatto, previo via libera della Banca d'Italia. «La logica che vogliamo seguire - ha spiegato Tremonti - non è quella di sostenere le banche, ma le imprese, evitando restrizione del credito».
Bonus energia. Viene posto un tetto (82,7 Meuro per il 2009) per il cosiddetto bonus energia, cioè la deducibilità fiscale fino al 55% dei costi sosteniti per il risparmio energetico di abitazioni e stabilimenti, anche con effetto retroattivo a tutto il 2008, pur restando la detraibilità del 36% per ogni tipo di ristrutturazione. (Un successivo emendamento del Ministero per l'ambiente elimina la retroattività al provvedimento, retroattività che aveva sollevato giustificate e violente proteste. Giova osservare che, in questo ambito, il fenomeno della soprafatturazione al fine di gonfiare i costi e quindi il dirittoa maggiori incentivi è molto frequente).
Bonus famiglia: tetto fino a 35mila euro se c'è un disabile. È stato potenziato nell'importo e nella platea dei beneficiari il bonus che raggiungerà pensionati e famiglie con figli a carico. Si tratta di un bonus da un minimo di 200 a un massimo di mille euro, che sarà distribuito in base al reddito. Ad averne diritto saranno i nuclei di lavoratori dipendenti con figli e i pensionati con un reddito annuo fino a 22mila euro (e non più 20mila euro). Per le famiglie con portatori di handicap il tetto sale fino a 35mila euro. Il «bonus straordinario per famiglie, lavoratori, pensionati e non autosufficienti» riguarderà poco meno di 8 milioni di soggetti. Il costo complessivo dell'operazione si aggira intorno a di 2,4 miliardi di euro. Il bonus è cumulabile con la social card. Entrando nel dettaglio verrà erogato dai sostituti d'imposta a gennaio-febbraio attraverso una detrazione. Il beneficio sarà di 200 euro per i soggetti unici componenti di un nucleo familiare se il reddito non è superiore a 15 mila euro, di 300 euro se la famiglia è composta da due persone con un reddito di 17 mila euro l'anno, di 450 se la famiglia è composta da tre persone, sempre con un reddito di 17 mila euro all'anno. Il bonus sarà invece di 500 euro per le famiglie di quattro componenti con un reddito di 20 mila euro, di 600 euro se i componenti la famiglia sono cinque, sempre con un reddito annuo di 20 mila euro. Avranno mille euro le famiglie di cinque o più componenti con un reddito di 22 mila euro. Se nella famiglia c'è un portatore di handicap il tetto di reddito sale a 35 mila euro. Esclusi dal beneficio i lavoratori autonomi, i titolari di partita Iva e chi ha redditi fondiari superiori a 2.500 euro. La richiesta va presentata entro il 31gennaio con autocertificazione mediante modulo dell'Agenzia delle Entrate.
Cambia la legge Opa: meno vincoli su passivity rule. Vincoli meno stringenti per le società soggette a Opa. Cambiano i sistemi di autorizzazioni assembleare per eventuali misure di difesa. Nel nuovo testo scompare infatti il limite del 30% previsto per l'autorizzazione da parte dei soci. Non si prevede più che l'approvazione delle misure idonee a contrastare il conseguimento degli obiettivi dell'offerta debba essere approvata da una assemblea straordinaria.
Deduzione dall'Ires della quota di Irap che insiste sul costo del lavoro e degli interessi. A decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2008 è ammesso in deduzione un importo pari al 10% dell'imposta regionale sulle attività produttive , forfetariamente riferita all'imposta dovuta sulla quota imponibile degli interessi passivi e oneri assimilati al netto degli interessi attivi e proventi assimilati o delle spese per il personale dipendente e assimilato al netto delle deduzioni spettanti.
Detassazione per ricercatori e professori che rientrano in Italia e credito d'imposta per le ricerche in Italia su incarico dall'estero. Incentivi per il rientro in Italia di ricercatori residenti all'estero. Estensione del credito d'imposta alle ricerche fatte in Italia su incarico di committenti esteri.
Detassazione dei microprogetti di arredo urbano. Per realizzare opere di interesse locale operati da gruppi di cittadini organizzati, detassazione dei microprogetti di arredo urbano.
Aumentano i fondi per la legge Obiettivo: per realizzare le opere strategiche di preminente interesse nazionale il decreto anti crisi stanzia infatti un contributo quindicennale di 120 milioni di euro l'anno a partire dal 2010.
Istituito per il 2009 un fondo per gli investimenti di 960 milioni di euro. Ci sono anche risorse per 480 milioni di euro, per ciascuno nel triennio 2009-2011 «per assicurare i necessari servizi ferroviari di trasporto pubblico». L'erogazione delle risorse è subordinata alla stipula dei nuovi contratti di servizio. Il finanziamento (1.440 milioni di euro per il 2009 e 480 per ciascuno degli anni 2010 e 2011) arriva dal Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate.Gli investimenti dovranno riguardare per il 15% il Nord e l'85% il Sud.
Iva sui servizi televisivi. L'IVA per gli abbonamenti delle pay tv viene unificata al 20% (questo provveduimento scatena l'offensiva di Sky Tv e della sinistra che accusa Berlusconi di conflitto di interessi e di voler penalizzare il concorrente Murdoch). La porno-tax viene estesa anche alla trasmissione di programmi tv a luci rosse. Chi produce e commercializza materiale pornografico dovrà pagare un'addizionale Irpef, come prevedeva la Finanziaria per il 2006. Il prelievo fiscale non riguarderà, invece, chi produce o commercializza materiale di incitamento alla violenza, come indicava la norma originaria. La stangata scatterà già a decorrere dal periodo d'imposta in corso alla data di entrata in vigore del provvedimento. Un decreto del presidente del Consiglio, emanato entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, definirà i dettagli.
Grandi progetti e ferrovie. Individuate norme straordinarie per la velocizzazione delle procedure esecutive di progetti che fanno capo al quadro strategico nazionale. Da Fas soldi alle ferrovie. Nel 2009 ci saranno 960 milioni di euro per gli investimenti e 480 milioni per il trasporto pubblico.
Novità per mutui vecchi e nuovi. Misura di garanzia per chi ha un mutuo immobiliare a tasso variabile. L'importo delle rate dei mutui a tasso variabile a carico del mutuatario si calcolano con riferimento al maggiore tra il 4% senza spread, spese varie o altro tipo di maggiorazione e il tasso contrattuale alla data si sottoscrizione del contratto. In caso contrario lo Stato interviene e si accolla la parte extra. Questo criterio di calcolo non si applica se le condizioni contrattuali determinano una rata di importo inferiore. La novità si applica ai mutui per l'acquisto, la costruzione e la ristrutturazione della prima casa sottoscritti da persone fisiche fino al 31 ottobre 2008 e ai mutui rinegoziati entro la stessa data in applicazione della legge 126/2008. Previsti rimborsi in sede fiscale per i costi extra sostenuti dalle banche. Per i nuovi mutui sottoscritti, invece, il tasso di base su cui si calcola lo spread può essere quello stabilito dalla Banca Centrale Europea.
Posta elettronica per imprese e Pubblica amministrazione. Le imprese costituite in forma societaria sono tenute a indicare l'indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al registro delle imprese (quelle iscritte hanno 3 anni di tempo per farlo). I professionisti iscritti ad albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato devono comunicare agli ordini o ai collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata. Ordini e collegi pubblicheranno un elenco consultabile in via telematica i dati identificativi degli iscritti con indirizzo di posta elettronica certificata. Le amministrazioni pubbliche istituiranno un indirizzo di posta elettronica certificata per ciascun registro di protocollo e ne danno comunicazione al Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione, che provvede a pubblicare un elenco consultabile in via telematica. La consultazione dei singoli indirizzi avviene liberamente e senza oneri. Il decreto prevede che «le copie su supporto informatico di qualsiasi tipologia di documenti analogici originali, formati in origine su supporto cartaceo o su altro supporto non informatico, sostituiscono ad ogni effetto gli originali da cui sono tratte» purchè la loro conformità all'originale sia assicurata da chi lo detiene mediante firma digitale.
Prorogata la detassazione dei premi. Sì alla proroga della detassazione del salario di produttività, vale a dire premi e incentivi, per redditi fino a 35mila euro l'anno (dai 30mila attuali). Raddoppia anche la parte di redditto su cui applicare gli sgravi, che passa da 3mila euro l'anno a 6mila euro. Non è stata, invece, prorogata la detassazione sugli straordinari. La tassazione agevolata dei premi è stata estesa anche ai lavoratori pubblici del comparto sicurezza (la platea di questi ultimi beneficiari è di circa 500 mila persone).
Riduzione di 3 punti all'acconto Ires e Irap per i soggetti Ires. Nel pacchetto di misure per le imprese arriva una misura temporanea: il taglio per il periodo d'imposta in corso, di tre punti all'acconto Ires e Irap dovuto. Chi ha già provveduto al pagamento dell'acconto ha diritto a un credito d'imposta corrispondente alla riduzione.
Riduzione dei costi amministrativi a carico delle imprese. Vengono ridotti i costi amministrativi sostenuti dalle imprese.
Riassegnazione risorse. In considerazione della crisi economica e ferma la distribuzione territoriale c'è una riassegnazione delle risorse per formazione e occupazione per interventi infrastrutturali, con priorità alla messa in sicurezza delle scuole, all'edilizia scolastica e carceraria, alle opere di risanamento ambientale, anche di natura infrastrutturale, alla bonifica di siti, alle infrastrutture museali e archeologiche e all'innovazione tecnologica.
Revisione "congiunturale" degli studi di settore. Gli studi di settore saranno rivisti tenendo conto della crisi economica e dei mercati «con particolare riguardo a determinati settori o aree territoriali». Per far questo si ricorrerà a un decreto dell'Economia. Si procederà a un'integrazione degli studi tenendo conto anche dei dati della contabilità nazionale, degli elementi acquisibili presso istituti ed enti specializzati nell'analisi economica e delle segnalazioni degli osservatori regionali dell'Agenzia delle Entrate. Si tratterà, dunque, di una «revisione congiunturale» e «speciale» degli studi di settore.
Rimborsi ultradecennali. Via libera a 6 miliardi di rimborsi Iva ultradecennali per far funzionare la macchina dell'economia.
Sconti sulle tariffe.Le tariffe non possono salire, ha spiegato Tremonti, ma ci sono strumenti per farle scendere. Dal primo gennaio 2009 le famiglie economicamente svantaggiate, che hanno diritto all'applicazione delle tariffe agevolate per l'energia elettrica, avranno diritto anche allo sconto sulla bolletta del gas. La compensazione della spesa sarà riconosciuta in forma differenziata per zone climatiche e in base al numero dei componenti del nucleo familiare fino a uno sconto massimo del 15 per cento. Per il primo semestre del 2009 le variazioni tariffarie autostradali non saranno applicate. Entro il 30 giugno 2009 sarà approvato un decreto del Governo che prevede un piano organico di azioni (presentato dal ministero delle Infrastrutture entro il 29 febbraio) per accelerare i piani di investimento dell'intero comparto autostradale.
Scompare il tetto del 15% per l'investimento delle imprese nelle banche. Nel provvedimento è stata inserita una norma che attua i contenuti della direttiva Ue 2007/44, ed elimina il tetto del 15% per l'investimento delle imprese nelle banche. L'autorizzazione deve essere comunque rilasciata dalla Banca d'Italia che dovrà «accertare la competenza professionale generale nella gestione di partecipazioni o considerata l'influenza sulla gestione che la partecipazione da acquisire consente di esercitare, la competenza professionale specifica nel settore finanziario. Lo scorso luglio il Cicr aveva rimosso il primo muro nella separazione tra banca e imprese, fissando un limite del 15% del patrimonio di vigilanza della banca o gruppo bancario partecipante e il 60% del patrimonio (sempre della banca o del gruppo che possiede la partecipazione), che invece rappresenta il tetto complessivo per la somma delle partecipazioni.
Sconti sui farmaci equivalenti. Da gennaio arrivano alcuni sconti sui cosiddetti farmaci equivalenti, con un taglio del 7%, in attesa che sia l'Agenzia del farmaco a rideterminare i prezzi entro il 31 marzo 2009. Scende anche il tetto per la spesa farmaceutica territoriale.
Versamento dell'Iva solo all'incasso della fattura. Nel provvedimento arriva la cosiddetta Iva per cassa per le imprese. In pratica l'obbligo di versamento dell'imposta sul valore aggiunto slitta dal momento dell'emissione della fattura a quello dell'incasso. Su questa misura si attende però il via libera di Bruxelles.
Via a un osservatorio economico: vigilerà sui soldi perstati dalle banche. Il Governo varerà un osservatorio economico in tutte le prefetture per verificare che i soldi dati in prestito dalle banche vadano al sistema economico. «Doteremo le prefetture di un osservatorio economico - ha detto Tremonti - composto da imprenditori e associazioni in modo tale che si verifichi, anche lì come già accade in Francia, che i soldi vadano all'economia. Se non vanno all'economia si blocca tutto».
Bolletta energetica. A margine dei provvedimenti anti crisi il ministro per lo sviluppo economico Claudio Scajola sostiene che grazie alla caduta del costo del petrolio, nel 2009, le famiglie italiane potrebbero risparmiare tra i 2.800 e i 3.000 euro in media.

 

1 dicembre 2008


Per un approfondimento su come l'Italia sia arrivata al limite del baratro si rimanda a
E. Caruso, L'estinzione dei dinosauri di stato.

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