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Fotografia del sistema produttivo italiano nel 2005. Le grandi imprese

Sbagli, caro Lucilio, se consideri difetti della nostra epoca gli eccessi e la noncuranza dei buoni costumi e altre debolezza che ognuno rimprovera ai propri tempi. Questi sono vizi degli uomini, non dei tempi; nessuna età è esente da colpe.

Seneca Lettere morali a Lucilio


Mediobanca ha analizzato i bilanci di 3.651 aziende italiane (per il settore manifatturiero il campione è del 40%), ha stilato delle classifiche e individuato il trend dell’economia italiana nel 2005.
In tabella sono mostrate le 14 prime aziende per fatturato.

AZIENDA                    FATTURATO              MARG. OPER. NETTO
1. ENI                          73.728.000                             18.554.000
2. FIAT                        46.544.000                                  657.000
3. ENEL                       32.000.000                               4.911.000
4. TELECOM               29.738.000                               7.289.000
5. GRTN                      23.650.049                                 -114.060
6. FINMECCANICA     10.952.000                                   686.000
7. ESSO ITALIA            9.805.007                                   411.063
8. POSTE ITALIANE     9.127.723                                    959.298
9. ERG                           8.958.363                                   710.097
10. RIVA FIRE               8.535.121                                   823.707
11. EDISON                  6.650.000                                   727.000
12. FININVEST             5.582.800                                1.279.700
13. IFI                           5.429.000                                     41.000
14. EDIZIONE HOLD.  4.402.232                                    465.560
(In migliaia di euro- Fonte Mediobanca. Risultati 2005)

Le prime dieci aziende per profitti risultano.

1) Eni               8.788.000.000
2) Enel             3.895.000.000
3) Telecom        3.216.000.000
4) Fininvest       1.805.000.000
5) Fiat              1.331.000.000
6) Autostrade       791.304.000
7) Ifi                     676.000.000
8) Edison             500.000.000
9) Riva Fire          484.286.000
10) Erg                385.249.000.

Dai dati complessivi illustrati da Mediobanca emerge l’indicazione di una leggera ripresa economica del Paese, dove le operazioni straordinarie sono salite a quota 246 e dove le imprese definite “dinamiche” (+20% dei ricavi rispetto all’anno precedente) hanno uguagliato il record del 2001.
Eni ha realizzato un fatturato di 73,7 miliardi di euro e sul fronte degli utili realizza un +24,5% (8,8 miliardi) sfruttando l’onda lunga del prezzo del greggio che ha favorito l’intero comparto, come dimostrano l’avanzata di Esso ed Erg. L’evidenza che tra le prime 14 aziende figurino ben 6 aziende che operano nel settore dei servizi energetici,  e solo tre aziende manifatturiere, mostra, ancora una volta, la debolezza del sistema della grande industria italiana.

Nel 2005 nel settore della grande distribuzione i supermercati della famiglia Caprotti hanno mostrato di essere quelli in miglior salute; Esselunga ha incrementato le vendite del 5% a 4,4 miliardi, contro, ad esempio il 2,4% di Unicoop Firenze. L’analisi del comparto mostra, inequivocabilmente, che sul fronte dei consumi si è avuta una contrazione se, come dimostrato da Mediobanca, tutte le imprese della distribuzione sono arretrate vistosamente nella classifica per fatturato.

Buono lo stato di salute della moda dove Luxottica realizza un 34,3% di incremento, Armani più 9,9%, Diesel più 9,4%. Benetton e Max Mara entrambi più 3,6%. Secondo uno studio commissionato a Bain & Company per Altagamma il mercato del lusso ha raggiunto la quota di 146 miliardi contro i 134 del 2005 e nel 2006 dovrebbe segnare un altro +9%. Un risultato addirittura eccezionale si è riscontrato in Asia dove la crescita del made in Italy del lusso ha segnato un +16%. I mercati tradizionali, Usa, Emirati e ricchi di tutto il mondo, ancora una volta, hanno privilegiato il lusso italiano.

Il comparto bancario ha raggiunto un risultato aggregato in crescita del 23,6%, nonostante le perdite del mondo cooperativo.; ma se il settore non mostra problemi a livello di redditività, sembra ancora lunga la strada da percorrere per raggiungere livelli di efficienza ed efficacia di standard europeo.

Eugenio Caruso

28 ottobre 2006


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