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Lezione di stile. Una prassi vincente anche nella gestione d'impresa.

Domenica 29 ottobre ero davanti al televisore godendomi il Gran Premio di Valencia valido per l’assegnazione del titolo di campione mondiale di moto GP. Alla seconda curva del quinto giro Valentino Rossi cade e perde definitivamente la possibilità di laurearsi campione del mondo.

Tutto questo può essere normale per un normale evento sportivo, quello che appare fuori del normale è il comportamento del team giapponese del vincitore Hayden.

Di fronte a questo regalo del destino appare sul volto dei giapponesi un’impercettibile piega che potrebbe essere forse un sorriso. Tutto qui. Si guardano un attimo, alcuni sbarrano gli occhi per lo stupore e quindi continuano a seguire la gara freddi e impassibili come se non fosse successo nulla. Una dimostrazione assoluta di stile, di lealtà e di rispetto.

Davanti a questo comportamento che dovrebbe essere, sempre, alla base di ogni avvenimento sportivo, anche se esso muove centinaia di milioni di euro, mi sono chiesto. Se invece di Valentino fosse caduto Hayden come si sarebbe comportato un team italiano?

Hayden lascia il suo titolo sull’asfalto e gli italiani sono tutti in piedi ad abbracciarsi, a baciarsi, a cantare l’inno di Mameli, a sventolare le bandiere, a complimentarsi, a fare gestacci all’avversario. Non c’è stile, non c’è lealtà, non c’è rispetto.

Un esempio? Il campionato di calcio italiano è stato per anni inquinato da personaggi privi di scrupoli che per una vittoria propria o per la sconfitta dell’avversario non avevano nessuna remora morale a intrallazzare con arbitri e designatori e a condizionare i resoconti di giornalisti.

Non è questo, forse il luogo adatto per dare lezioni a qualcuno, ma ritengo che le stesse doti di stile, di lealtà e di rispetto debbano valere nel mondo degli affari.
Eppure sappiamo che anche in questo campo alcuni reputano che la fortuna arrida al più furbo.
Nulla di più sbagliato. Nella mia lunga carriera, sul lungo tempo, non ho mai visto nessun furbo avere successo, o meglio, continuità di successo nel campo degli affari.

Eugenio Caruso

30 ottobre 2006


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