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Il cloud computing


Psicologo è uno che va al Crazy Horse e guarda il pubblico
Boris Makaresko


Con il termine inglese di cloud computing (in italiano nuvola informatica) si indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati (tramite CPU o software) grazie all'utilizzo di risorse hardware/software distribuite in Rete.
È noto come, utilizzando varie tipologie di unità di elaborazione (CPU), memorie di massa fisse o mobili come ram, dischi rigidi interni o esterni, Cd/DVD, chiavi USB, eccetera, un computer sia in grado di elaborare, archiviare, recuperare programmi e dati. Nel caso di computer collegati in rete locale o geografica la possibilità di elaborazione/archiviazione/recupero può essere estesa ad altri computer e dispositivi remoti dislocati sulla rete stessa. Sfruttando la tecnologia del cloud computing gli utenti collegati ad un cloud provider possono svolgere tutte questi compiti, anche tramite un semplice internet browser. Possono, ad esempio, utilizzare software remoti non direttamente installati sul proprio computer e salvare dati su memorie di massa on-line predisposte dal provider stesso (sfruttando sia reti via cavo che senza fili).
Il termine cloud computing si differenzia dal grid computing che è invece un paradigma orientato al calcolo distribuito, e in generale, richiede che le applicazioni siano progettate in modo specifico.
Nel caso di funzionalità di memorizzazione in remoto la creazione di una copia di sicurezza (backup) è automatica e l'operatività si trasferisce tutta online mentre i dati sono memorizzati in server farm generalmente localizzate nei Paesi di origine del service provider.
Il cloud computing rende disponibili all'utilizzatore le risorse come se fossero implementate da sistemi (server o periferiche personali) "standard". L'implementazione effettiva delle risorse non è definita in modo dettagliato; anzi l'idea è proprio che l'implementazione sia un insieme eterogeneo e distribuito – the cloud – di risorse le cui caratteristiche non sono note all'utilizzatore. Il sistema del cloud computing prevede tre fattori distinti:
• Fornitore di servizi (cloud provider)– Offre servizi (server virtuali, storage, applicazioni complete) generalmente secondo un modello "pay-per-use";
• Cliente amministratore – Sceglie e configura i servizi offerti dal fornitore, generalmente offrendo un valore aggiunto come ad esempio applicazioni software;
• Cliente finale – Utilizza i servizi opportunamente configurati dal cliente amministratore.
In determinati casi d'uso il cliente amministratore e il cliente finale possono coincidere. Ad esempio un cliente può utilizzare un servizio di storage per effettuare il backup dei propri dati, in questo caso il cliente finale provvede a configurare e utilizzare il servizio.
Architettura
L'architettura del cloud computing prevede uno o più server reali, generalmente in architettura ad alta affidabilità e fisicamente collocati presso il data center del fornitore del servizio.
Architettura cloud computing
Il fornitore di servizi dispone delle interfacce per elencare e gestire i propri servizi. Il cliente amministratore utilizza tali interfacce per selezionare il servizio richiesto (ad esempio un server virtuale completo oppure solo storage) e per amministrarlo (configurazione, attivazione, disattivazione). Il cliente finale utilizza il servizio configurato dal cliente amministratore. Le caratteristiche fisiche dell'implementazione (server reale, localizzazione del data center) sono irrilevanti.
Problematiche, rischi e critiche
I sistemi di cloud computing vengono criticati principalmente per l'esposizione degli utenti a rischi legati a:
1) Sicurezza informatica e privacy degli utenti:
• Utilizzare un servizio di cloud computing per memorizzare dati personali o sensibili, espone l'utente a potenziali problemi di violazione della privacy. I dati personali vengono memorizzati nelle Server Farms di aziende che spesso risiedono in uno stato diverso da quello dell'utente. Il cloud provider, in caso di comportamento scorretto o malevolo, potrebbe accedere ai dati personali per eseguire ricerche di mercato e profilazione degli utenti.
• Con i collegamenti wireless, il rischio sicurezza aumenta e si è maggiormente esposti ai casi di pirateria informatica a causa della minore sicurezza offerta dalle reti senza fili. In presenza di atti illegali, come appropriazione indebita o illegale di dati personali, il danno potrebbe essere molto grave per l'utente, con difficoltà di raggiungere soluzioni giuridiche e/o rimborsi se il fornitore risiede in uno stato diverso da paese dell'utente.
• Nel caso di imprese, tutti i dati memorizzati nelle memorie esterne sono esposti a eventuali casi di spionaggio industriale.
2) Problemi internazionali di tipo economico e politico
• Possono verificarsi quando dati pubblici sono raccolti e conservati in archivi privati, situati in un paese diverso da quelli degli utenti della "nuvola". Produzioni cruciali e di carattere intellettuale insieme a una grande quantità di informazioni personali sono memorizzate in forma di dati digitali in archivi privati centralizzati e parzialmente accessibili. Nessuna garanzia viene data agli utenti per un libero accesso futuro.
• Altre problematiche sono legate alla localizzazione degli archivi della "nuvola" in alcuni paesi ricchi. Se non regolato da specifiche norme internazionali ciò potrebbe: 1) aumentare il "digital divide" tra paesi ricchi e poveri (se l'accesso alle conoscenze memorizzate non sarà liberamente garantita a tutti). 2) favorire principalmente grandi corporation con «organismi policentrici" e "menti monocentriche" dislocate principalmente nei Paesi della "nuvola", essendo la proprietà immateriale considerata come un fattore strategico per le moderne economie "knowledge-based".
3) Continuità del servizio offerto:
• Delegando a un servizio esterno la gestione dei dati e la loro elaborazione l'utente si trova fortemente limitato nel caso in cui i suddetti servizi non siano operativi (out of service). Un eventuale malfunzionamento inoltre colpirebbe un numero molto elevato di persone contemporaneamente dato che questi sono servizi condivisi. Anche se i migliori servizi di cloud computing utilizzano architetture ridondanti e personale qualificato al fine di evitare malfunzionamenti dei sistema e ridurre la probabilità di guasti visibili dall'utente finale, non eliminano del tutto il problema. Bisogna anche considerare che tutto si basa sulla possibilità di avere una connessione Internet ad alta velocità e che anche nel caso di una interruzione della connessione dovuta al proprio Internet Service Provider/ISP si ha la completa paralisi delle attività.
4) Difficoltà di migrazione dei dati nel caso di un eventuale cambio del gestore dei servizi cloud:
• Non esistendo uno standard definito tra i gestori dei servizi un eventuale cambio di operatore risulta complesso. Tutto ciò risulterebbe dannoso in caso di fallimento del gestore dei servizi cui ci si è affidati.

Il Cloud computing per le piccole e medie imprese.
Con il nuovo set di applicazioni online targato Office 365 Microsoft risponde alla sfida che si è aperta nell'emergente mercato del cloud computing. Il terreno da presidiare con la nuova offerta è quello delle piccole e medie aziende. Secondo analisti del settore vi sono sempre più realtà di questo tipo che guardano ai possibili vantaggi che derivano dall'utilizzo di applicazioni online. Google è l'azienda che ha iniziato a trarre i primi benefici da questo trend. Grazie alle sue Google Apps l'internet company è riuscita a conquistare una presenza nell'ambiente business che nel passato gli era sempre stata preclusa. Microsoft è sicuramente in una posizione di vantaggio rispetto alla concorrenza, grazie alla popolarità e diffusione delle storiche applicazioni di produttività nell'ambiente business, e con questo annuncio dovrebbe riuscire ad essere sufficientemente competitiva per cogliere le opportunità innescate dal cloud. Word, Outlook, Excel, così come applicazioni server come Exchange e Sharepoint saranno disponibili nella nuova suite cloud di Microsoft. La proposta per cui passa il new offering di Microsoft è soprattutto quella della semplificazione della gestione delle applicazioni, in particolare sul fronte server. Un tema nei confronti del quale vi è una forte attenzione da parte delle piccole e medie imprese che vorrebbero riuscire a gestire l'IT come un servizio senza accollarsi costi interni di manutenzione e amministrazione. Il tutto sarebbe infatti residente nei data center di Microsoft, una esternalizzazione della componente informatica hardware e software i cui vantaggi sono rappresentati dalla possibilità di passare da una spesa di capitale a una spesa operativa.

Eugenio Caruso - 21 febbraio 2012


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