La qualità della vita nelle città


La ragione è condannata a porsi degli interrogativi ai quali sa di non poter rispondere.
Immanuel Kant


Ci sono delle sorprese nella classifica mondiale della qualità della vita in 223 grandi città, che la Mercer (risorse umane) stila a uso delle aziende multinazionali e degli uomini d’affari. L’Europa stravince: le sue metropoli dominano, occupando quasi tutte le prime dieci posizioni e i due terzi delle top 30. A fare premio sono soprattutto la minore criminalità rispetto agli altri continenti e i migliori servizi. Ma le italiane si accontentano di posizioni modeste, con Milano al 41° posto e Roma al 52° posto. In termini di infrastrutture urbane, Milano e Roma si classificano rispettivamente alla 51 ed alla 72 posizione a livello mondiale, nentre, rispetto alle altre città europee si posizionano al 22 e 31 posto. Facendo il confronto con Milano, Roma offre un ambiente più attraente ma un sistema di trasporto pubblico inefficiente, in un contesto politico, sociale ed economico meno favorevole al business. Neanche Londra è molto brillante col suo trentottesimo posto.Una località rinomata e attira-vip come Dubai risulta relegata alla posizione numero 73, mentre le bellissime Città del capo e San Pietroburgo sono rispettivamente novantesima e centosessantottesima.
Chi vince? Vienna si conferma la migliore in assoluto. Seguono Zurigo e Auckland (Nuova Zelanda) anche loro in linea con i risultati dello scorso anno. Da segnalare che in Nord America le prime 4 posizioni premiano città canadesi (la top risulta Vancouver) mentre la migliore statunitense è San Francisco al 5° posto. Miami fa sognare ma deve accontentarsi della posizione 65. Caracas per qualità della vita è al posto 176 in graduatoria e Baghdad è la peggiore in assoluto delle 223 città considerate.
“Le imprese, al fine di riconoscere pacchetti di espatrio appropriati ed equi, devono considerare un’adeguata indennità di disagio ed essere sempre aggiornate in funzione degli eventi e delle situazioni locali” ha dichiarato Slagin Parakatil, Senior Researcher in Mercer. “Elementi come la stabilità interna, l’efficacia legislativa, i livelli del crimine, le strutture sanitarie, sono sicuramente fattori importanti da considerare quando si deve valutare un’assegnazione internazionale, in particolare per l’impatto che potrebbero avere sulla vita quotidiana dell’espatriato in un’assegnazione oltremare.” Mr. Parakatil ha così continuato, “L’infrastruttura urbana ha un impatto importante sulla qualità della vita che l’espatriato deve affrontare. Se è ovvio considerare un funzionamento adeguato ad alti livelli, un’infrastruttura urbana può generare gravi disagi quando è di scarsa qualità. Le aziende devono fornire indennità adeguate per compensare le risorse internazionali per questo ed altri disagi.”
I parametri di qualità sono raggruppati in 10 categorie:
· Ambiente politico e sociale (stabilità politica, crimine, presidio legislativo)
· Ambiente economico (regolazioni degli scambi valutari, servizi bancari)
· Ambiente socio culturale (censura, limitazioni alla libertà personale)
· Salute e sanità (servizi e forniture mediche, malattie infettive, smaltimento acque reflue e rifiuti, inquinamento dell’aria)
· Scuola ed educazione (standard e disponibilità di scuole internazionali)
· Servizi pubblici e trasporti (elettricità, acqua, trasporto pubblico, ingorghi stradali)
· Attività ricreative (ristoranti, teatri, cinema, attività sportive e ricreative)
· Beni di consumo (disponibilità di cibo / beni di consumo quotidiano, autovetture)
· Abitazioni (abitazioni, elettrodomestici, mobilio, servizi di manutenzione)
· Ambiente naturale (clima, disastri naturali).


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20 febbraio 2014

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