Quanto moto serve per preservare il cuore


Dai nemici i saggi imparano molte cose
Aristofane, Gli uccelli


Movimento, quanto ne basta? La ricerca scientifica, che in materia di esercizio fisico è diventata negli ultimi anni assai prolifica, stenta però a trovare una risposta definitiva a questa domanda. Ovviamente molto dipende da qual è l'obiettivo che ci si prefigge: contrastare l'obesità, perdere solo poco peso, tenere allenato il cuore, proteggere le ossa... Per aiutare le persone dando loro dei riferimenti, si è deciso che 150 minuti di attività moderata alla settimana, o 30 minuti al giorno nell'arco di 5 giorni, potessero essere un suggerimento alla portata di tutti. Non è detto che sia vero e senz'altro non lo è per le persone di una certa età, che potrebbero avere problemi di mobilità. La domanda da porsi allora è questa: a partire da quale livello di attività si possono già notare dei benefici sulla salute? Sul Journal of the American Heart Association sono appena stati pubblicati i risultati di uno studio, svolto da un team dell'Università della Florida, su 1.170 anziani tra i 74 e gli 84 anni, tutti con qualche limitazione della mobilità. Il geriatra Thomas Buford e i suoi colleghi hanno chiesto loro di indossare degli accelerometri per controllarne i movimenti durante il giorno. Poi per ciascuno dei partecipanti i ricercatori hanno calcolato il rischio di eventi cardiaci come infarto o ictus, basandosi su fattori di rischio noti come l'età, il livello di colesterolo, la pressione sanguigna e le abitudini rispetto al fumo. Gli studiosi hanno potuto constatare due cose, una attesa, l'altra sorprendente. La prima scoperta che hanno fatto è che le persone maggiormente sedentarie avevano il rischio di un evento cardiaco nei successivi 10 anni più alto di tutti. Chi sta fermo, insomma, è perduto. Il risultato che gli autori non si aspettavano è una buona notizia: le persone che nella loro routine quotidiana integravano una modesta quota di attività in più, anche solo limitata allo svolgere faccende domestiche camminando dentro casa, presentavano un rischio decisamente più basso rispetto ai più sedentari. Non serve insomma camminare di buon passo mezz'ora al giorno, compito che per un anziano può risultare davvero molto impegnativo, per tenere sotto controllo la salute. Anche solo un po' di movimento fa già tutta la differenza rispetto alla sedentarietà totale. Secondo gli autori la chiave è semplicemente stare meno seduti, e si sa che star seduti è collegato in maniera ormai certa a una serie di rischi per la salute indipendentemente dal livello di attività fisica. In sostanza se uno corre un'ora al giorno, ma passa tutte le altre 23 ore seduto, può avere a lungo andare più problemi di chi magari non svolge alcuna attività sportiva ma incorpora più movimento nella vita quotidiana a scapito delle ore passate sul divano. Il tipo di attività registrata degli anziani dello studio può però chiamarsi a tutti gli effetti "esercizio fisico"? Forse no, e probabilmente questo è un bene, perché, secondo Buford, la parola stessa potrebbe avere un effetto respingente per chi non si sente in piena forma. Meglio allora cominciare a far passare il concetto che non ci sono soglie minime da raggiungere, l'importante è cercare di muoversi un po' tutti i giorni, evitando l'immobilità, arcinemica, insieme a fumo e sovrappeso, della salute del cuore. Il bello è che i livelli benefici di attività osservati negli anziani dello studio americano sono davvero alla portata di tutti.

Marta Buonadonna
da panorama.it

LOGO
Impresa Oggi - 17-02-2015


www.impresaoggi.com