Il destino di un uomo è il suo carattere.
Saul Bellow
  
Premessa
  Recentemente, è stato  pubblicato da Tecniche Nuove un libro di Richard Templar dal titolo Fare carriera (titolo originale The rules of work). Il libro segue la  moda dei testi che riguardano le imprese, in voga da un paio di anni in Usa e  UK, di essere articolato in una lunga serie di regole. Nel caso di Fare carriera il libro si articola in  dieci “comandamenti, suddivisi a loro volta in dieci regole.
    Questo  tipo di trattazione ha il vantaggio della sintesi e si presta, in modo  particolare, nei casi in cui il lettore non ha molto tempo. Io personalmente  sono convinto che il tempo dedicato alla lettura sia il modo migliore per  migliorare cultura, personalità e professionalità, ma ritengo anche che queste  forme di argomentare un tema possano essere utili per portare un non lettore o  uno scarso lettore alla buona lettura.
  Nel  seguito sintetizzo i punti salienti in cui si articola Fare carriera.  
  Regola 1. Comportati sempre in modo coerente.
Prima e  fondamentale regola. Fare bene e tempestivamente il proprio lavoro e,  possibilmente, farlo meglio degli altri, in modo che non passi inosservato;  provare piacere nel lavoro e palesare tale stato d’animo. Usare discernimento e  analizzare i pro e i contro prima di offrirsi volontariamente per un lavoro e  non promettere troppo; meglio stupire, poi, se si riesce a fare più di quanto  era stato chiesto. Cercare una nicchia di operatività che consenta di essere  osservato e giudicato da molti “capi” dell’impresa; a volte ciò consente di  accedere a informazioni che altri non hanno (1). Cercare di capire le  decisioni della dirigenza e non mettersi in condizioni di conflittualità.  Essere sempre coerente con questi comportamenti.
Regola 2. Ricorda che vieni giudicato costantemente.
Ogni  cosa in noi comunica agli altri una quantità di informazioni inconscie, come  vestiamo, come parliamo, come scriviamo, come camminiamo, dove andiamo in  vacanza, lo stile di vita, cosa e come mangiamo alla mensa aziendale è un modo  di comunicare. Uno dei primi accorgimenti è la pratica del sorriso, il sorriso  autentico, frutto di benessere interiore e cordialità verso gli altri;  assolutamente da evitare il sorriso forzato che appare ipocrita e mellifluo. La  stretta di mano deve trasmettere energia, fiducia, autorevolezza, come il modo  di camminare (2). Lo stile di vita deve  apparire gradevole, attraente, civile, sofisticato, elegante, colto,  imperturbabile, ma sobrio; non va assolutamente trascurata la cura della  propria persona. Occorre essere molto attenti nel parlare e nello scrivere;  doti negative in questi due campi possono annullare tutti i benefici derivanti  dalle eventuali virtù precedenti.
Regola 3. Elabora un piano.
Se non  hai un progetto che preveda dove vuoi andare non andrai da nessuna parte.  Elaborare un progetto di vita che preveda alcuni obiettivi nel breve, nel medio  e nel lungo periodo; nell’ambito dell’impresa è importante capire qual è il  sistema degli avanzamenti di carriera. Ricorda che, spesso, nulla ti viene dato  se non lo chiedi (3). Per pianificare un  proprio progetto all’interno dell’impresa è fondamentale avere ben chiaro quale  ruolo sei in grado di svolgere, aver analizzato con precisione i tuoi punti di  forza e di debolezza, conoscere i momenti e gli eventi topici della vita  dell’impresa e non lasciarti sfuggire le opportunità.
Regola 4. Se non puoi dire nulla di gradevole resta zitto.
Regola  semplice ma difficile da applicare. Uno degli “sport” preferiti dai dipendenti  di ogni impresa è il pettegolezzo; evitarlo è una regola principe per fare  carriera. Spesso il pettegolezzo è associato a qualche forma di lamentela  “Tizio e Caio fanno carriera perché adulano i capi, mentre io, che sono  schietto e sincero resto sempre indietro” (4) . In caso ci capiti in  mensa o durante qualche intervallo sentir parlar male di qualcuno prendiamone  le difese, senza mostrare astio, ma allegria, gentilezza e positività.  Congratuliamoci, sinceramente, con Sempronio per un risultato ottenuto. Evitare  di essere sempre assertivi, ma fare molte domande a tutti su tutto, mostrando  di essere buoni ascoltatori. Quando si esprime il proprio pensiero si deve  cercare di fare solo affermazioni sensate.
Regola 5. Proteggi te stesso.
Nessuno  può evitare che nel proprio ambiente di lavoro esistano persone astiose,  colleghi gelosi, persone che non perdono occasione per screditarti. E’,  innanzitutto, importante conoscere l’etica che si respira nella tua impresa;  solo
(1)  Il volontarismo  esagerato può far sorgere il sospetto del carrierismo; nella mia esperienza  lavorativa ho conosciuto molti dipendenti sconfitti perché divorati dal virus  del carrierismo. Ricordarsi che carrierismo è diverso dal desiderio di fare  carriera.
 (2)  Una volta una  segretaria mi confessò che, prima di diventare mia dipendente e pur non  conoscendomi, aveva acquisito una forte stima nei miei riguardi per  l’autorevolezza e la cordialità che trasmettevo quando mi incontrava in qualche  corridoio della società.
  
 (3)  Personalmente,  durante la mia attività di dirigente industriale, ho dovuto tacitamente  constatare che alcuni miei dipendenti restavano indietro rispetto ad altri  perché non chiedevano mai di essere messi al corrente sulla propria  progressione di carriera.
    (4)  Da dirigente avevo  battezzato con l’espressione "palude aziendale" l'insieme di quei  dipendenti (dall'operaio al dirigente) che trascorre gran parte del proprio  tempo ascoltando e trasmettendo pettegolezzi, malignità, sospetti, e che è una  razza molto frequente nelle aziende pubbliche.