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Glossario economico e finanziario.


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In questo glossario i termini che fanno riferimento alla gestione finanziaria e amministrativa dell'impresa sono trattati con un buon approfondimento; per un'analisi ulteriormente approfondita si rimanda al successo editoriale
Come preparare e leggere un bilancio.

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B C D-E F-G-H I-J-K L-M-N O-P Q-R S T-U V-W-X-Y-Z

A


AAA (Tripla A). Giudizio massimo o rating assegnato alle obbligazioni, generalmente emesse da enti pubblici, per premiare la miglior qualità di credito. Lo stesso criterio è utilizzato per valutare il grado di rischio di un Paese o di un'impresa o di un'attività finanziaria.
Abbandonare il premio. Scioglimento di un contratto di acquisto o vendita di titoli a premio call o put da parte di un investitore.
Abbondanza (in economia) Con il termine abbondanza si indicava dal medioevo e poi nell'età moderna italiana la quantità di derrate alimentari (più specificamente di cereali e biade - infatti con tale termine si indicava anche il magazzino), necessaria ad una città o a uno stato. Al controllo di tale pratica vi era la magistratura (ufficiali o signori dell'abbondanza): questa supervisionava la quantità di viveri presenti nel magazzino e aveva facoltà nel fissare il prezzo del pane, disciplinando così il mercato e limitando conseguentemente la speculazione.
Abcp (Asset backed commercial paper). La ‘carta commerciale', o commercial paper, è una fonte di finanziamento a breve termine per le imprese. Si tratta di una specie di "cambiale" che le imprese emettono e che sono sottoscritte da banche, fondi o privati. Gli istituti finanziari si trovano così ad avere nei loro portafogli molta carta commerciale con diverse scadenze. Anche se queste commercial paper si rigirano in continuazione (vengono a scadenze e se ne comprano altre di nuova emissione) c'è una "giacenza media" che siede fra le attività dell'istituto finanziario. Questa attività può essere ‘cartolarizzata', cioè a dire l'istituto finanziario può emettere delle obbligazioni (da far sottoscrivere da altre società finanziarie o da privati) che hanno a garanzia la carta commerciale in portafoglio dell'istituto. Così la liquidità immobilizzata nella carta commerciale viene resa di nuovo disponibile per altri impieghi.
ABI. Associazione bancaria italiana. E' l'associazione che, dal 1919, raggruppa tutti gli operatori bancari e finanziari italiani.
Abs (Asset backed securities). I prestiti erogati dalle banche sono un'attività che giace immobbile nel bilancio della banca in attesa della scadenza. Ma se la banca non vuole aspettare può prendere queste attività, impacchettarle in obbligazioni (Abs - Obbligazioni garantite da attività) e venderle a fondi o a privati. Così la banca rientra del capitale prestato e può espandere la propria attività. I pretiti che maggiormente si prestano all'emissione di Abs sono i mutui immobiliari, i crediti per l'acquisto di autovetture e i crediti connessi all'uso delle carte di credito.
Abuso di informazioni privilegiate. Reato compiuto da un soggetto che, essendo in possesso di informazioni privilegiate, acquista, vende o compie operazioni (per conto proprio o di terzi) su strumenti finanziari avvalendosi di quelle stesse informazioni, oppure comunica a terzi tali informazioni, ovvero fornisce consigli sulla base di esse. Un soggetto (insider) può entrare in possesso di informazioni privilegiate grazie al fatto che partecipa al capitale di una società, è membro di organi di amministrazione, direzione o controllo, oppure esercita una funzione (anche pubblica), una professione oppure un particolare ufficio. Per informazione privilegiata (detta anche price sensitive) si intende un'informazione specifica di contenuto determinato, di cui il pubblico non dispone, concernente strumenti finanziari o emittenti di strumenti finanziari, che, se resa pubblica, sarebbe idonea a influenzarne sensibilmente il prezzo. L'abuso di informazioni privilegiate costituisce un reato nell'ordinamento italiano (ed anche europeo); esso è disciplinato nel Decreto legislativo n° 58 del 24 febbraio 1998 (Testo Unico dell'Intermediazione Finanziaria) e nella successiva legge n° 62 del 2005 (che dispone il recepimento della normativa europea sugli abusi di mercato, la direttiva 2003/6/CE). Tale disciplina afferma che è punito con la reclusione da 3 a 8 anni e con una multa variabile da 200.000€ a 3.000.000€, chiunque utilizzi a proprio vantaggio (e a danno del mercato) tali informazioni e chiunque compia le medesime operazioni dopo aver ottenuto, direttamente o indirettamente, tali informazioni da un altro soggetto.
Abuso di posizione dominante. La posizione dominante è la condizione in cui si possono venire a trovare una o più imprese che controllino un mercato specifico. Per avere una posizione dominante non serve arrivare alla totale assenza di concorrenza: è sufficiente che un gruppo di imprese, per esempio, possano fissare i prezzi di quel mercato specifico, a loro piacimento, per avere ben più di un indizio che si stia verificando un abuso di posizione dominante.
Abuso di potere. Secondo la prevalente giurisprudenza tale circostanza, che determina l'annullabilità delle delibere assembleari, si verifica quando le delibere stesse risultano fraudolentemente preordinate dai soci di maggioranza per il perseguimento di scopi diversi da quelli societari o per ledere gli interressi degli altri soci (a esempio, delibera che stabilisce un compenso eccessivo all'amministratore rispetto alle mansioni da questi effettivamente svolte).
Accantonamento (Provision). Posta passiva del bilancio destinata a coprire perdite o oneri certi e specifici, allorché indeterminati quanto all'ammontare o al tempo.
Accantonamento per rischi e oneri. Gli accantonamenti per rischi e oneri rappresentano una posta passiva iscritta a bilancio in un fondo costituito, secondo il noto principio di prudenza, al fine di coprire perdite, oneri o debiti di natura determinata, ma indeterminati per quanto riguarda l'ammonatre o la data di sopravvivenza.
Accantonamento utile. In genere, destinazione dell'utile dell'esercizio dell'impresa alle riserve del patrimonio netto. Le riserve possono essere obbligatorie (a esempio, la riserva legale o facoltative (a esempio, la riserva statutaria).
Accelerazione degli utili. Indica l'aumento di valore degli utili nel corso del tempo relativo ad ogni azione. Ha come conseguenza l'aumento di prezzo del titolo.
Accentramento. La gestione accentrata dei titoli di massa (ossia degli strumenti finanziari diffusi presso un numero elevato di soggetti) nasce per risolvere le problematiche connesse alle modalità di circolazione e trasferimento degli stessi sostituendo il trasferimento di proprietà mednte vera e propria consegna del certificato con un mero giro contabile. Per rendere possibile tale operazione il legislatore ha disposto l'accentramento di tutti i titoli presso un unico soggetto in grado di amministrarli e di operare le scritture contabili e le apposite registrazioni in accredito (per gli acquirenti) e in addebito (per i venditori) dei titoli, senza per questo acquisire la proprietà dei titoli. La legge n° 289 del 1986 attribuiva a Monte titoli S.p.A. l’esclusività della gestione centralizzata dei titoli di massa; in seguito tale normativa è stata sostituita dal Testo Unico della Finanza (D.Lgs. 58/1998) che stabilisce che la gestione accentrata degli strumenti finanziari è una attività di impresa riservata a società per azioni, anche anche senza fini di lucro, che abbiano come oggetto esclusivo tale attività ed operanti in regime di concorrenza. Secondo quanto previsto dal TUF, la CONSOB, d'intesa con la Banca d'Italia, ha stabilito che le categorie di strumenti ammessi al sistema della gestione accentrata sono: le azioni e gli altri titoli rappresentativi del capitale di rischio negoziabili sul mercato dei capitali; le obbligazioni e gli altri titoli di debito negoziabili sul mercato dei capitali; i titoli normalmente negoziati sul mercato monetario; qualsiasi altro titolo normalmente negoziato che permette di acquisire gli strumenti precedentemente indicati e i titoli di Stato. La gestione accentrata consente la riduzione dei cicli di liquidazione e regolamento e il miglioramento della loro sicurezza.
Accettazioni bancarie. Cambiali tratte spiccate dal cliente di una banca, la quale, nell’apporre la sua firma sul titolo per accettazione, diventa l’obbligato principale. Le accettazioni così rilasciate fanno parte dei crediti di firma.
Accertamento di imposta. Insieme delle disposizioni che fissano le attività e le modalità attraverso le quali l'amministrazione finanziaria procede all'accertamento delle imposte dovute da tutti i contribuenti. Rientrano in tale ambito tutto quanto connesso in ordine agli obblighi di presentazione delle dichiarazioni, di tenuta della contabilità, o di effettuazione delle ritenute, nonchè le successive attività di verifica quali, a titolo esemplificativo, la liquidazione e il controllo delle dichiarazioni o l'effettuazione di ispezioni e verifiche presso i contribuenti. Accertamento con adesione. " Istituto mediante il quale i contribuenti possono attivare una sorta di accordo con gli uffici finanziari al fine di definire una o più determinate violazioni o controversie. Tale procedura, che può essere applicata alla maggior parte delle imposte (IRPEF, IRPEG, IRAP, IVA, imposte sulle successioni e donazioni, di registro, ipotecaria e catastale, INVIM), permette di usufruire della riduzione, a un quarto, delle sanzioni altrimenti applicabili.
Accesso remoto (Remote access). Possibilità offerta a un operatore di accedere direttamente a un sistema di pagamento situato in una località diversa da quella in cui l'operatore stesso è fisicamente presente.
Accettazione bancaria. L'accettazione bancaria rappresenta una cambiale-tratta con la quale un soggetto (solitamente un'impresa) detto traente ordina ad una banca, detta trattaria, di pagare per suo conto una determinata somma, a una scadenza prestabilita (in genere il pagamento viene effettuato a favore di un venditore di beni). La banca, a sua volta, sulla base di un accordo preliminare con il traente, appone la propria firma sul titolo per accettazione assumendo così il ruolo di obbligato principale. In tal modo questo effetto (ossia l'accettazione bancaria) diventa uno strumento negoziabile sul mercato. Le imprese utilizzano solitamente tale strumento in sostituzione di altre forme di finanziamento, oppure per soddisfare temporanee esigenze di copertura dei propri fabbisogni finanziari. La maggior parte delle accettazioni bancarie nasce a seguito di operazioni internazionali ove è presente una lettera di credito (tratta) il cui scopo è quello di finanziare la negoziazione di beni non ancora trasportati da un esportatore estero (venditore) ad un importatore nazionale (acquirente). In questo modo l'esportatore può beneficiare della garanzia di una banca. Ciò avviene proprio perchè la banca assicura la transazione internazionale ponendo il proprio timbro (di accettazione) sulla tratta scritta contro la lettera di credito. Da parte sua, l'esportatore estero potrà decidere di mantenere l'accettazione bancaria fino alla data indicata sulla lettera di credito, oppure potrà decidere di venderla prima (a sconto) ad una banca. Le accettazioni bancarie, in genere, hanno una scadenza che varia tra i 30, 60 e 90 giorni e rappresentano un mezzo di raccolta di fondi a breve termine, ossia sono strumenti di Mercato Monetario. Vengono anche denominate "operazioni di credito documentario" poichè il pagamento avviene contro la presentazione di un documento (ad esempio quello che dimostra l’imbarco, la spedizione o la resa della merce, documenti di carico, polizze di carico marittime, documenti assicurativi, fatture commerciali, fatture consolari, certificati d’origine, certificati di peso o di qualità).
Accettazione di consegna. L’atto di accettare un bene acquistato da parte del compratore. Nel campo degli strumenti derivati avviene quando una posizione in acquisto di future o option non viene chiusa prima della scadenza tramite un’operazione opposta, ma rimane in essere fino alla scadenza della durata dello strumento. In questo modo l’operatore prende possesso, nella quantità stabilita, del bene fisico sottostante il contratto.
Accise. Sono dette anche imposte di fabbricazione e consumo, e sono l'insieme delle imposte indirette che gravano su determinati prodotti. Per i prodotti sottoposti ad accisa l'imposta è dovuta al momento della fabbricazione o dell'importazione, o al momento dell'immissione al consumo. Le principali imposte sono le seguenti: imposta di fabbricazione sugli spiriti e sulla birra, imposta di fabbricazione sugli olii minerali, imposta di consumo sull'energia elettrica, imposta di consumo sul gas metano, imposta di consumo sugli olii lubrificanti e sui bitumi. L'armonizzazione delle accise è stato un elemento indispensabile alla corretta instaurazione del mercato unico europeo. D'altra parte, il gettito legato alle accise è fondamentale per la fiscalità interna dei singoli Stati membri, in quanto costituisce una parte cospicua delle entrate nel bilancio di ogni Paese. Pertanto, da una parte è stato necessario disciplinare il settore con norme europee applicabili su tutto il territorio dell'Unione, dall'altra è stato lasciato ampio spazio alla sussidiarietà di ogni Stato membro, dal momento che le accise concorrono tradizionalmente alla formulazione di scelte politiche, non solamente in campo tributario, ma anche nei settori industriali, energetico, sanitario, sociale, dei trasporti e dell'agricoltura. Il grande impatto di questo tipo di fiscalità si rileva considerando che essa colpisce prodotti tipici dell'agricoltura e degli usi alimentari di ogni Paese e prodotti cosiddetti energetici, impiegati nella produzione di beni e servizi di larghissimo consumo quali l'energia elettrica, il gas o i trasporti. Date le caratteristiche territoriali molto diverse che contraddistinguono i Paesi membri, non è stato possibile giungere ad un'armonizzazione completa, ossia colpire gli stessi prodotti con le stesse aliquote in tutto il territorio dell'Unione Europea, però si è proceduto ad armonizzare le strutture dei tributi nell'ambito di un regime generale valido in ogni Stato membro. In particolare, il regime impositivo europeo prevede:
  • il momento generativo dell'obbligazione tributaria all'atto della fabbricazione dei prodotti nel territorio dell'UE o all'importazione;
  • il perfezionamento dell'esigibilità del tributo all'atto dell'immissione in consumo dei prodotti, con l'uscita dalla fabbrica o con l'importazione definitiva;
  • la possibilità di detenere o di trasferire le merci in regime sospensivo;
  • vincoli di fabbricazione, di deposito e di circolazione per le merci ad imposta sospesa;
  • un sistema di garanzia per la fabbricazione, la trasformazione e la detenzione delle merci in sospensione d'accisa, secondo le previsioni di ogni Stato membro;
  • un sistema di garanzia obbligatorio per la circolazione in regime sospensivo;
  • la possibilità, per le merci già immesse in consumo in uno Stato membro, di ottenere il rimborso dell'imposta assolta se le stesse merci sono trasferite in un altro Stato membro dove pagano l'accisa ivi vigente;
  • i casi in cui si possono ammettere i prodotti ad agevolazione d'imposta, sotto l'osservanza di determinate modalità.
La disciplina europea ha introdotto l'istituto del deposito fiscale e alcune figure di soggetti passivi, quali il depositario autorizzato, l'operatore registrato, l'operatore non registrato e il rappresentante fiscale. Pertanto, i principi del regime impositivo, unitamente alle figure di soggetti passivi, riconosciuti in tutto il territorio comunitario, concorrono a quell'armonizzazione della struttura fiscale delle accise che unificano le modalità di gestione e di controllo delle operazioni rilevanti ai fini della tassazione. In questo modo, è stata assicurata la libera circolazione delle merci nel territorio della Comunità, salvaguardando gli interessi dei singoli Stati. A esempio, l'aliquota di accisa zero sul vino non penalizza i produttori di quei Paesi dove è forte la produzione vitivinicola. Al tempo stesso, però, il regime di deposito fiscale garantisce gli interessi di altri Paesi in cui l'imposta è più o meno alta: lo speditore italiano che opera in regime di deposito fiscale è tenuto a garantire il carico di imposta gravante nel Paese di destinazione. La prestazione di un'apposita garanzia, infatti, consente al depositario italiano di emettere il DAA (Documento Amministrativo di Accompagnamento), riconosciuto in tutta la Comunità, la cui funzione è quella di trasferire, insieme alla merce, anche l'obbligazione tributaria tra operatori economici comunitari. L'armonizzazione dei testi normativi in materia di accise dei 25 Stati membri dell' Unione Europea è entrata in vigore il 1 gennaio 2005. Il formato standard del nuovo codice di accisa è composto da 13 caratteri alfanumerici. I primi due identificano lo Stato nel quale opera il soggetto assegnatario del codice (IT per l'Italia). I tabacchi non sono gravati dall'accisa. Da un punto di vista normativo, le accise sono regolate dal D.Lgs. 504/95.
Accettazione bancaria. Cambiale tratta messa in circolazione da parte del traente per reperire fondi sul mercato finanziario. L'intervento della banca come accettante serve a garantire l'acquirente della cambiale della solvibilità dell'emittente.
Accodamento. Prassi relativa alla regolazione di un pagamento, che viene sospesa in attesa del rientro della posizione debitoria del partecipante.
Accollo (di un mutuo). Atto mediante il quale un soggetto subentra al vecchio proprietario nel rapporto debitorio con la banca per la quota residua di mutuo ipotecario precedentemente acceso.
Acconti. Si tratta di somme versate prima che venga effettuato l'acquisto o la vendita di beni o servizi. Gli acconti ricevuti dai clienti rappresentano fonti in essere fino a quando non avviene la consegna dei beni. Essi figurano in un'apposita voce del passivo dello stato patrimoniale e precisamente al punto D7. Gli acconti versati ai fornitori figurano in una delle seguenti voci dell'attivo dello stato patrimoniale, rappresentando impieghi in essere della stessa natura dell'investimento da effettuare:
  1. classe BI (immobilizzazioni immateriali),
  2. classe BII (immobilizzazioni materiali),
  3. classe CI (rimanenze).
Sono previsti acconti anche per le imposte dirette. Tali acconti si compensano con le tasse dovute. Se sussistono eccedenze, esse rappresentano crediti, che vanno inseriti alla voce 4 - bis della classe CII.
Acconto di imposta. Sono le due rate che alcuni contribuenti devono versare in anticipo, nel corso del periodo su cui viene calcolata l'imposta (periodo d'imposta). L'acconto d'imposta è calcolato presumendo che i redditi dell'anno in corso siano in linea con quelli precedenti, e si paga quindi in percentuale sulle imposte pagate l'anno prima.
Acconto sul dividendo. E' la possibilità, contemplata dal codice civile, di anticipare agli azionisti un dividendo sugli utili previsti dell'esercizio, rispetto alla normale distribuzione annuale.
Accordi europei di cambio II (AEC II). Entrati in vigore il 1° gennaio 1999, sostituiscono gli AEC e forniscono l’assetto per la cooperazione nelle politiche del cambio tra i paesi dell’area dell’euro e gli Stati membri della UE che non ne fanno parte. La partecipazione agli AEC II è volontaria; tuttavia, vi è la presunzione che gli Stati membri con deroga vi aderiscano. Attualmente partecipano agli accordi la corona danese, la corona estone, la corona slovacca, il lat lettone, il litas lituano. La corona danese partecipa con una banda di oscillazione rispetto alla parità centrale nei confronti dell’euro pari al ±2,25 per cento; le altre valute partecipano con una banda pari al ±15 per cento. Gli interventi sul mercato dei cambi ai margini della banda di oscillazione sono, in linea di principio, automatici e illimitati, con disponibilità di finanziamento a brevissimo termine. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali partecipanti al meccanismo possono tuttavia sospendere gli interventi automatici qualora questi confliggano con l’obiettivo del mantenimento della stabilità dei prezzi.
Accordo acquisto-vendita. Nel settore mutui ipotecari, accordo stipulato tra una banca e un ulteriore prestatore secondo il quale, al termine della costruzione dell’immobile o dell’impianto oggetto del mutuo, i diritti del finanziatore, fino a quel momento spettanti alla banca, passano al prestatore ultimo.
Accordo di collocamento. In un'operazione di collocamento di titoli presso il pubblico, è l'accordo tra banche che stabilisce le condizioni dell'operazione e la spartizione delle quote.
Accordo di compensazione (Clearing agreement). Sistema di controllo dei cambi che prevede una convenzione tra due o più Stati per regolare i pagamenti, legati a reciproci scambi di beni o servizi, ad un tasso di cambio specifico. I versamenti effettuati dai rispettivi importatori in valuta nazionale confluiscono in un conto di compensazione istituito generalmente presso la banca centrale che provvede al pagamento degli esportatori, mentre il saldo sarà liquidato, in determinati periodi, tra le banche centrali dei paesi che aderiscono all'accordo.
Accordo di emissione. Accordo stipulato tra una società e un’istituzione finanziaria in cui quest’ultima fungerà da intermediario per l’emissione di titoli da parte della società e che saranno collocati successivamente presso gli investitori.
Accordo di estensione. Accordo stipulato tra una banca e il beneficiario di un finanziamento, di posticipare la data di rimborso del prestito.
Accordo di rinegoziazione. Facoltà concessa da un istituto di credito a un debitore di posticipare il rimborso di un finanziamento a una scadenza diversa da quella originaria. L'accordo può prevedere anche l'applicazione di un tasso di interesse differente, concedendo al debitore la possibilità di trasformare il rimborso da un tasso fisso a uno variabile.
Accordo di ristrutturazione del debito. In casi di gravi difficoltà finanziarie di un'impresa, il creditore può stabilire un nuovo piano di pagamenti per rientrare in possesso dei finanziamenti concessi in previsione del salvataggio dell'impresa a rischio di insolvenza.
Accordo di sottoscrizione. Contratto che viene sottoscritto fra la società che emette nuovi titoli e la banca d'investimento che guida il consorzio di collocamento. In esso sono indicate le condizioni generali dell'emissione.
Accordo di vendita. Accordo formale tra il "lead manager" e il "selling group members" in relazione alle modalità di collocamento dei titoli di una nuova emissione, in funzione dei diversi ordinamenti giuridici dei vari Paesi interessati.
Accordo generale di finanziamento. Intercorre tra i paesi del gruppo dei dieci e il Fondo Monetario Internazionale e attiene a un finanziamento nella valuta nazionale da parte dei paesi a favore del Fondo.
Accordo monetario (Usa). Accordo tra la banca centrale americana e il Ministero del Tesoro avvenuto nel 1951 che ha portato alla separazione delle due entità e al riconoscimento dell’autonomia della Federal Reserve nello stabilire gli obiettivi intermedi e finali delle grandezze monetarie, in special modo del tasso di sconto.
Accordo per opzioni. Accordo stipulato tra l’intermediario e il soggetto che ha l’intenzione di operare in opzioni, dove sono riportate tutte le condizioni che regolano il rapporto.
Accordo tra sottoscrittori. Accordo che stabilisce le condizioni di un'operazione di collocamento di titoli di nuova emissione tra la società di emissione e la banca d'investimento.
Accrual bond. Titolo a reddito fisso a lungo termine, di tipo CMO (Collaterized Mortgage Obligation), per il quale il pagamento dell’interesse viene effettuato solo nel momento in cui saranno estinti tutti gli altri titoli di tipo CMO che la società aveva precedentemente emesso. Fino a quel momento l’accrual bond è analogo a un titolo che non paga nessuna cedola (Zero Coupon).
Accumulazione. Si riferisce agli utili non distribuiti come dividendi e aggiunti ai mezzi propri dell'impresa.
Acid test.Vedi quick ratio.
Acquirente (Banca). Banca incaricata dal borrower di effettuare sul mercato l’acquisto delle obbligazioni a suo tempo emesse, secondo un piano di ammortamento stabilito e utilizzando i mezzi liquidi accantonati in un apposito fondo precostituito dallo stesso debitore.
Acquirente di opzioni. È il soggetto che ha acquistato un contratto di option, e che alla scadenza avrà la possibilità di esercitare il diritto di acquisto o di vendita del bene sottostante.
Acquisizione con indebitamento (Leverage buyout). Acquisto di un'azienda finanziato in gran parte ricorrendo a capitale di prestito. Il debito viene solitamente rimborsato con i futuri utili e/o con la vendita di parte dell'attivo patrimoniale.
Acquisizione con margine. E' l'acquisto di titoli da parte di un soggetto, garantito da titoli di sua proprietà. Questi vengono depositati dal proprietario presso un intermediario, anche in quantità corrispondente soltanto ad una parte dell'ammontare dell'operazione, e adeguati periodicamente alle condizioni di mercato.
Acquisizioni. Nella finanza, l'acquisizione è un'operazione mediante la quale un'impresa diventa proprietaria o controllante di un'altra impresa. Avviene tipicamente attraverso l'acquisto di azioni dell'impresa acquisita. Le acquisizioni sono caratterizzate dall'acquisto del controllo di un'entità giuridica che rimane comunque legalmente separata da quella originaria dell'acquirente.
Acquistare. Acquisire il diritto di proprietà di un bene o servizio, dietro pagamento di un prezzo rappresentato da moneta o altri beni o servizi.
Acquisti con margine. Il proprietario di un titolo può utilizzare il medesimo, lasciandolo in deposito presso un intermediario, come garanzia per avere un finanziamento che gli permetta di comprare sul mercato nuovi titoli: questi ultimi sono detti titoli acquistati con margine. Altrimenti il medesimo soggetto può depositare, come contante o titoli di Stato, solamente una parte (margine) dell'ammontare totale dell'operazione, somma che dovrà essere adeguata periodicamente secondo le condizioni di mercato, cautelando l'intermediario da eventuali variazioni negative dei prezzi.
Acquisti della Pubblica amministrazione (ACQ). Spesa totale della Pubblica amministrazione per l'acquisto di beni e servizi, al netto del valore dell'autoproduzione. Si può ricavare dal bilancio della Pubblica amministrazione sommando i consumi intermedi e gli acquisti di beni e servizi prodotti da produttori market e sottraendo la produzione di beni e servizi per uso proprio.
Acquisto a termine (Buying forward). Contratto di acquisto di un bene, frequentemente valuta, in cui la firma viene rinviata a data futura, in modo che l'acquirente entri in possesso del suddetto bene solamente alla scadenza e alle condizioni stabilite alla stipula del contratto.
Acquisto di chiusura (Closing purchase). Pratica operativa, nelle contrattazioni in strumenti derivati, che consiste nell'acquistare un future o un'opzione con le stesse caratteristiche di quella già venduta precedentemente, realizzato allo scopo di annullare gli obblighi e gli impegni in essere. L'operazione inversa è detta Closing Sale.
Acquisto intracomunitario. Acquisto di beni effettuato in uno stato membro dell'Unione Europea da parte di un soggetto passivo d'imposta in Italia (imprese, artisti o professionisti, nonché altri soggetti quali enti, associazioni o altre organizzazioni). Tale operazione, regolata dalla "Disciplina temporanea delle operazioni intracomunitarie e dell'IVA" di cui al D.L. 331/93 che resterà in vigore fino a quando non verrà definito il regime definitivo degli scambi tra paesi UE, ai fini IVA è sostanzialmente neutra in quanto l'acquirente è tenuto alla registrazione della relativa fattura sia nel registro delle fatture d'acquisto (IVA a credito) sia nel registro delle fatture emesse (IVA a debito).
Accumulazione. In materia della finanza d'impresa indica gli utili non distribuiti come dividendi e sommati ai mezzi propri dell'impresa. Nell'ambito degli investimenti, frequentemente viene utilizzato il termine "Add" (aggiungere) che sta ad indicare l'acquisto graduale nel tempo di un determinato titolo. I fondi ad accumulazione dei proventi prevedono il reinvestimento automatico dei guadagni realizzati, in modo da aumentare il valore della quota.
Acquisto al meglio (Buy at best). Ordine di acquisto di un bene alle migliori condizioni possibili, finché non sia stata raggiunta tutta la quantità richiesta di acquisto.
A/D Line.Grafico costruito coi valori emergenti dalla somma progressiva dei titoli giornalmente in aumento e in diminuzione.
Addizionali Irpef. Imposte (regionale, provinciale, ad oggi non ancora istituita, e comunale) dovute dalle persone fisiche, istituite a seguito dell'attuazione del programma di federalismo fiscale, determinate mediante applicazione di una aliquota fissa alla stessa base imponibile IRPEF. Se per i lavoratori dipendenti ed i soggetti ad essi assimilati il prelievo di tali imposte viene effettuato dal sostituto d'imposta, per la generalità dei contribuenti è determinata e versata in sede di dichiarazione dei redditi.
Adeguatezza (promozione finanziaria). Gli intermediari sono tenuti a valutare l'adeguatezza delle singole operazioni disposte dagli investitori ai sensi dell'art. 29 del regolamento n. 11522/1998, anche qualora il servizio di investimento sia prestato on line. La norma richiamata impone all'intermediario di valutare l'adeguatezza dell'operazione rispetto al profilo dell'investitore, predisponendo ed attivando a tal fine apposite procedure predefinite, che tengano conto delle caratteristiche oggettive dell'operazione in rapporto al profilo soggettivo del cliente. Gli intermediari non sono esonerati dall'obbligo di valutare l'adeguatezza dell'operazione disposta dal cliente anche nel caso in cui l'investitore abbia rifiutato di fornire le informazioni sulla propria situazione finanziaria, obiettivi di investimento e propensione al rischio; nel caso, la valutazione andrà condotta, in ossequio ai principi generali di correttezza, diligenza e trasparenza, tenendo conto di tutte le notizie di cui l'intermediario sia in possesso (es.: età, professione, presumibile propensione al rischio del cliente alla luce anche della pregressa ed abituale operatività; situazione del mercato).
Adeguatezza del capitale (Impresa). Capacità di un'impresa nel saper affrontare momenti gestionali sfavorevoli, come perdite operative o svalutazioni nelle immobilizzazioni, mediante i mezzi propri.
Adeguatezza patrimoniale.Vedi sopra.
Adr (American depositary receipt. Certificati di proprietà di una o più azioni emessi dalle banche americane con filiali all'estero; normalmente quotati nelle Borse Usa al posto delle azioni, consentono agli americani l'acquisto di titoli stranieri tramite banca.
Advisor. Esperto in una vasta gamma di problematiche; di norma nelle privatizzazioni sono nominate advisor famose merchant bank italiane o straniere e importanti società di revisione contabile.
Adx. Indicatore di Wilder per misurare l'intensitá della tendenza (vedi).
AF. Attività fisse (fixed assets). Vedi attività immobilizzate.
After hours. Estensione degli orari di negoziazione del mercato azionario fino alle ore serali; in Italia ha preso ufficialmente avvio dal maggio 2000 ed è gestito dalla Borsa Italiana Spa che lo ha battezzato TAH (Trading After Hours).
Aftermarket. Attività finalizzata a limitare le fluttuazioni di prezzo dei titoli sul mercato secondario nel periodo successivo la chiusura di un'offerta di vendita e/o sottoscrizione avente ad oggetto tali titoli.
Against the box. Vendita allo scoperto di titoli già posseduti, ma che non possono essere mobilizzati o dei quali non si vuole cedere la proprietà. I titoli che devono essere consegnati al compratore, devono essere presi a prestito (a riporto) dal venditore.
Agente di cambio. Pubblico ufficiale autorizzato a operare in Borsa come intermediario; la categoria è destinata a sparire dall'entrata in vigore delle Sim.
Agente di regolamento. Nell'ambito dei sistemi di compensazione e garanzia connessi con il processo di liquidazione delle transazioni in titoli, un partecipante ai sistemi gestiti dalla Cassa di Compensazione e Garanzia (CCeG) può incaricare l'agente di regolamento di effettuare, per conto del partecipante stesso, i versamenti e corrispondere le competenze contrattualmente previste degli adempimenti relativi ai fondi di garanzia dei contratti, nonché di ricevere dalla CCeG le disponibilità in eccesso e altre competenze contrattuali dovute al partecipante, secondo le regole di gestione dei fondi di garanzia dei contratti. L'agente può anche essere incaricato di provvedere all’esecuzione finale dei contratti stipulati sul mercato.
Agente per il pagamento dei dividendi. Soggetto, o insieme di soggetti, solitamente di estrazione bancaria, incaricati dalla società di distribuire i dividendi a coloro che ne hanno diritto.
Agente rappresentativo. In economia, il concetto di agente rappresentativo è un costrutto teorico, largamente utilizzato nella macroeconomia e nella finanza, che si riferisce a un ipotetico soggetto che dispone di tutta la ricchezza dell'economia. La nozione di agente rappresentativo è stato originariamente introdotto nel tardo XIX secolo. Francis Edgeworth (1881) usa il termine representative particular, mentre Alfred Marshall (1890) introduce un'impresa rappresentativa nei suoi Principles of Economics. È tuttavia soltanto in seguito al noto lavoro di Robert Lucas, Jr. (1976, la critica di Lucas sul ruolo giocato dalle aspettative nel determinare gli effetti della politica economica) che l'agente rappresentativo diventa uno strumento di rilievo nelle applicazioni macroeconomiche. I modelli che oggi fanno ricorso al concetto di agente rappresentativo sono in genere basati su un problema di ottimizzazione che ne caratterizza le decisioni; l'agente rappresentativo può di volta in volta essere un consumatore o un'impresa (si parla allora, rispettivamente, di consumatore rappresentativo e/o di impresa rappresentativa). Bibliografia.
  • Gallegati, M. e Kirman, A.P. (1999) Beyond the Representative Agent, Aldershot and Lyme, NH: Edward Elgar, ISBN 1858987032;
  • Hartley, J.E. (1996) Retrospectives: The origins of the representative agent, Journal of Economic Perspectives 10, 169-177;
  • Hartley, J.E. (1997) The Representative Agent in Macroeconomics. London, New York: Routledge, ISBN 0415146690;
  • Kirman, A.P. (1992) Whom or what does the representative individual represent? Journal of Economic Perspectives 6, 117-136;
  • Lucas, R.E. (1976) Econometric policy evaluation: A critique, in: K. Brunner and A. H. Meltzer (eds.) The Phillips Curve and Labor Markets, Vol. 1 of Carnegie-Rochester Conference Series on Public Policy, pp. 19-46, Amsterdam: North-Holland.

Agenzia di rating. Le agenzie di rating sono entità indipendenti rispetto alle società che emettono titoli e rispetto alle società che gestiscono i mercati regolamentati, la cui attività principale consiste nel valutare il merito di credito di un particolare emittente oppure di un particolare titolo. Il giudizio relativo al grado di rischio del soggetto o del titolo analizzato viene sintetizzato nel cosiddetto rating, ossia in un punteggio alfanumerico che rappresenta la capacità dell'emittente stesso di far fronte ai propri impegni secondo le scadenze prestabilite. Le principali agenzie di rating sono Fitch Investors Service, Moody's e Standard and Poor's.
Aggiotaggio (Agiotage). Operazione proibita dalla legge n. 157/1992 con la quale si provoca artificiosamente un rialzo o un ribasso delle quotazioni di un titolo con la divulgazione di notizie false e tendenziose.
Aggio di emissione. L'aggio di emissione nasce in tutti quei casi in cui un titolo obbligazionario viene emesso a un valore superiore rispetto a quello di rimborso. La misura dell'aggio di emissione influenza negativamente il rendimento del titolo. Nel caso di titoli emessi sotto la pari, la differenza tra prezzo di emissione e valore nominale è detta disaggio di emissione.
Aggiudicazione (Allotment). La quota di titoli, facenti parte di un'emissione, che viene attribuita a un soggetto che ha aderito alla sottoscrizione.
Aggiustamento strutturale. Finanziamento concesso dalla Banca mondiale a favore di Paesi in via di sviluppo, ai quali è concesso di estinguere il debito quando l’economia nazionale sarà in grado di sostenere il pagamento senza compromettere la propria solidità.
Aggregati monetari. In economia gli aggregati monetari sono grandezze aggregate che esprimono la quantità complessiva, esistente in un determinato momento nel sistema economico, di moneta e di attività finanziarie che, per il loro grado di liquidità, possono svolgere le stesse funzioni della moneta (la cosiddetta quasi-moneta). Poiché la moneta svolge nei sistemi economici varie funzioni, possono essere definiti diversi aggregati monetari in relazione alle funzioni che vengono prese in considerazione per stabilire se un'attività finanziaria può essere considerata quasi-moneta. In particolare, si sogliono definire i seguenti aggregati monetari:
  • M0 (o base monetaria), che comprende solamente la moneta in senso proprio;
  • M1 (o liquidità primaria), che comprende M0 più tutte le altre attività finanziarie che come la moneta possono fungere da mezzo di pagamento (essenzialmente i depositi in conto corrente, se trasferibili a vista mediante assegno);
  • M2 (o liquidità secondaria), che comprende M1 più tutte le altre attività finanziarie che, come la moneta, hanno elevata liquidità e valore certo in qualsiasi momento futuro (essenzialmente i depositi bancari e d'altro tipo, ad esempio quelli postali, non trasferibili a vista mediante assegno);
  • M3, che comprende M2 più tutte le altre attività finanziarie che come la moneta possono fungere da riserva di valore (ad esempio i titoli a reddito fisso con scadenza a breve termine, come i BOT italiani).
L'individuazione delle attività finanziarie che rientrano nelle suddette definizioni può variare da un sistema economico all'altro, in relazione alle abitudini, alle consuetudini e alla regolamentazione giuridica esistenti in ciascuno. Per l'area dell'euro, la Banca Centrale Europea ha definito:
  • M1 come il circolante (M0) più i depositi a vista;
  • M2 come M1 più i depositi con scadenza fissa fino a 2 anni e i depositi rimborsabili con preavviso fino a 3 mesi;
  • M3 come M2 più i pronti contro termine, le obbligazioni con scadenza fino a due anni, le quote di fondi di investimento monetario ed i titoli del mercato monetario.
Gli aggregati monetari misurano l'offerta di moneta esistente in un determinato momento nel sistema economico; la loro entità influenza i tassi di interesse e di inflazione: una maggiore offerta di moneta, infatti, si traduce in un minor tasso d'interesse (a parità di domanda) e può tradursi in maggiore inflazione. Per questo motivo gli aggregati monetari sono normalmente utilizzati per esprimere gli obiettivi della politica monetaria (vedi voce) che, per esempio, potrebbero essere del tipo: crescita annua di M1 non superiore al 2%.
AIBD. Association of International Bond Dealers. Associazione composta da circa cinquecento dealers di trenta differenti nazioni, esperti in obbligazioni, il cui fine è quello di discutere le procedure di funzionamento del mercato secondario.
A intensità di capitale. Impresa (Capital intensive). Imprese in cui si utilizzano, per la maggior parte, immobilizzazioni per lo svolgimento del processo produttivo, e nelle quali il ruolo e l'importanza della mano d'opera risulta secondario.
A intensità di lavoro. Impresa (Labour intensive). Impresa dove la maggior parte dei fattori della produzione è costituita da manodopera, per esempio un'impresa agricola tradizionale.
Air pocket stocks (Azioni da vuoto d'aria). Titoli che scendono di prezzo vertiginosamente, come se non vi fosse nessun acquirente in grado di rallentarne la discesa a causa di notizie eccezionalmente negative.
Alfa. Nella teoria degli investimenti, alfa è il coefficiente che esprime la componente di rendimento ottenibile da un titolo, direttamente legata ad esso e indipendente dal mercato. Il coefficiente Alfa esprime il rendimento di un titolo nel caso specifico in cui il rendimento di mercato sia nullo (Vedi coefficiente alfa).
Alfa di Jensen. L'alfa di Jensen (dal nome dell'economista che ha introdotto tale misura) è il rendimento incrementale (o extra-rendimento) di un portafoglio o di un fondo comune di investimento rispetto al rendimento che tale portafoglio avrebbe dovuto produrre sulla base del suo livello di rischio sistematico misurato dal beta. L'alfa di Jensen si basa sulla teoria del CAPM in cui beta rappresenta un indicatore del rischio di mercato (o rischio sistematico) di una attività finanziaria. alfa = Rp – beta x Rm dove Rp rappresenta il rendimento (al netto del rendimento free-risk) realizzato dal portafoglio gestito, Rm rappresenta il rendimento (al netto del rendimento free-risk) realizzato dal mercato (o dal benchmark), beta rappresenta la rischiosità sistematica del portafoglio.
Aliquota di contribuzione. Si tratta di un coefficiente che, moltiplicato per gli anni di contribuzione, genera un numero il quale, a sua volta, esprime la percentuale della retribuzione pensionabile che sarà riconosciuta come pensione. Per esempio, se l'aliquota è 2 dopo 30 anni di contribuzione la pensione sarà pari al 60% della retribuzione pensionabile.
Aliquota di imposta. Valore percentuale da applicare alla base imponibile per determinare l'imposta o la tassa dovuta.
Alla pari. Valore nominale o di mercato di un titolo. 1. Nel lessico borsistico indica che la quotazione di un titolo è equivalente al valore nominale o al prezzo di emissione. 2. Nell'ambito degli strumenti derivati, un'opzione si definisce "alla pari" (at the money) nel caso in cui il prezzo di mercato del bene sottostante è uguale al prezzo di esercizio del diritto.
Allentamento monetario. Azione di politica economica che tende ad aumentare la liquidità del sistema economico.
All or none. Operazione di Ipo che può essere cancellata dal lead manager qualora non sia completamente sottoscritta in un periodo di tempo dichiarato. La maggior parte delle Ipo sono "all or none" ("tutto o niente").
All star. Indice di Borsa Italia S.p.A. che dal 31 gennaio 2005 ha sostituito il Numtel. L'All Star è costituito da 75 titoli, di cui 26 titoli rappresentano il ''Tech Star'' che rappresenta società HT (alta tecnologia) prima confluenti nel Numtel, gli altri 49 titoli compongono l'indice ''Star'' in cui sono quotate le società a media capitalizzazione.
Al portatore (bearer). Dicesi di un titolo che garantisce la piena titolarità a chi lo possiede.
Allentamento monetario. Azione di politica economica che tende ad aumentare la liquidità del sistema economico.
Allocazione degli investimenti. Procedimento di suddivisione delle somme disponibili in un portafoglio unitario, che comprende frazioni variabili dei vari investimenti.
Allo scoperto (short). Operazione borsistica non garantita dalla effettiva disponibilità di titoli. Nella pratica delle negoziazioni rappresenta la vendita di titoli, senza averne il possesso, in previsione di un ribasso delle quotazioni e quindi dell'eventuale acquisto a prezzi più bassi.
Al meglio (At best). E' l'ordine di acquistare o di vendere un bene di investimento sul mercato alle migliori condizioni possibili nel momento in cui viene dato l'ordine.
Al portatore. Dicesi di un titolo che garantisce la piena titolarità a chi lo possiede.
Alternative investments. O investimenti alternativi, sono una definizione che comprende gli hedge funds, e i fondi di fondi hedge. Sono considerati più rischiosi dei normali fondi di cui sono una alternativa, anche se ciò non è sempre tecnicamente vero dal punto di vista della gestione. La legge italiana, comunque, li considera tutti speculativi e ha fissato a 500 mila euro l’investimento minimo in fondi hedge o fondi di fondi hedge. In una accezione più larga, anche fondi di private equity e di venture capital rientrano nella categoria degli Alternative investments.
Amex index. Indice composito che riproduce il valore delle azioni trattate nell'American Stock Exchange (una specie di "terzo mercato" americano). Viene aggiornato ogni 15 secondi, ha come base il valore di 550 al 29 dicembre 1995 (vedi New York Stock of Exchange e Nasdaq).
Amministratore delegato. Componente del consiglio d'amministrazione di una società, a cui il consiglio stesso può delegare alcune funzioni determinando i limiti della delega.
Amministratore unico. E' l'organo amministrativo delle società che affidano l'amministrazione a una sola persona. In tal caso, i poteri di amministrazione sono esercitati da tale unica persona anzichè dal consiglio d'amministrazione.
Amministratore giudiziario. L'amministratore nominato dal Tribunale, in presenza di gravi irregolarità riscontrate nell'amministrazione, a seguito di denuncia da parte dei soci che rappresentino almeno un decimo del capitale sociale.
Amministratori. Gli amministratori sono coloro che gestiscono e rappresentano una società. In base al tipo di società, gli amministratori sono soggetti a regole diverse. Per esempio può accadere che l'amministratore di una società non sia un socio o che il potere di rappresentanza spetti a uno o ad alcuni amministratori ma non a tutti.
Amministrazione controllata. Procedura attivabile dalle imprese in stato di temporanea difficoltà, su richiesta delle stesse al Tribunale competente, che comporta la sospensione dei pagamenti per un massimo di 2 anni e lo svolgimento dell'attività sotto il controllo dell'autorità giudiziaria.
Amministrazioni pubbliche. Il settore raggruppa, secondo il criterio della contabilità nazionale, le unità istituzionali le cui funzioni
principali consistono nel produrre servizi non destinabili alla vendita e nell’operare una redistribuzione del reddito e della ricchezza del Paese. Il settore è suddiviso in tre sottosettori:
- Amministrazioni centrali, che comprendono le amministrazioni centrali dello Stato e gli enti economici, di assistenza e di ricerca, che estendono la loro competenza su tutto il territorio del Paese (Stato, organi costituzionali, Anas, gestione delle ex Foreste demaniali, altri);
- Amministrazioni locali, che comprendono gli enti pubblici la cui competenza è limitata a una sola parte del territorio. Il sottosettore è articolato in: a) enti territoriali (Regioni, Province, Comuni), b) aziende sanitarie locali e ospedaliere, c) istituti di cura a carattere scientifico e cliniche universitarie, d) enti assistenziali locali (università e istituti di istruzione universitaria, opere
universitarie, istituzioni di assistenza e beneficenza, altri), e) enti economici locali (camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, enti provinciali per il turismo, istituti autonomi case popolari, enti regionali di sviluppo, comunità montane, altri);
- Enti di previdenza, che comprendono le unità istituzionali centrali e locali la cui attività principale consiste nell’erogare prestazioni sociali finanziate attraverso contributi generalmente di carattere obbligatorio (INPS, INAIL, INPDAP e altri).
L’elenco dettagliato delle unità istituzionali appartenenti al settore delle Amministrazioni pubbliche viene elaborato dall’Istat sulla base del Sec95 (Sistema europeo dei conti). Esso è disponibile sul sito internet dell’Istituto di statistica e ai sensi della finanziaria per il 2005 viene pubblicato annualmente sulla Gazzetta Ufficiale.
Ammissione alla quotazione. La procedura di ammissione di un titolo alla quotazione, ossia l'inserimento per la prima volta di un titolo nel listino di una borsa valori, viene effettuata sulla base di quanto stabilito nella Direttiva n. 93/22/CE con l'obiettivo di verificare l'esistenza dei requisiti minimi sia con riguardo all'emittente, sia con riguardo allo strumento oggetto di quotazione. Per quanto riguarda i mercati gestiti da Borsa Italiana SpA tale procedura è descritta nel Regolamento dei Mercati (Parte 2). In particolare l'ammissione di uno strumento finanziario al listino può avvenire su specifica domanda dello stesso emittente, oppure anche in assenza di tale domanda (ad esempio dietro domanda di un operatore aderente al mercato). Borsa Italiana ha la facoltà di accogliere la domanda di quotazione oppure di respingerla se non risultano soddisfatte tutte le condizioni previste dal Regolamento, sia con riferimento all'emittente, sia con riferimento allo strumento oggetto di quotazione.
Ammortamento (Amortization). Ripartizione del costo di un investimento pluriennale lungo tutto il periodo di utilizzo. Con ammortamento si definisce anche il rimborso di un prestito obbligazionario da parte dell'emittente, nel rispetto di tempi e delle condizioni previste dal regolamento di emissione del prestito.
Ammortamento anticipato. È il maggior ammortamento di un bene materiale, concesso dalla normativa fiscale, rispetto a quanto previsto dalla tabella allegata al D. M. 31 dicembre 1988, al fine di favorire la razionalizzazione dell'apparato produttivo delle imprese. Esso è concesso per i primi tre esercizi di impiego del bene materiale in misura uguale a quella massima fiscale prevista dalla citata tabella. Dal 1/1/2004 l'ammortamento anticipato deve essere rilevato solo come variazione in meno nella dichiarazione dei redditi, contabilizzando il corrispondente importo relativo alle imposte differite.
Ammortamento accelerato. Pratica contabile che permette di distribuire il costo di un'immobilizzazione in un periodo di tempo più breve di quello abituale, per ottenere vantaggi fiscali.
Ammortamento a quote costanti. Procedimento di ripartizione dei costi pluriennali mediante quote annue costanti.
Ammortamento a rate costanti. È un tipo di finanziamento in cui il rimborso avviene tramite pagamenti periodici di somme di denaro costanti nel tempo, ognuna delle quali rimborsa una quota del capitale totale e gli interessi dovuti, fino all’estinzione del debito.
Ammortamento costante. Sistema di copertura di una necessità finanziaria consistente nell’accumulo periodico di pagamenti generalmente di uguale consistenza, in modo tale da coprire i flussi in uscita. Per esempio il rimborso di un titolo Zero Coupon può essere garantito dall’accumulo di fondi, per il periodo di vita dell’obbligazione, in misura tale che la loro capitalizzazione alla scadenza permetta il rimborso del titolo.
Ammortamento di un'immobilizzazione. (depreciation). È il procedimento grazie al quale un costo avente utilità pluriennale, in quanto relativo a immobilizzazioni materiali o immateriali, viene ripartito tra i diversi esercizi durante i quali l'immobilizzazione partecipa positivamente alla produzione del reddito d'impresa. La parte attribuita a ciascun esercizio è definita quota di ammortamento. Essa appare fra i costi del conto economico quale quota di fattore durevole utilizzata nell'esercizio: voci B 10 a) e B 10 b). L'insieme delle quote di ammortamento relative ai vari esercizi prende il nome di fondo ammortamento. L'importo del fondo ammortamento viene portato in diminuzione dall'ammontare dell'investimento iniziale. Nel caso di ammortamento di un prestito, di un mutuo di un'imposta il termine inglese è amortization.Vedi testo sul bilancio.
Ammortamento negativo. Nel caso le rate di rimborso di un prestito non siano sufficienti a rimborsare la quota d’interessi del capitale residuo aumenta l’ammontare del debito. Per esempio, nelle operazioni finanziarie dove sono presenti clausole che limitano la variazione dei tassi d’interesse, i pagamenti non riescono a coprire il costo reale del finanziamento e accrescono il capitale residuo da rimborsare.
Analisi a quartili. Tipo di Analisi, tipica dell'industria del risparmio gestito, che consiste nell'ordinare tutti i fondi di una categoria per rendimento e successivamente dividere la classifica in quattro. Ogni parte così ottenuta è definita "quartile". Nel primo quartile ci saranno i migliori fondi e nell'ultimo i fondi con la peggiore performance. Completa l'analisi la misurazione e la valutazione della frequenza con cui un fondo si posiziona nei diversi quartili in più periodi di tempo.
Analisi costi benefici (Cost/Benefit Analysis). Metodo impiegato per valutare la convenienza economica di una determinata scelta operativa. Vedi business plan.
Analisi degli scenari. Analisi economica previsionale a medio lungo termine che ipotizza una serie di scenari futuri rispetto a una serie di variabili macro-economiche e finanziarie. Metodologia utilizzata all'interno di un business plan.
Analisi dei rapporti. Analisi della posizione finanziaria, reddituale e patrimoniale, nonché dell’andamento della gestione di un’impresa, effettuata tramite il calcolo di rapporti specifici tra determinate poste di bilancio. Rapporti che possono essere utilizzati per comparare due o più imprese, per valutare un fido, ecc.
Analisi delle reazioni. Tipologia di analisi macro o microeconomica che indica la reazione di determinate grandezze economiche al variare dei parametri di base. Per esempio come si modifica il Pil al variare dei tassi di interesse, oppure quanto cambia il profitto di un’azienda al variare di una determinata materia prima ecc.
Analisi di bilancio. È un'indagine compiuta su uno o più bilanci al fine di trarre informazioni sulla realtà aziendale. Vedi testo sul bilancio. Le tecniche più note di analisi sono quelle:
  1. per aree o di struttura,
  2. per indici,
  3. per flussi (ad esempio, di cassa o di capitale circolante netto).
Normalmente, l'analisi è condotta con raffronti:
  1. nel tempo (bilanci di esercizi diversi della stessa impresa),
  2. nello spazio (benchmarking), con il bilancio di altre aziende,
  3. con l'impiego di dati standard settoriali.
Analisi di fido soggettiva. Analisi e valutazione riguardanti la solvibilità di un soggetto fondata sulla conoscenza dei soggetti e sull’esperienza ricavata con altre imprese dello stesso tipo, piuttosto che applicando un modello di valutazione teorico della probabilità di mancato rientro del credito concesso.
Analisi di mercato. In materia di marketing, significa indagine effettuata sulle condizioni presenti e future di un'economia o di un'impresa. Prevede la raccolta, lo studio e l'interpretazione sistematica di tutti i fattori che influiscono su un determinato contesto economico. Il risultato viene utilizzato per confrontare diverse realtà omogenee, anche al fine di individuare possibili opportunità di investimento.
Analisi di portafoglio. Valutazione del complesso di attività e passività finanziarie detenute da un operatore, allo scopo di ottimizzarne la configurazione rischio-rendimento in funzione delle preferenze del titolare.
Analisi di regressione. Metodo statistico che permette di studiare e individuare le relazioni esistenti tra due o più grandezze, per esempio la relazione tra reddito personale e livello dei consumi, tra livello della produzione e livello delle vendite, ecc.
Analisi di sensibilità (sensitivity analysis). 1. Studia il rapporto che intercorre tra le variabili economiche e le variabili dell'impresa, individuando così la relazione tra le due. 2. Sistema di analisi che ha lo scopo di individuare quali possano essere i rapporti fra grandezze economiche di varia natura e l'andamento di variabili aziendali. Per esempio l'analista può cercare di definire quale sia la relazione fra il prezzo del petrolio e il fatturato di una raffineria.
Analisi fondamentale. Analisi dettagliata dei cespiti attivi e passivi e delle poste di bilancio di un'impresa, finalizzata a stabilire il valore di mercato dei titoli che la rappresentano.
Analisi per aree o di struttura. È una delle più usate fra le analisi di bilancio, perché si basa sul confronto tra aggregati dello stato patrimoniale o del conto economico. Vedi testo sul bilancio.
Nell'ambito dello stato patrimoniale i parametri più interessanti sono:
  1. il margine di struttura = patrimonio netto - attività fisse,
  2. il capitale circolante netto (vedi voce relativa),
  3. il margine di tesoreria = liquidità differita + liquidità immediata - passività correnti,
  4. la posizione finanziaria netta = passività finanziarie - attività liquide - attività finanziarie.
Nell'ambito del conto economico i parametri più significativi sono:
  1. l'utile lordo,
  2. il reddito operativo o margine operativo netto (MON) o EBIT,
  3. il margine operativo lordo (MOL) o EBITDA,
  4. il reddito netto.
Analisi per flussi monetari. Essa documenta i flussi di cassa o flussi monetari (cash flow) verificatisi durante il periodo amministrativo ed è pertanto denominata rendiconto del cash flow o rendiconto finanziario (statement of cash flow); sebbene non obbligatorio in Italia, il rendiconto finanziario contiene importanti informazioni e viene prodotto a fini gestionali. Lo scopo del rendiconto finanziario è spiegare i motivi che hanno determinato il cambiamento, in meglio o in peggio, della liquidità attraverso l'indicazione delle fonti e degli impieghi di cassa del periodo.
Analisi per indici. Si tratta dell'analisi del bilancio condotta attraverso il confronto tra dati dello stato patrimoniale e/o del conto economico, espressi come rapporti (ratios). Vedi testo sul bilancio. I valori di questi rapporti, opportunamente interpretati e confrontati nel tempo, consentono di capire come sta andando l'azienda e di prevedere le sue potenzialità future. Gli indici più frequentemente usati sono quelli di:
  1. liquidità (esprimono la maggiore o minore attitudine dell'impresa ad operare in condizioni di adeguata liquidità e quindi a far fronte alle passività correnti attraverso i mezzi liquidi provenienti dal realizzo di attività correnti),
  2. durata (forniscono indicazioni sul grado di liquidità - esigibilità delle attività e delle passività correnti più significative, e, quindi, sulla gestione dei flussi di capitale circolante netto),
  3. solidità patrimoniale finanziaria (questi indici forniscono informazioni sull'equilibrio della struttura patrimoniale e finanziaria dell'impresa. Una condizione necessaria perché si realizzi questo equilibrio è quella secondo la quale le immobilizzazioni siano uguali o minori del capitale permanente; il capitale permanente è desumibile dallo stato patrimoniale riclassificato secondo il criterio della liquidità - esigibilità e rappresenta la somma del patrimonio netto e delle passività di medio lungo - termine),
  4. redditività aziendale (sono quelli più usati per valutare la capacità dell'impresa a remunerare in modo soddisfacente il capitale investito. Sembra ovvio osservare che la redditività può essere vista dai punti di vista della remunerazione del patrimonio netto o di quella del patrimonio netto più i debiti a titolo oneroso).
Analisi qualitativa. Metodologia statistica che mette in relazione diverse grandezze economiche al fine di valutare la natura dei contenuti. Ampiamente utilizzata nei sondaggi di opinioni e nelle indagini socio-economiche.
Analisi quantitativa. Genere di analisi economica che si occupa dell'individuazione di relazioni matematiche o statistiche tra grandezze economiche.
Analisi tecnica. Nata negli Stati uniti dopo la grande crisi del 1929 per merito dei ricercatori Charles H. Dow, Jones, Robert Rhea e W.P. Hamilton, l'analisi tecnica si avvaleva all’inizio solo di tecniche grafiche. Oggi, con l’avvento della telematica, studia gli indicatori di Borsa (e non solo) che si basano su principi matematici e statistici e su complesse elaborazioni dei dati di base, rappresentati dai prezzi e dai volumi di scambio di azioni e obbligazioni. Importanti in analisi tecnica, grafica e computerizzata, sono gli indici e le medie mobili, frutto statistico sulla serie storiche.
Analista. Studia le migliori opportunità d'investimento in titoli, in relazione alle condizioni macroeconomiche e micro-economiche della realtà a cui ci si riferisce: dalle prospettive dell'economia a quelle della singola impresa.
Analista finanziario. È colui che si propone di individuare le migliori opportunità di investimento, dopo aver attentamente analizzato il settore e le singole società quotate in uno o più mercati.
Anatocismo. Con il termine anatocismo (dal greco anà - di nuovo, e tokòs - interesse) si intende la capitalizzazione degli interessi su un capitale, affinché essi siano a loro volta produttivi di altri interessi (in pratica è il calcolo degli interessi sugli interessi). Nella prassi bancaria, tali interessi vengono definiti "composti". Un esempio di anatocismo è quello di capitalizzare (ossia sommare al capitale di debito residuo) gli interessi a ogni scadenza di pagamento, anche se sono regolarmente pagati. Il calcolo degli interessi in regime di capitalizzazione composta anziché in regime di capitalizzazione semplice determina una crescita esponenziale del debito, di conseguenza per periodi inferiori all'anno l'importo calcolato con la capitalizzazione composta sarà inferiore a quello che si determina nella capitalizzazione semplice. Giuridicamente, in un'obbligazione pecuniaria l'applicazione dell'anatocismo comporterebbe, per il debitore, l'obbligo di pagamento, non solo del capitale e degli interessi pattuiti, ma anche degli ulteriori interessi calcolati sugli interessi già scaduti. La legge autorizza il pagamento degli interessi legali sulle quote di debito (capitale e interessi), che non sono state regolarmente pagate a scadenza. Malgrado l'anatocismo sia un istituto conosciuto dagli albori del prestito a interesse, la normativa italiana non ha raggiunto un sufficiente grado di completezza, tant'è che la disciplina si basa ancora sul codice civile del 1942, e in particolare sull'art. 1283 c.c. Secondo questa norma, gli interessi scaduti, in assenza di usi contrari, possono produrre a loro volta interessi solo dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza, sempre che si tratti di interessi dovuti almeno per sei mesi. In linea di principio, il codice civile vieta un regime di capitalizzazione composta degli interessi, ovvero il pagamento degli interessi su interessi di periodi precedenti. Nonostante la tutela approntata dal citato articolo, che subordina l'anatocismo alla compresenza di alcuni presupposti ben determinati, per circa mezzo secolo nella prassi bancaria italiana hanno trovato applicazione pressoché generalizzata, nei contratti di apertura di conto corrente, le clausole di capitalizzazione trimestrale degli impieghi. Ciò grazie (anche) all'avallo della giurisprudenza, tanto di legittimità quanto di merito, che ha affermato la validità delle clausole di capitalizzazione trimestrale, escludendo l'esistenza di un contrasto con la previsione di cui all'art. 1283 codice civile, sulla base dell'affermazione dell'esistenza di un uso idoneo a derogare al divieto di anatocismo stabilito da tale norma. Nel 1999 la Corte di Cassazione, invertendo il proprio orientamento giurisprudenziale, ha più volte affermato la nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale, sostanzialmente argomentando nel senso della inesistenza di un uso normativo idoneo a derogare all'art. 1283 c.c.. Per evitare scompensi tra il lavoro dei giudici e la prassi, il legislatore ha ritenuto opportuno, con il decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 342, modificare l'art. 120 del decreto legislativo 1º settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia): tale intervento ha introdotto in materia il principio della eguale cadenza di capitalizzazione dei saldi attivi e passivi, nel contempo stabilendo – con norma transitoria – una sanatoria per il pregresso, facendo salve le clausole di capitalizzazione trimestrale contenute nei contratti conclusi prima dell'entrata in vigore della nuova disciplina. La norma transitoria è stata però dichiarata illegittima, per eccesso di delega e conseguente violazione dell'articolo 77 Costituzione, dalla Corte Costituzionale (sentenza 17 ottobre 2000, n. 425). Il cosiddetto "decreto salvabanche" fu presentato il 23 luglio 1999, sotto il Governo D'Alema I, convertito in legge n. 342 del 4 agosto 1999. La Consulta, con la citata sentenza, ha abrogato l'art. 25, comma 3, dichiarato incostituzionale per: l'irretroattività della legge, la disparità di trattamento fra soggetti del testo Unico Bancario e creditori sottoposti all'anatocismo, il non rispetto dell'autonomia e indipendenza della magistratura. Dopo la sentenza della Consulta, del 17 ottobre 2000, un secondo decreto fu approvato il 29 dicembre 2000, n. 394, a firma del Presidente del Consiglio Amato e della Repubblica, Ciampi, e convertito in legge 28 febbraio 2001, n. 24[3]. Il decreto fornisce l'interpretazione autentica della legge antiusura n. 108 del 1996. Venuta meno la norma transitoria, finalizzata ad assicurare validità ed efficacia alle clausole di capitalizzazione degli interessi inserite nei contratti bancari stipulati anteriormente alla entrata in vigore della nuova disciplina, paritetica, della materia, la Corte di Cassazione ha continuato, con una ulteriore serie di sentenze (tra le altre, si veda la sentenza 13 dicembre 2002, n. 17813), a ribadire il suo approccio più recente, peraltro estendendo i principi enunciati inizialmente con riferimento al conto corrente bancario anche ai contratti di mutuo. Infine, con sentenza n. 21095/2004 (Cass. Civ., SS.UU., 4 novembre 2004, n. 21095), la suprema Corte ha confermato in modo netto il mutamento del 1999, così consolidando il nuovo trend giurisprudenziale.
Andare corto (Going short). Indica l'apertura di una posizione al ribasso, dove l'operatore vende un titolo allo scoperto, cioè senza esserne in possesso, in previsione di riacquistarlo in un altro momento a un prezzo inferiore, guadagnando la differenza.
Andare lungo (Going long). È l'acquisto di un titolo effettuato nella previsione che lo stesso salga di prezzo, ed è quindi una posizione rialzista.
Ania. Associazione nazionale tra le imprese di assicurazione, è l'organizzazione di categoria delle imprese italiane e di quelle estere operanti in Italia.
Anni discreti. Gli anni discreti sono periodi separati di 12 mesi.
Anno commerciale. In un anno commerciale si ipotizza che ogni mese sia composto da 30 giorni e quindi l’anno abbia una durata fittizia di 360 giorni.
Anno finanziario. Definito anche esercizio finanziario è il periodo che intercorre tra due bilanci consecutivi, non necessariamente corrispondente con l'anno solare.
Annualità. Operazione finanziaria che consente la distribuzione periodica di una somma di denaro fissa o variabile, a partire da un tempo futuro, verso pagamento di un certo prezzo. Secondo le indicazioni del beneficiario, tale somma può essere rapportata a variabili economiche o di mercato.
Annualità fissa. Contratto stipulato tra due soggetti attraverso il quale uno di essi si impegna, verso il pagamento al momento presente di una o più somme di denaro, alla corresponsione di più somme di denaro fisse periodiche a partire da una data futura. È un tipo di contratto che viene offerto dalle compagnie assicurative sulla vita.
Annualizzato. Da annualizzare. Significa estrapolare un valore da una performance riferita a un periodo di tempo diverso da 365 giorni, allo scopo di ottenere un totale atteso (per il futuro) o approssimato (per il passato) attribuibile ad un anno pieno. Questo valore di solito non riflette gli effetti dell'interesse composto, ma non è neppure sinonimo di annuo, che è invece il valore reale di un periodo di 12 mesi consecutivi.
Annuncio su emissione di prestiti (Tombstone) Relativo ad un prestito consorziale, è un annuncio stampa che ne comunica le caratteristiche fondamentali e gli istituti partecipanti.
Anticipazione. Esecuzione anticipata di una prestazione finanziaria, come l’anticipare il sostenimento di un costo anche se non vi è stato un reale esborso di denaro o redimere un prestito prima della scadenza stabilita versando la somma di rimborso.
Anticipazione straordinaria (Extended credit). Finanziamento di carattere straordinario erogato dalla Banca centrale con un costo e una durata frequentemente superiori alle anticipazioni di carattere ordinario.
Anticipazioni su fatture. E' un'operazione attraverso la quale la banca anticipa al suo cliente parte delle fatture inviate ai clienti, senza assumere nessun rischio in merito al loro pagamento.
Anticipi e ritardi. Relativo ad operazioni di carattere commerciale internazionale, indica la pratica speculativa consistente nell'effettuare pagamenti in maniera anticipata o rinviata, così da sfruttare le oscillazioni di valore nel rapporto tra la moneta nazionale e quella di regolamento della transazione.
Anticipo (Advance). Somma di denaro che un soggetto riceve, a titolo di capitale, da un'istituzione finanziaria a valere su un totale che verrà ritirato successivamente.
Antitrust. L'insiene delle norme, sia di origine nazionale che comunitaria, volte a perseguire la tutela della concorrenza.
Aperto. Saldo di un'operazione finanziaria che non è stato ancora versato.
Apertura. Così come nella vecchia Borsa tradizionale, anche nei nuovi mercati telematici rappresenta la prima parte della seduta borsistica durante la quale vengono raccolte le comunicazioni di acquisto e di vendita e gli ordini al meglio (senza limite di prezzo). Gli incroci determinano il prezzo di apertura.
Apertura di credito in conto corrente. L'apertura di credito in conto corrente è un prestito concesso dalla banca al cliente, tramite prelevamenti effettuati su un conto corrente bancario, e successivo reintegro della somma originaria. Tale modalità prevede la concessione, da parte della banca, di un fido ossia di una cifra massima di denaro di volta in volta prelevabile. Il fido è fissato al momento dell'apertura del conto, tenendo presente il grado di affidabilità del cliente. Il finanziamento tramite conto corrente è utilizzato per prestiti a breve periodo, visto il costo piuttosto elevato delle operazioni e degli interessi sulle somme concesse.
Apertura larga. Determinata situazione di mercato nella quale al momento dell’apertura delle contrattazioni di Borsa la differenza, tra denaro e lettera, cioé tra prezzo di acquisto e di vendita di un titolo è particolarmente ampia.
Appalto. Contratti di appalto sono attualmente regolati dagli artt. 1655 e ss. del codice civile. Vengono sovente utilizzati dalle amministrazioni pubbliche per affidare l'incarico di realizzare un'opera o un servizio attraverso aste pubbliche o licitazioni private. Il contratto vede da una parte l'appaltante - che commissiona il lavoro - e dall'altra l'appaltatore - colui che assume l'incarico. All'appaltatore vengono solitamente richieste garanzie dei mezzi e delle risorse necessarie alla realizzazione dell'opera/servizi, incluse fideiussioni bancarie-assciurative a copertura dell'importo del contratto. Il contratto regola i rapporti tra le parti, i poteri di controllo della pubblica amministrazione e il prezzo.
Apprezzamento. L'aumento graduale del valore di un investimento. Nel mercato valutario, l'aumento del valore di una divisa nei confronti di quella di un altro Paese, alla quale non sia legata da rapporti di cambio fissi (in questo caso specifico si parla di "rivalutazione").
Approccio dal basso in alto (Bottom-up approach). Metodo con il quale si selezionano i titoli azionari favorendo quelli più validi intrinsecamente, senza considerare le condizioni economiche generali.
Approccio dall'alto in basso (Top-down approach). Sistema di analisi finanziaria in cui le migliori opportunità d'investimento vengono individuate analizzando e valutando prima la situazione economica generale dei vari Paesi, poi per esempio, quella dei vari settori produttivi e infine quella delle singole imprese in un processo di selezione progressiva.
Approvvigionamento di fondi (Funding). Approvvigionamento dei fondi da utilizzare per il finanziamento di un'operazione finanziaria. Per funding di un'impresa si intende il finanziamento tramite emissione di obbligazioni, mentre per funding di un prestito obbligazionario si intende l'emissione di nuovi titoli a fronte di un prestito analogo in scadenza.
APT. E' una sigla che sta per Arbitrage pricing theory (Teoria dell'arbitraggio dei prezzi), inventata dal Premio Nobel Stephen Ros nel 1976 e su cui si basano le analisi della società americana APTimum Conseil sui fondi comuni europei. Poichè usa il modello APT, la società ha un nome che, in abbreviazione, lo riproduce. APT indica insomma sia la società che per conto del consorzio Eurofond (costituito dai giornali europei Le Monde francese, La Stampa italiano, Le Jeudy Tageblatt lussemburghese, Sueddeutsche Zeitung tedesco, El Pais spagnolo) produce periodicamente il "Rapporto APT" che esce sui giornali contemporaneamente, sia il modello matematico che è usato per valutare le performance in base al rischio corso dai gestori e attribuire le stelle dei Rating originali prodotti da APTimum Conseil, che in sigla sono ovviamente chiamati Rating APT. La spiegazione tecnica del modello APT è, in estrema semplificazione, la seguente: la teoria sostiene che il guadagno atteso di un certo asset (come i fondi nel nostro caso) possono essere indicati come una funzione lineare di diversi fattori macro-economici o di diversi indici di mercato, dove la sensibilità ai cambiamenti in ogni fattore è rappresentata da uno specifico fattore chiamato "coefficiente beta". Usando questo coefficiente è possibile dare quindi un prezzo "corretto", nel senso che risulta in linea con l'aspettativa del ritorno futuro racchiusa nei fattori macroeconomici secondo il modello APT. Se il prezzo è diverso da quello reale, l'arbitraggio dovrebbe riportarlo sulla linea corretta. L'arbitraggio, in finanza, è infatti la tecnica di chi sfrutta la disparità di prezzi che si possono trovare sullo stesso mercato o su mercati differenti per trattare titoli azionari o bond che sono identici o assimilabili. L’arbitraggio è possibile quando c’è "asimmetria" informativa, nel senso che consente agli operatori più "informati" di comprare e immediatamente rivendere, o viceversa, valori mobiliari traendone un immediato lucro. Altro esempio di arbitraggio è quello dei gestori di hedge funds che operano sulle obbligazioni convertibili in azioni, sfruttando il nesso tra quotazione del bond, valore dell’azione e con cambio. Nel caso di APT, l'arbitraggio è tra prezzi reali e prezzi "corretti" con il modello APT.
Arbitraggio. In economia e in finanza, un arbitraggio è un'operazione che consiste nell'acquistare un bene o un'attività finanziaria su un mercato rivendendolo su un altro mercato, sfruttando le differenze di prezzo al fine di ottenere un profitto. L'operazione è possibile se il guadagno che si ottiene supera i costi per il trasferimento del bene trattato da un mercato all'altro. L'intera operazione deve essere senza alcun rischio per l'operatore. L'arbitraggio si differenzia dalla speculazione per il fatto che, mentre il primo è un modo di lucrare sulle differenze di prezzo presenti in luoghi diversi la seconda opera sulle differenze di prezzo di uno stesso bene in tempi diversi: mentre la speculazione ricerca il lucro giocando sul fattore "tempo" (vendita successiva all'acquisto e viceversa), l'arbitraggio lo ricerca nel fattore "spazio" (acquisto e vendita su due mercati diversi).
Arbitraggio coperto su tassi di interesse. Operazione di arbitraggio per lucrare lo squilibrio fra il differenziale di tasso di interesse, avviene attraverso lo scambio tra due strumenti di mercato finanziario o monetario denominati in divise differenti e con un interesse differente, effettuato a una data futura.
Area di accumulazione. Intervallo di prezzo in cui gli operatori acquistano le azioni. E' anche quella fase di mercato in cui si alternano compratori e venditori con andamento costante.
Area di consolidamento. Nella redazione del bilancio consolidato, è l'insieme delle società controllate da includere nel consolidamento.
Area di distribuzione. Range di prezzo al cui interno un bene di investimento oscilla per un significativo intervallo di tempo.
Area valutaria ottimale. In economia internazionale un'area valutaria ottimale (AVO, o area monetaria ottimale, AMO - in inglese optimum currency area o optimum currency region, OCA o OCR) è un gruppo di paesi per i quali, vista la stretta integrazione per quel che riguarda gli scambi internazionali e la facilità nel movimento dei fattori produttivi, conviene creare un'area di cambi fissi o un'unione monetaria.
A revoca (o cancellazione). Tipo di contratto di compravendita di titoli, attraverso un intermediario, che perde validità al momento della sua esecuzione o dell'annullamento da parte del cliente.
Arms index. Indicatore di ampiezza del mercato (noto anche come Trin) che pone a confronto numero e volume dei titoli in aumento e in diminuzione.
A rischio. Connessa all'esercizio di un'attività, ad un titolo o ad un credito, indica l'eventualità di un effetto contrario ad un certo andamento ipotizzato che si traduce in una perdita o in un mancato guadagno.
Articolazione dello stato patrimoniale. Lo stato patrimoniale, disciplinato dall'articolo 2424 del codice civile, si articola in nove grandi raggruppamenti, detti macroclassi, contraddistinti da lettere maiuscole, a loro volta suddivisi in raggruppamenti preceduti da numeri romani, denominati classi. Vi sono poi voci, precedute da numeri arabi e sottovoci precedute da lettere minuscole. A esempio: B) Immobilizzazioni (Macroclasse) - III Immobilizzazioni finanziarie (Classe) - 1) Partecipazioni in: (Voce) - a) imprese controllate (Sottovoce) - b) imprese collegate (Sottovoce) - c) imprese controllanti (Sottovoce) - d) Altre imprese (Sottovoce). Le poste precedute da numeri arabi, anche se sono suddivise in sottovoci, non perdono la loro individualità, pertanto va sempre indicato l'importo corrispondente alla somma delle relative sottovoci. Le sottovoci possono essere raggruppate soltanto quando il raggruppamento, a causa del loro importo, è irrilevante ai fini indicati nel secondo comma dell'art. 2423. La nota integrativa, però, deve indicare, distintamente, le singole voci oggetto del raggruppamento. Vedi testo sul bilancio d'impresa.
Ask (lettera). Termine che indica la quotazione delle valute o dei titoli offerti nelle operazioni di cambio o in Borsa; per analogia indica una fase del mercato che vede prevalere l'offerta di titoli con prezzi al ribasso. Vedi Bid (denaro).
Aspettative (Expectations). Previsioni degli operatori del mercato circa l'andamento futuro di determinate variabili economiche.
Assegno (Check). Ordine di pagamento impartito a una banca da un soggetto che si impegna a mettere a disposizione della banca stessa i fondi necessari, a beneficio di se stesso o di un terzo soggetto.
Assemblea ordinaria. Locuzione che indica la riunione annuale degli azionisti di una società che ha il potere di deliberare, a maggioranza assoluta dei presenti, su tutte le materie che non sono di competenza dell'assemblea straordinaria: approvazione del bilancio di esercizio, ripartizione dell'utile, ripianamento delle perdite, nomina e revoca degli amministratori e sindaci, etc. L'assemblea ordinaria per l'approvazione del bilancio deve essere convocata entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio. Hanno diritto di partecipare all'assemblea ordinaria i detentori di azioni ordinarie e privilegiate; sono esclusi i detentori delle azioni risparmio.
Assemblea strordinaria. Si differenzia dall'assemblea ordinaria per le materie di propria competenza che riguardano, in particolare, le modifiche dell'atto costitutivo.
Asset allocation. Prima fase della gestione di un fondo o di un portafoglio. In questa fase vengono selezionate le categorie di attività finanziarie nelle quali investire. Si scelgono le quote di investimento nei diversi settori azionari, le quote da dedicare ai titoli a reddito fisso a breve e lunga scadenza. Il processo di asset allocation si basa ampiamente su analisi macroeconomiche volte a prevedere l'andamento dei tassi di interesse e dell'economia in generale. Il passo successivo è quello dello stock picking, ovvero della selezione dei singoli titoli.
Asset management. Attività di gestione di un portafoglio di attività finanziarie svolta da un intermediario finanziario per conto terzi.
Asset play. È definito asset play un titolo che viene ritenuto vantaggioso per l’investimento in quanto il valore di mercato non rispecchia la valutazione degli investimenti presenti nell’impresa. Questi titoli possono essere frequentemente oggetto di scalata poichè consentono l’acquisizione di società pagando un prezzo inferiore al loro valore di mercato.
Asset stripping. E' un'operazione finanziaria che solitamente coinvolge multinazionali o comunque imprese di grandi dimensioni. Con l'asset stripping (frazionamento dei beni) si mira ad acquisire il controllo della società madre di un gruppo per poterne vendere le società controllate che contribuiscono ai componenti attivi del suo patrimonio, lucrando così sulle plusvalenze ottenute dalle singole cessioni.
Assicurazione sui mutui ipotecari. Tutela fornita da società private o autorità pubbliche, ai proprietari di titoli garantiti da ipoteca, sul pagamento degli interessi e del capitale in caso di insolvenza del soggetto emittente.
Assistenza fiscale. Attività effettuata dai CAF (centri assistenza fiscale), che si sostanzia dell'assistenza ai contribuenti - privati e/o imprese - nell'assolvimento degli adempimenti fiscali. Tra le principali attività, che vengono prestate nei confronti dei contribuenti, che ne fanno richiesta, si segnalano le seguenti: elaborazione e predisposizione delle dichiarazioni (ad esempio, modelli 730 e UNICO), redazione delle scritture contabili, verifica della conformità dei dati esposti nelle dichiarazioni alla relativa documentazione (vedi anche visto di conformità).
Associazione in partecipazione. E' il contratto con il quale una parte (l'associante) attribuisce ad un'altra (l'associato) il diritto a una partecipazione agli utili della propria impresa o di uno o più affari determinati, dietro il corrispettivo di un apporto da parte dell'associato. Tale apporto, secondo la giurisprudenza prevalente, potrà avere un contenuto finanziario ma potrà anche consistere nell'apporto di lavoro, o nell'apporto misto capitale/lavoro. La disciplina è contenuta nell'art. 2549 c.c. e seguenti, dalla quale si desume facilmente che l'associazione in partecipazione non è un contratto di società, dato che l'attività di impresa è esclusivamente demandata all'associante, che ne assume i relativi diritti e obblighi. Il contratto prevede comunque una partecipazione, da parte dell'associato, al rischio della gestione dell'impresa (o degli affari dedotti in contratto). Quale contrappeso esso prevede degli obblighi di rendicontazione in capo all'associante e dei diritti di ingerenza nella gestione in capo all'associato. L'associato, quale corrispettivo dell'apporto fornito, avrà diritto, alla scadenza del contratto, al capitale apportato aumentato degli eventuali utili realizzati, nella percentuale pattuita. Se non diversamente pattuito, il contratto comporterà la partecipazione alle eventuali perdite registrate dalla gestione dell'affare (o degli affari) oggetto del contratto. La partecipazione alle perdite non potrà, in alcun caso, superare l'ammontare dell'apporto vale a dire del capitale o del lavoro apportato, suscettibile, anche quest'ultimo, di una valutazione economica. È ammessa dalla giurisprudenza, l'esclusione o la limitazione della partecipazione alle perdite da parte dell'associato. A questo proposito è stata anche ritenuta compatibile, con lo schema contrattuale, la clausola che garantisca all'associato la spettanza di un minimo garantito, anche in presenza di utili esigui o addirittura di perdite. È possibile inoltre statuire la corresponsione degli utili maturati, a scadenze intermedie rispetto alla vigenza temporale del contratto. Inoltre è possibile la corresponsione di anticipi sugli utili futuri, che saranno oggetto di conguaglio in sede di rendicontazione della gestione. Così potrà aversi, a esempio, un contratto pluriennale che preveda la rendicontazione annuale degli utili. Allo stesso modo potranno essere pattuiti acconti mensili da conguagliarsi, in negativo o in positivo, alle scadenze annuali. La tutela assicurativa e previdenziale dell'associato è prevista unicamente nel caso di apporto esclusivo di lavoro. L'associato avrà l'obbligo di iscrizione alla gestione separata dell'Inps mentre l'obbligazione contributiva grava esclusivamente sull'associante fatta salva la facoltà di esercitare una rivalsa sull'associato per una quota parziale, stabilita per legge, della contribuzione. Nei casi in cui ne sussista il relativo rischio, da decidersi sulla base della tipologia lavorativa, nasce, esclusivamente in capo all'associante, l'obbligo dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro presso l'Inail. Normativa di riferimento.
  • Codice Civile: Articoli da 2549 a 2554
  • D.Lgs 276/2003 (c.d. legge Biagi): art. 86
  • Decreto Legge 269/2003 convertito nella Legge 326/2003
Associazione Nazionale degli Operatori di Borsa. Associazione statunitense che raggruppa coloro che svolgono un'attività di trattazione e quotazione continuativa di uno o più titoli, che non sono quotati nelle Borse organizzate ma nel mercato over the counter.
Associazione temporanea di imprese, o raggruppamento temporaneo di imprese. E' una fattispecie rientrante nella più ampia categoria delle joint ventures. Essa si caratterizza, e si distingue dalle altre forme associative, per essere finalizzata all’esecuzione di appalti pubblici. Questa figura venne introdotta con la legge 8 agosto 1977, n. 584, che introdusse la fattospecie del “raggruppamento delle imprese per la partecipazione agli appalti e per l’esecuzione delle opere pubbliche”. Essa subì successivamente delle modifiche attraverso la legge 11 febbraio 1994, n. 109, quindi dalla legge 13 novembre 1998, n. 415, la quale opera una serie di rinvii a successivi regolamenti per una piena applicazione della disciplina. Fondamentali sono la circolare del Ministero dei Lavori Pubblici, n. 4488 del 7 ottobre 1996, e la circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 2100 del 22 dicembre 1998. L’associazione temporanea di imprese è modellata sullo schema della joint venture. L’associazione temporanea consente a più imprese di partecipare a una gara d’appalto collaborando tra loro. Questa forma collaborativa consentirebbe di evitare i costi che invece avrebbe la costituzione di un'impresa comune o di un consorzio, destinati a scomparire in caso di esito negativo della gara. Inoltre l’associazione temporanea permetterebbe di dare maggiori garanzie al committente circa l’esecuzione integrale e a regola d’arte dell’opera. Nell’associazione temporanea più imprese si associano pur restando giuridicamente soggetti distinti. Le imprese così associate possono formulare un’offerta che viene presentata da una sola delle imprese associate. L’impresa che presenta l’offerta assume la veste di impresa capogruppo e cura i rapporti tra il committente e il raggruppamento. La dottrina riconduce il rapporto fra la capogruppo e le associate allo schema del mandato collettivo con rappresentanza. Secondo quanto disposto dalla legge n. 109/1994 i raggruppamenti temporanei possono partecipare alle procedure di affidamento dei lavori pubblici a condizione che le imprese associate abbiano conferito mandato collettivo speciale con rappresentanza a una di esse prima della presentazione dell’offerta. Quest’ultima formulerà quindi l’offerta in nome e per conto proprio e delle mandanti. L’associazione di imprese viene di solito classificata in due fattispecie: orizzontale o verticale. La prima si ha nell’ipotesi di collaborazione fra imprese che esercitano attività omogenee, le quali si associano al fine di suddividere i lavori ed ottenere i requisiti necessari per partecipare alla gara d’appalto. La seconda ipotesi si ha quando un’impresa assume la posizione di capogruppo e riunisce altre imprese mandanti che svolgano le attività secondarie, definite come scorporabili, mentre l’attività primcipale è svolta dalla capogruppo. Le associazioni temporanee di impresa possono partecipare alle procedure di affidamento degli appalti di lavori pubblici a condizione che sia la capogruppo, sia le altre partecipanti, siano in possesso dei requisiti di qualificazione indicati nel regolamento di partecipazione. Con la presentazione dell’offerta i concorrenti associati assumono la responsabilità solidale nei confronti della Pubblica Amministrazione, nonché nei confronti delle imprese subappaltanti e dei fornitori. I singoli concorrenti alla gara non possono partecipare in più di una associazione temporanea. E’ vietata qualsiasi modificazione alla composizione delle associazioni temporanee rispetto a quella risultante dall’impegno presentato in sede di offerta. Per ultimo, ai raggruppamenti è consentita la presentazione dell’offerta prima della costituzione, purchè l’offerta sia sottoscritta da tutte le imprese che costituiranno i raggruppamenti. L'offerta dovrà inoltre contenere l’impegno che, in caso di aggiudicazione della gara, le imprese stesse conferiranno mandato collettivo speciale con rappresentanza a una di esse, da indicare in sede di offerta e qualificata come capogruppo, la quale stipulerà il contratto in nome e per conto proprio e delle mandanti. L’inosservanza di tale divieto comporta l’annullamento dell’aggiudicazione o la nullità del contratto.
Assunzione a fermo in blocco. E' l'acquisizione preventiva da parte di un gruppo di intermediari finanziari di titoli di nuova emission, in blocco, destinati al mercato. In una fase successiva, saranno gli stessi intermediari a provvedere al collocamento dei titoli stessi.
Asta (auction). Vendita pubblica di un bene al miglior offerente. Si distingue l'asta competitiva (competitive bid) dall'asta marginale (marginal bid). Nel primo caso, ogni proposta di acquisto deve essere soddisfatta al prezzo presentato; se la domanda supera l'offerta vengono soddisfatte le domande di coloro che sono disposti a pagare un prezzo più alto. L'asta marginale, invece, prevede che ogni proposta di acquisto sia soddisfatta al prezzo minimo. Nella prassi di assegnazione di titoli di Stato si procede alla cosiddetta asta non competitiva (non-competitive bid) tenuta dal ministero del Tesoro, che prevede dapprima l'assegnazione dei titoli al miglior offerente e successivamente si procede a soddisfare le richieste rimanenti a un prezzo di riferimento calcolato sulla media ponderata dei prezzi ottenuti nella prima fase dell'assegnazione. Un altro meccanismo d'asta, chiamato asta olandese (dutch auction), prevede che il prezzo sia progressivamente abbassato fino a quando non ci sia un compratore. Questo sistema è utilizzato, ad es., per la vendita dei Buoni del Tesoro Americani.
Asta a tasso fisso. Procedura d’asta nella quale il tasso di interesse viene stabilito preventivamente; le controparti indicano l’ammontare di fondi che intendono negoziare al tasso pre?ssato.
Asta di apertura. Si divide in tre fasi: - Fase di pre-asta (pre-apertura): in questa fase viene determinato e aggiornato in tempo reale il prezzo teorico di apertura di ogni titolo; i clienti possono immettere proposte di negoziazione e modificare o cancellare proposte immesse precedentemente; le proposte possono essere immesse con limite di prezzo, o "a mercato" (queste ultime assumono dinamicamente il prezzo al quale avrebbero maggiori probabilità di essere eseguite). Le proposte possono essere immesse nel book di negoziazione con diverse modalità di esecuzione: "valida fino alla data specificata"; "valido fino alla chiusura di mercato". La durata della fase di pre-apertura può essere prolungata dall'organo di controllo, per l'intero mercato o per singoli strumenti, in corrispondenza di particolari condizioni del mercato. - Fase di validazione: il sistema telematico verifica la validità del prezzo teorico di apertura determinato al termine della fase precedente; se il prezzo è valido, viene assunto come prezzo di apertura per la conclusione dei contratti; se un prezzo di apertura di un titolo non supera la fase di validazione, si prolunga la fase di pre-apertura per un intervallo di tempo stabilito dalla Borsa Italiana S.p.A.. In questa fase non è possibile immettere/revocare ordini. - Fase di apertura: tutti gli ordini di acquisto e vendita presenti al termine della fase di pre-apertura, che risultano tra loro abbinabili e che hanno superato la fase di validazione sono eseguiti al prezzo di apertura. Le proposte in acquisto con prezzi uguali o superiori al prezzo di apertura sono abbinate con le proposte in vendita con prezzi uguali o inferiori al prezzo di apertura, secondo le priorità di prezzo e di tempo delle proposte e fino ad esaurimento delle quantità disponibili. Tutte le altre proposte, le cui condizioni non consentono la conclusione dei contratti, passano automaticamente alla fase di negoziazione continua. Le spezzature che si originano nel MTA sono cancellate o trasferite alla fase di pre-apertura della seduta successiva, a seconda della modalità di esecuzione indicata. In questa fase non è possibile immettere/revocare ordini.
Asta di chiusura. Si suddivide a sua volta in tre diverse fasi: Fase di pre-asta: in negoziazione e modificare o canquesta i clienti possono immettere proposte di cellare proposte immesse precedentemente; le proposte possono essere immesse con limite di prezzo, o "a mercato". Le proposte possono essere immesse nel book di negoziazione con diverse modalità di esecuzione: "valida fino alla data specificata"; "valido fino alla chiusura di mercato". Fase di validazione: il sistema telematico calcola il prezzo di chiusura per la conclusione dei contratti. In questa fase non è possibile immettere, modificare, o cancellare le proposte immesse. Fase di chiusura: tutti gli ordini di acquisto e vendita presenti al termine della fase di pre-asta, che risultano tra loro abbinabili e che hanno superato la fase di validazione sono eseguiti al prezzo di chiusura. Le proposte in acquisto con prezzi uguali o superiori al prezzo di chiusura sono abbinate con le proposte in vendita con prezzi uguali o inferiori al prezzo di chiusura, secondo le priorità di prezzo e di tempo delle proposte e fino ad esaurimento delle quantità disponibili. Tutte le altre proposte, le cui condizioni non consentono la conclusione dei contratti, passano automaticamente alla fase di apertura del giorno successivo (nel caso di ordini immessi con modalità di esecuzione "valida sino a data") o vengono eliminate dal mercato (nel caso di ordini immessi con modalità di esecuzione "valida sino a chiusura di mercato").
Asta non competitiva (Non-competitive bid). Asta tenuta dal ministero del Tesoro nella quale ad una prima assegnazione dei titoli secondo la prassi del miglior offerente, segue un'offerta che stabilisce come prezzo di riferimento la media ponderata dei prezzi ottenuti durante la competizione, così da soddisfare tutte le richieste.
Asta pubblica. Uno dei modi con cui la pubblica amministrazione sceglie l'impresa privata con cui fare un contratto di appalto per la costruzione o la gestione di un'opera o di un servizio pubblico.
Asta marginale e competitiva. Procedure d’asta utilizzate per il collocamento dei titoli di Stato italiani e nelle operazioni di mercato aperto dell’Eurosistema. Con l’asta marginale i titoli vengono aggiudicati a un prezzo unico, pari al minimo accolto; con quella competitiva, invece, l’aggiudicazione avviene a un prezzo pari a quello al quale vengono presentate le richieste.
Asta olandese. Tipo di asta competitiva dove il prezzo viene progressivamente abbassato fino alla comparsa di un compratore. Con questo sistema vengono venduti i Buoni del Tesoro americani (T-bonds).
Ateco. Versione nazionale, sviluppata dall’Istat, della classificazione delle attività economiche definita in ambito europeo e approvata con regolamento comunitario (NACE rev. 1.1). L’ultima classificazione (al 2008) è Ateco 2002, che ha sostituito la precedente Ateco 1991.
ATM (Automated Teller Machine). Vedi Bancomat. Apparecchiatura automatica per l’effettuazione da parte della clientela di operazioni quali prelievo di contante, versamento di contante o assegni, richiesta di informazioni sul conto, bonifici, pagamento di utenze, ricariche telefoniche, ecc. Il cliente attiva il terminale introducendo una carta e digitando il codice personale di identificazione.
ATTAC. E' la sigla dell'Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e per l'Aiuto ai Cittadini. Si tratta di un'associazione orientata all'azione per l'affermazione dei valori della dignità umana e della protezione dell'ambiente e, quindi, di opposizione alle politiche neoliberiste. L'idea di un'associazione per l'introduzione della Tobin Tax il cui gettito fosse utilizzato per finanziare progetti sociali fu lanciata nel dicembre 1997 da Ignacio Ramonet, direttore di Le Monde diplomatique in un editoriale pubblicato dal mensile francese e intitolato "Disarmare i mercati". La proposta, lanciata durante la crisi economica dei mercati del Sud-est asiatico, raccolse un inaspettato numero di consensi e il 3 giugno 1998 si tenne un'assemblea costitutiva dell'Associazione oggi presente in circa 55 Paesi del mondo. In seguito, Attac ha ampliato i suoi campi d'intervento e ora si interessa a tutti gli aspetti della globalizzazione economica (che l'associazione qualifica come ultraliberale), osteggiando le decisioni del WTO, dell'OCSE e del Fondo Monetario Internazionale. La critica ai meccanismi dell'economia mondiale, che sarebbero funzionali a logiche neoliberiste non comporta un'opposizione al fenomeno della globalizzazione che anzi viene accolta con favore dall'Associazione quando le politiche economiche si rivelino rispettose dell'ambiente e della dignità sociale di tutti gli uomini. L'Associazione funziona in base ad un principio di decentralizzazione volto a stimolare il più possibile l'attività dei comitati locali. In alcuni Paesi si è dotata di un consiglio scientifico indipendente da strutture universitarie o comunque istituzionali. I membri di ATTAC sono stati tra i promotori del World Social Forum di Porto Alegre, dei Forum Sociali Europei e del Forum Sociale del Mediterraneo.
Attività (Assets) . Ogni bene, tangibile o intangibile, il cui valore si possa rappresentare in unità monetarie: crediti, merci, titoli in portafoglio, avviamento, ecc.
Attività correnti (current assets). Comprendono la cassa e altre attività che si ipotizza si trasformeranno in cassa (o comunque verranno utilizzate) entro il breve periodo. La differenza tra le attività correnti e le passività correnti determina il capitale netto investito nella gestione corrente. Vedi testo sul bilancio.
Attività finanziaria sottostante. Strumento finanziario che costituisce l'oggetto della transazione nei contratti derivati (es. le azioni comperate tramite un'opzione call).
Attività fisse. Investimenti che non saranno convertiti in flussi di moneta durante il processo produttivo. Comprendono gli impianti, le immobilizzazioni tecniche, le spese per la ricerca e lo sviluppo, l'avviamento.Vedi attività immobilizzate.
Attività eccedente i propri mezzi. (overtrading). Situazione in cui un'azienda svolge un'attività ridondante rispetto alle proprie disponibilità finanziarie. In particolare manca la liquidità necessaria per affrontare il fabbisogno finanziario quotidiano connesso alle attività in corso.
Attività liquide. Sono rappresentate dal circolante e da attività finanziarie prontamente convertibili in contante.
Attività immobilizzate(fixed assets). Sono gli investimenti in fattori produttivi durevoli, destinati a trasformarsi nel tempo e "indirettamente" in denaro. Nello stato patrimoniale esse sono articolate in:
  1. immateriali,
  2. materiali,
  3. finanziarie.
Le prime due sono definite immobilizzazioni tecniche e dànno luogo al processo di ammortamento.
Attività nette. Nella contabilità del bilanci d'impresa le attività nette sono date dalla differenza tra il totale degli investimenti e quello dei finanziamenti, indicano la ricchezza che spetta agli azionisti, chiamata anche "net worth"
Attività marginali. Regime agevolativo applicabile alle persone fisiche con un volume d'affari non superiore a un determinato limite (in genere, euro 25.822,85), che prevede un'imposta sostitutiva del 15%, e la possibilità di essere assistiti dell'amministrazione finanziaria per l'assolvimento degli adempimenti tributari. Per usufruire di tale agevolazione occorre presentare apposita domanda entro il mese di gennaio, presso l'ufficio delle entrate territorialmente competente.
Attività materiale. Espressione utilizzata nella stesura di documenti contabili per indicare gli investimenti dell’azienda in beni materiali, come immobili, scorte, crediti, ecc.
Attività monetaria. Denaro o titoli rappresentativi di somme di denaro che possono essere determinate univocamente, senza riferimento al valore di altri beni.
Attività nette. In analisi di bilancio, le attività nette si ottengono dalla differenza tra il totale degli investimenti e quello dei finanziamenti, indicando la ricchezza che compete agli azionisti. Viene anche chiamata "net worth".
Attività reali. Componenti del patrimonio costituiti da beni materiali di investimento e beni di consumo durevoli, in contrapposizione alle attività finanziarie.
Attività rischiose. Componenti dell'attivo patrimoniale che presentano un certo grado di rischio, connesso alla solvibilità del debitore, o alle oscillazioni dei cambi o dei tassi di interesse.
Attivo circolante (working assets). Macroclasse C dell'attivo dello stato patrimoniale del bilancio. L'attivo circolante è l'insieme di tutti gli investimenti a breve termine dell'impresa. Si tratta, pertanto, di tutti i beni e i crediti che, diversamente dalle immobilizzazioni, non sono destinati a rimanere per lungo tempo nel patrimonio dell'impresa perché sono finalizzati, in tempi rapidi, al consumo (a esempio le rimanenze di materie prime), alla vendita (a esempio le rimanenze di prodotti pronti per la vendita) o all'incasso (come i crediti verso i clienti). Giova notare che i crediti e le scorte di magazzino devono essere iscritti al netto delle rispettive svalutazioni al fine di quantificare l'effettivo valore di realizzo. La quantificazione delle scorte di magazzino deve tenere conto, a esempio, dell'eccedenza rispetto ai bisogni standard della produzione e della vendita, dell'obsolescenza dei prodotti, del deperimento fisico, dei possibili  danneggiamenti.
I. Rimanenze
Chiamate anche scorte, magazzino o giacenze sono quei beni acquistati o prodotti dall'impresa ma non ancora venduti al cliente al termine dell'esercizio.
  1. Materie prime, sussidiarie e di consumo. Si tratta di beni che l'azienda utilizza nel processo produttivo.
  2. Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati. Rappresentano quei prodotti la cui realizzazione è stata avviata, ma non ancora completata al termine dell'esercizio.
  3. Lavori in corso su ordinazione. La voce può essere particolarmente importante per quelle aziende che lavorano per commesse e che compilano degli stati di avanzamento lavori.
  4. Prodotti finiti e merci. Sono i prodotti che giacciono in magazzino in attesa di essere venduti (prodotti finiti) o i prodotti, acquistati da terzi, della cui commercializzazione è incaricata l'azienda (merci).
  5. Acconti. Acconti versati ai fornitori per l'acquisto di materiale; pur essendo dei crediti vengono inseriti nelle rimanenze poiché sono assimilati a materiale già presente in magazzino.
II. Crediti.
I crediti di un'impresa possono essere di due tipi, commerciali o finanziari. I primi scaturiscono dal periodo di tempo intercorrente tra l'emissione della fattura e l'incasso. I secondi corrispondono a finanziamenti concessi a terzi (ad esempio ad aziende dello stesso gruppo) e sono inseriti sotto questa voce solo se non rientrano nella categoria degli investimenti di lungo periodo. La legge impone di indicare separatamente i crediti esigibili entro un anno o quelli in scadenza oltre l'anno.
  1. Verso clienti. Sono i comuni crediti commerciali e comprendono sia i crediti a breve che quelli a medio lungo periodo (oltre l'anno).
  2. Verso imprese controllate, collegate o controllanti. Sono crediti di natura commerciale o finanziaria che l'azienda vanta nei confronti di società che hanno un legame con l'azienda creditrice.
  3. Verso altri. Crediti che non rientrano nelle precedenti categorie, come crediti tributari, imposte anticipate, anticipi ai dipendenti.
III. Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni.
Spesso le aziende hanno convenienza a non investire le proprie eccedenze di liquidità in depositi bancari, ma sono portate a ricercare livelli di redditività maggiori di quelli offerti dalle banche. Questi non rappresentano, però, investimenti durevoli nel tempo e non vengono classificati tra le immobilizzazioni.
  1. Partecipazioni in imprese controllate, collegate o controllanti o altre.
  2. Azioni proprie.
  3. Altri titoli.
Se scelti oculatamente, possono essere tutti investimenti, anche a breve, che consentono redditività più interessanti dei depositi bancari.
IV Disponibilità liquide
Le voci di questo raggruppamento riguardano la liquidità aziendale, sotto forma di denaro e valori in cassa, di assegni da riscuotere o di depositi bancari e postali. Per approfondimenti si rimanda al seguente testo.
At the money (1). Un’opzione si dice "at the money" nel caso in cui il prezzo di mercato del bene oggetto del contratto è uguale al prezzo di esercizio del diritto (il premio è pagato in anticipo). Esercitando l’opzione "at the money", teoricamente, si ha la perdita del premio che equivale, in termini di risultato, all’abbandono a scadenza.
At-the-money (2). Opzione il cui sottostante presenta un prezzo di esercizio (strike price) pari alla quotazione corrente.
Attivo dello stato patrimoniale (total assets). Per poter operare, un'azienda ha bisogno di denaro, fabbricati, impianti, materie prime, computer, scorte di magazzino, brevetti e molte altre risorse materiali e immateriali; tutte queste risorse di cui l'impresa si serve per la propria operatività costituiscono le attività aziendali (gli assets). Le attività, quindi, sono risorse possedute dall'azienda il cui valore può essere rappresentato dal prezzo di mercato (per fabbricati, macchinari, materie prime, prodotti finiti) o può essere ricavato dall'utilità che l'azienda ritiene di ricavare nel corso delle proprie attività (per know-how, brevetti, risultati della R&S). L'insieme delle attività è denominato anche capitale lordo di funzionamento. Per approfondimenti si rimanda al seguente testo.
Attribuzione pro quota. In un contratto di sottoscrizione sindacata di titoli di nuova emissione, è la clausola in base alla quale ognuno dei sottoscrittori è obbligato a collocare presso gli investitori la propria quota di titoli, senza per questo essere responsabile dell'eventuale collocamento di quote residue di altri componenti il consorzio.
Attualizzazione. Legge di Se una legge di capitalizzazione serve a determinare il valore futuro di un capitale disponibile oggi, una legge di attualizzazione mira a determinare il valore attuale di un capitale che si suppone disponibile ad una data futura. Se quindi per una capitalizzazione si può parlare di differimento, per la attualizzazione si deve parlare di anticipazione. Vedi VAN.Chiaramente questa anticipazione ha un costo, che si collega al concetto di interesse "passivo", o sconto. Esso deve essere tale per cui, capitalizzando il valore attuale che la legge di attualizzazione prescelta ci propone, si arrivi a determinare un montante il cui valore coincide con il capitale futuro da cui siamo partiti. La legge di capitalizzazione e il tasso di interesse assunti allo scopo sono univocamente determinati dalla regole di corrispondenza enunciata e si dice per tale motivo che sono tra essi coniugati. Questa sorta di specularità consente, attraverso le leggi di capitalizzazione, di dedurre le principali caratteristiche delle leggi di attualizzazione a esse coniugate. Una generica legge di attualizzazione è espressa dalla relazione:
 V_a(t)=G(C_f,t)\
dove  V_a\ è il valore attuale del capitale Cf disponibile al tempo futuro t.
Auditing. Indica la revisione contabile e la certificazione di bilancio.
Auditor.Revisore in italiano. E' un professionista qualificato, e riconosciuto dalle autorità pubbliche di controllo, che può condurre "revisioni" o "audits", ossia le analisi e le verifiche dei bilanci, dei libri contabili e delle registrazione dei conti e di ogni altra documentazione finaziaria, commerciale o fiscale. Lo scopo è la certificazione dello stato finanziario della società e della correttezza formale del management.
Aumento di capitale. Operazione attraverso la quale, su proposta del consiglio di amministrazione, l'assemblea dei soci delibera un incremento del capitale sociale che determina anche una modifica dell'atto costitutivo. Può avvenire in diverse modalità: in forma gratuita (aumento nominale) che sottende una trasformazione contabile delle riserve iscritte a bilancio in capitale; oppure a pagamento (aumento reale) che sottende la richiesta di nuovi capitali ai soci; infine in forma mista, dove è prevista la combinazione dell'aumento gratuito e di quello a pagamento.
Aumento gratuito di capitale. Azioni distribuite agli azionisti senza corrispettivo in denaro.
Authority. Termine inglese che significa Autorità e che è entrato nel comune linguaggio finanziario italiano. Si tratta degli organismi pubblici, ossia introdotti per legge e i cui vertici sono di nomina governativa, che hanno la funzione di controllare e sovraintedere alla operatività delle società o enti privati e pubblici che operano sul mercato bancario, degli investimenti, delle imprese e del risparmio. Sono anche detti enti di vigilanza e il loro numero, in Italia, è un record europeo: Banca d’Italia (sulle banche), Consob (Borsa), Isvap (assicurazioni), Covip (Fondi pensione), Privacy, Antitrust.
Autoassicurazione. Finanziamento aziendale a scopo cautelare tramite capitale di gestione.
Autocertificazione. Dichiarazione sottoscritta - sempre più diffusa - che il cittadino può produrre in sostituzione delle normali certificazioni ordinariamente di competenza della pubblica amministrazione e attestante fatti, stati o qualità che la pubblica amministrazione deve già conoscere e può agevolmente verificare. Colui che produce le suddette dichiarazioni sostitutive sarà responsabile penalmente ove quanto dichiarato sia falso (dichiarazione mendace).
Autocorrelazione. Si verifica quando le osservazioni di una serie storica sono correlate nel tempo.
Autofinanziamento. L'autofinanziamento è quella componente del patrimonio netto rappresentata dall''incremento dei mezzi finanziari aziendali per effetto della gestione e non per effetto di apporti esterni; esso è costituito, a esempio, dagli utili di esercizio non distribuiti ai soci, mediante la creazione di apposite riserve. Giova sottolineare che la distribuzione dei dividendi la cui somma non può superare l'utile di esercizio è un depauperamento, sia pure virtuale, dell'impresa che riduce la propria liquidità, restituendo una fonte di finanziamento
Automated clearing house (ACH). Struttura tecnica, presente in diversi paesi, che provvede mediante procedure completamente automatizzate alla gestione delle istruzioni di pagamento, generalmente di importo non elevato, trasmesse dagli intermediari finanziari mediante supporti magnetici o reti telematiche.
Avanzo (Surplus). Differenza positiva fra i flussi in entrata e in uscita relativi a una data grandezza economica o finanziaria.
Avanzo primario. L' avanzo primario di bilancio è la differenza tra le entrate e le uscite dello Stato al netto della spesa per gli interessi sul debito pubblico. È forse l' indicatore più importante dello stato di salute della finanza pubblica, perché misura l' andamento strutturale delle entrate e delle uscite, visto che la spesa per onorare il debito è una variabile indipendente, legata al livello degli interessi. L' avanzo primario è dunque una sorta di «assicurazione» contro il rischio di un aumento dei tassi. Più alto è il debito pubblico di un Paese, più alto dovrebbe essere l' avanzo primario. E non a caso l' Italia, fin dall' ingresso nell'Uem, ha mantenuto un avanzo molto elevato, pari a 5 punti di pil.
Average refixing period. L’Average Refixing Period misura il tempo medio in cui vengono rifissate le cedole del debito. Per i titoli zero coupon o i titoli con cedola fissa corrisponde alla vita residua dei titoli. Per i titoli con cedola variabile corrisponde al tempo rimanente alla fissazione della prossima cedola.
A vista. Un titolo è pagabile a vista (at sight) se è sufficiente la sua presentazione al debitore per poter ricevere il denaro oggetto della prestazione.
Avversione al rischio. Atteggiamento da parte di un soggetto economico che, a parità di rendimento, sceglie l'opportunità di investimento che presenta il minore livello di rischiosità.
Avviamento (Goodwill). Contabilmente, l'avviamento corrisponde al maggior costo sostenuto nell'acquisizione di un'azienda in funzionamento, rispetto ai valori correnti dei singoli beni. Il maggior costo può essere iscritto in bilancio, nell'attivo dello stato patrimoniale, se l'acquisizione è avvenuta a titolo oneroso. Per le società per azioni l'iscrizione nelle attività (immobilizzazioni immateriali) è subordinata all'approvazione del collegio sindacale. L'ammortamento deve essere effettuato, civilisticamente, salvo deroghe ben motivate, in un massimo di cinque esercizi.
Avviso di accertamento. Atto emesso dagli uffici dell'amministrazione finanziaria, per portare a conoscenza di un determinato soggetto il risultato dell'attività di accertamento svolta da parte degli uffici nei suoi confronti (a esempio, il controllo e la rettifica della dichiarazione dei redditi). L'avviso di accertamento deve recare l'indicazione dell' imponibile o degli imponibili accertati, delle aliquote applicate e delle imposte liquidate, al lordo e al netto delle detrazioni, delle ritenute di acconto e dei crediti d' imposta, e deve essere motivato in relazione ai presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che lo hanno determinato.
Azione (Share). L'azione è un titolo rappresentativo di una quota della proprietà di una società. Il possesso di (almeno) una azione è la condizione necessaria per essere soci di una società per azioni o in accomandita per azioni. Il codice civile prescrive che alcuni tipi di imprese emettano azioni, mentre in altri casi si può scegliere se la proprietà venga rappresentata da azioni o da quote azionarie.
Il ricorso alle azioni consente un più facile scambio delle stesse, magari attraverso lo strumento del mercato azionario. È possibile emettere diverse tipologie di azioni. All'interno di ciascuna categoria le azioni devono essere uguali e offrire uguali diritti. Le azioni ordinarie danno al possessore diritti amministrativi, patrimoniali e misti, tra i quali il diritto di partecipare alle assemblee ordinarie e straordinarie, il diritto al riparto degli utili e a una quota di liquidazione nel caso di scioglimento della società.. Le azioni privilegiate, di risparmio e di godimento, attribuiscono diritti diversi rispetto alle azioni ordinarie. Il valore complessivo delle azioni di una società è detto capitalizzazione. Le azioni di risparmio è una tipologia di azioni caratterizzate dalla limitazione di alcuni diritti riguardanti le decisioni sociali (a esempio, sono prive di voto nell'assemblea), e dall'assegnazione di particolari diritti nell'assegnazione degli utili, stabiliti dall'atto costitutivo. Le azioni di godimento sono azioni i cui possessori non possono esercitare il diritto di voto. L'emissione di tali azioni è consentita nell'ipotesi di riduzione del capitale sociale esuberante nelle operazioni di sorteggio e rimborso delle azioni estratte. Azioni ai dipendenti sono un incentivo per fidelizzare i dipendenti, che consiste nell'assegnare loro un determinato quantitativo di azioni della società per cui lavorano. Azioni proprie: operazione mediante la quale una società procede ad acquistare le proprie azioni, per il raggiungimento di un determinato risultato o per particolari finalità (ad esempio, per supportare l'andamento del titolo, o per ridurre il capitale sociale, o per contrapporsi ad un tentativo di scalata). Dato il rischio sia per i soci che per i terzi, la legge consente l'effettuazione di tale operazione entro determinati limiti (non possono eccedere la decima parte del capitale sociale) e nel rispetto di determinate condizioni.
Azione ad alto leveraggio.Titolo azionario acquistato grazie all’utilizzo di finanziamenti esterni, come negli acquisti effettuati tramite il sistema del margin, e che quindi offre rendimenti molto elevati in rapporto al capitale di proprietà dell’investitore.
Azione calda. È un titolo azionario sul quale sussistono voci di eventuali scalate da parte di altre società, e che dunque è trattato in un mercato alquanto irrequieto.
Azione ciclica. Espressione che indica un'azione che si muove in sintonia con il ciclo economico e quindi trae vantaggio dalla ripresa economica, e appartiene, in genere, a società operanti nei settori chimico, automobilistico, dell'edilizia e della grande distribuzione; viceversa perde, quando ci sono prospettive di rallentamento o recessione.
Azione con diritto di voto. Titolo azionario che attribuisce al suo possessore il fondamentale diritto di voto nell'assemblea dei soci, partecipando così alla conduzione della società.
Azione con dividendo. Azione che non ha ancora staccato il dividendo.
Azione di compendio. E' il titolo azionario che viene assegnato all'investitore che decide di convertire un'obbligazione convertibile oppure un warrant.
Azione di responsabilità sociale. Viene promossa nei confronti degli amministratori a seguito di delibera dell'assemblea, purchè presa con voto favorevole di almeno un quinto del capitale sociale; importa la revoca dall'ufficio da parte dell'amministratore stesso.
Azione di risparmio. Si tratta di azioni al portatore che non conferiscono all’azionista alcun diritto di voto in nessuna assemblea, né ordinaria né straordinaria; attribuiscono, invece, particolari privilegi per il dividendo e sul piano patrimoniale, in caso di riduzione del capitale per perdite. Vi sono due tipi di azioni di risparmio: convertibili e non convertibili. La conversione riguarda la possibilità di trasformare le azioni di risparmio in azioni ordinarie.
Azione di risparmio convertibile. I possessori di queste azioni hanno la facoltà di convertirle in titoli ordinari.
Azione ex-dividendi. Titolo già privo della cedola rappresentativa del dividendo.
Azione frazionata. Per quanto riguarda le operazioni di reinvestimento diretto dei dividendi in nuovi titoli, eseguite da specifici programmi d’investimento dei fondi comuni, la situazione che si verifica quando il dividendo corrisposto non è sufficiente ad acquistare un numero intero di titoli e quindi al possessore vengono attribuite azioni frazionate, fino a concorrenza con il totale del dividendo.
Azione ordinaria. Attribuisce al socio di una società per azioni sia il diritto al dividendo, sia il diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie.
Azione privilegiata. Conferisce al socio di una società per azioni il diritto di voto nelle assemblee straordinarie, il diritto a un dividendo spesso maggiorato e a un privilegio nel rimborso del capitale, in caso di scioglimento anticipato della società.
Azione privilegiata a rendimento variabile. Titolo azionario privilegiato che contempla, oltre alla cumulabilità dei dividendi, la distribuzione di somme variabili in rapporto ai tassi di mercato. Questi titoli che non hanno una scadenza, consentono all’emittente di disporne il rimborso anticipato.
Azione privilegiata ad asta olandese. Genere di titolo azionario a tasso variabile, per il quale il pagamento è determinato ogni sette settimane tramite un processo di asta olandese.
Azione privilegiata di mercato monetario. È un titolo azionario privilegiato, il cui dividendo è stabilito sulla base di un tasso d’interesse variabile. Infatti, il rendimento è stabilito da un’asta periodica che l’emittente deve effettuare ogni volta entro 49 giorni.
Azione privilegiata di prima categoria. Azione del mercato statunitense che presenta un ulteriore privilegio nella ripartizione degli utili e in fase di rimborso del capitale.
Azione revocatoria fallimentare. Si tratta di un mezzo giuridico promosso dal curatore fallimentare di un'impresa dichiarata fallita. In pratica il curatore si attiene al principio della salvaguardia della par condicio creditorum, ovvero del rimborso paritario di tutti i creditori, in funzione di quanto reputato dalla legge ancora in possesso del fallito.
Azioni autorizzate. Il quantitativo di titoli che una società può emettere, secondo quanto convenuto dal proprio statuto, e che può in ogni caso essere modificato per decisione dell'assemblea degli azionisti. Si può esprimere attraverso un unico numero o tramite quantità fisse per ogni categoria di azioni.
Azioni cicliche. Titoli azionari aventi la tendenza ad amplificare le oscillazioni del ciclo economico. Questi titoli, nei periodi di espansione, avranno la tendenza a sovraperformare la media di mercato, mentre nei periodi di contrazione dell'attività avranno una tendenza opposta. Titoli aventi queste caratteristiche sono quelli dei settori delle costruzioni, dell'industria e della chimica.
Azioni da vedove. Vengono definiti così, in gergo, quei titoli azionari che generalmente offrono elevati dividendi e scarsa volatilità oltre a presentare caratteristiche di relativa insensibilità all’andamento del mercato. Grazie a queste caratteristiche di sicurezza e redditività vengono per l’appunto consigliati a chi ha una propensione molto limitata al rischio.
Azionista (Shareholder). Soggetto (detto anche shareholder) che possiede almeno un titolo azionario di una società e che ha perciò titolo ad applicare i diritti rappresentati dal documento in suo possesso.
Azionista di maggioranza. È chi possiede almeno il 50% più uno dei titoli azionari con diritto di voto in un'impresa, e che quindi è in grado di controllarne l'attività. Può anche essere un soggetto appartenente a un gruppo di azionisti che in totale possiede più della metà del capitale, o ancora, nel caso di un'alta frammentazione del capitale, un soggetto che nonostante abbia una quota di azioni inferiore al 50% controlla comunque la società.
Azionista di riferimento. È un soggetto in possesso di un numero rilevante di azioni aventi diritto di voto (non necessariamente la maggioranza del capitale), che è perciò in grado di influenzare l'andamento gestionale della società.
Azionista registrato. L’azionista di una società il cui nominativo risulta registrato sui libri sociali. Al momento del pagamento dei dividendi l’azionista è obbligato a registrare il proprio nome sul libro degli azionisti.
Azzardo morale. Rischio che incorre una compagnia assicurativa, qualora un assicurato non eserciti la normale diligenza nell'evitare il verificarsi dell'evento coperto dall'assicurazione. L'azzardo morale è presente anche in macroeconomia, laddove gli operatori economici possono sentirsi incentivati a intraprendere comportamenti eccessivamente rischiosi, qualora essi possano preventivare una significativa probabilità che i costi associati a un eventuale esito negativo ricadano sulla collettività, o su altri operatori o categorie di operatori. A esempio, una politica di intervento delle autorità per salvare imprese a rischio di fallimento potrebbe indurre gli operatori a finanziare progetti eccessivamente rischiosi, nell'ottica di realizzare i benefici in caso di successo e di affidarsi all'intervento dello stato in caso contrario.
Azzeramento del capitale. Operazione che precede la reintegrazione del capitale entro i limiti minimi imposti dalla legge (a esempio, s.r.l. 10.000 euro, s.p.a. 100.000 euro) a seguito delle perdite conseguite. In tali casi infatti l'assemblea procede dapprima alla delibera di azzeramento del capitale e quindi alla delibera di aumento per portare il capitale almeno al minimo legale.




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