Prosegui con tenacia come hai cominciato e affrettati, quando puoi, perchč tu possa godere pił a lungo di un animo sgombro da errori. 
Seneca Lettere morali a Lucilio. 

Premessa
L’Istat rende disponibili i dati sulla struttura delle imprese e dell’occupazione  per l’anno 2005 e sulle modifiche intervenute rispetto all’anno precedente.
  Le informazioni derivano dall’Archivio statistico delle imprese attive (ASIA)  e, ovvero quelle che hanno svolto un’attività produttiva per almeno sei mesi  nell’anno di riferimento.
  Il registro Asia è costituito dalle unità economiche che esercitano  arti e professioni nelle attività industriali, commerciali e dei servizi alle imprese  e alle famiglie e fornisce informazioni identificative (denominazione e  indirizzo) e di struttura (attività economica, addetti dipendenti e  indipendenti, forma giuridica, data di inizio e fine attività, fatturato) di tali  unità. Oltre a costituire la base informativa per le analisi sull’evoluzione  della struttura delle imprese italiane e sulla loro demografia, Asia  rappresenta l’universo di riferimento delle indagini sulle imprese condotte  dall’Istat.
La struttura delle imprese e dell’occupazione
Nel 2005 sono oltre 4,3 milioni le imprese attive nell’industria e nei servizi (Tavola 1) che  occupano complessivamente 16,8 milioni di addetti. La prevalenza di micro  imprese nel sistema produttivo è testimoniata dalle oltre 4 milioni di imprese  con meno di 10 addetti; esse rappresentano il 95 per cento del totale e  occupano circa il 47 per cento degli addetti. Il 21 per cento degli addetti,  pari a circa 3,5 milioni, lavora nelle piccole imprese (da 10 a 49 addetti.), mentre la quota  rilevata nelle imprese di media dimensione (da 50 a 249 addetti) è di poco  superiore al 12 per cento, pari a oltre 2 milioni di addetti.
  Soltanto 3.435  imprese (lo 0,08 per cento) impiegano più di 249 addetti, assorbendo, tuttavia,  il 20 per cento dell’occupazione complessiva (oltre 3,3 milioni di addetti).
Considerando il  tipo di attività svolta, prevale il settore del terziario, in termini, sia di  imprese (3,3 milioni), sia di addetti (10,3 milioni, pari al 61 per cento del  totale).
1 Informazioni sui criteri di costruzione e di  aggiornamento del registro sono contenute nella nota metodologica.
2 In questa pubblicazione sono escluse dal campo di  osservazione le attività economiche relative a: 
  - agricoltura, caccia e       silvicoltura (sezione A della classificazione NACE Rev.1.1);
- pesca, piscicoltura e       servizi annessi (sezione B); 
- amministrazione pubblica       (sezione L);
-  attività di organizzazioni associative (divisione       91); 
- attività svolte da famiglie       e convivenze (sezione P); 
- organizzazioni ed organismi       extraterritoriali (sezione Q); 
- le unità classificate come       istituzioni pubbliche e istituzioni private non profit. 
Tavola 1 –  Imprese e addetti per classi di addetti e settore di attività economica – Anno  2005
  
    
      | CLASSI DI
 ADDETTI
 | 
    
      | Industria in     S.S. | 
    
      | Imprese | Addetti | 
    
      | 1 | 175.510 | 179.969 | 
    
      | 2-9 | 255.763 | 1.010.839 | 
    
      | 10-19 | 53.397 | 716.043 | 
    
      | 20-49 | 24.999 | 745.533 | 
    
      | 50-249 | 10.338 | 994.383 | 
    
      | <250  | 1.458 | 1.111.209 | 
    
      | Totale | 525.465 | 4.757.976 | 
  
 
  
    | CLASSI DI
 ADDETTI
 | 
  
    | Costruzioni | 
  
    | Imprese | Addetti | 
  
    | 1 | 314.159 | 314.932 | 
  
    | 2-9 | 239.947 | 838.186 | 
  
    | 10-19 | 22.408 | 288.434 | 
  
    | 20-49 | 6.371 | 182.771 | 
  
    | 50-249 | 1.458 | 121.946 | 
  
    | <250  | 85 | 49.049 | 
  
    | Totale | 584.428 | 1.796.318 | 
 
  
    | CLASSI DI
 ADDETTI
 | 
  
    | Commercio e alberghi | 
  
    | Imprese | Addetti | 
  
    | 1 | 835.991 | 833.635 | 
  
    | 2-9 | 634.948 | 2.040.919 | 
  
    | 10-19 | 36.680 | 472.715 | 
  
    | 20-49 | 10.801 | 314.865 | 
  
    | 50-249 | 3.254 | 300.404 | 
  
    | <250  | 471 | 482.548 | 
  
    | Totale | 1.522.145 | 4.445.084 | 
 
  
    | CLASSI DI
 ADDETTI
 | 
  
    | Altri servizi | 
  
    | Imprese | Addetti | 
  
    | 1 | 1.225.906 | 1.218.917 | 
  
    | 2-9 | 463.478 | 1.447.724 | 
  
    | 10-19 | 28.58 | 374.523 | 
  
    | 20-49 | 12.792 | 386.630 | 
  
    | 50-249 | 6.872 | 692.184 | 
  
    | <250  | 1.421 | 1.694.837 | 
  
    | Totale | 1.739.049 | 5.814.815 | 
 
  
    | CLASSI DI
 ADDETTI
 |   | 
  
    | Totale | 
  
    | Imprese | Addetti | 
  
    | 1 | 2.555.566 | 2.547.463 | 
  
    | 2-9 | 1.594.136 | 5.337.668 | 
  
    | 10-19 | 141.065 | 1.851.714 | 
  
    | 20-49 | 54.963 | 1.629.799 | 
  
    | 50-249 | 21.922 | 2.108.917 | 
  
    | <250  | 3.435 | 3.337.643 | 
  
    | Totale | 4.371.087 | 16.813.193 | 
(Fonte ISTAT)
Analizzando il  peso, in termini di addetti, dei differenti settori economici all’interno di  singole classi dimensionali, si rileva che l’incidenza dell’industria in senso  stretto è minima nelle imprese più piccole (7,1 per cento) e cresce  all’aumentare della classe dimensionale, raggiungendo il valore più elevato  nella media impresa (da 50 a  249 addetti), dove quasi il 50 per cento dell’occupazione compete all’industria  in senso stretto.
  Se l’Industria  in senso stretto caratterizza la media impresa, le imprese che occupano fino a  10 addetti sono più numerose nei settori del Commercio e Alberghi e degli Altri  servizi (complessivamente rappresentano oltre il 76 per cento delle micro  imprese).
  Il settore  degli Altri servizi caratterizza anche il segmento delle grandi imprese (250  addetti e oltre), dove oltre il 50 per cento degli addetti appartiene a questo  settore. 
  Giova notare che  l’Industria in S.S. rappresenta comunque il 33 per cento degli addetti delle  grandi imprese.
  Vista la  struttura del sistema produttivo italiano, caratterizzato dalla presenza  preponderante di micro imprese, un segmento di particolare importanza è quello  delle imprese senza lavoratori dipendenti, il cui input di lavoro è costituito  esclusivamente da lavoratori indipendenti. Esse ammontano a circa 2.934.000  (67,2 per cento del totale delle imprese attive). Di queste, 2.477.000 mila  hanno un solo indipendente, 373.000,  2  indipendenti e circa 90.000 hanno 3 lavoratori indipendenti e oltre. Una presenza  di imprese senza dipendenti ben oltre la media nazionale si ha nei settori dei  Servizi alle imprese (81,3 per cento) e del Commercio e riparazioni (73 per  cento). Viceversa, la quota più bassa si ha nei settori della Fabbricazione di  coke, raffinerie di petrolio e fabbricazione di prodotti chimici (24,9 per  cento), dell’Estrazione di minerali (26,6 per cento) e della Fabbricazione di  mezzi di trasporto (33,1 per cento).
Evoluzione della struttura delle imprese dal 2004 al 2005
Tra il 2004 e  il 2005 le imprese dell’industria e dei  servizi risultano aumentate dell’2,2 per cento, mentre l’occupazione è  cresciuta del 2,1 per cento. La struttura delle imprese, quindi, continua a modificarsi  con estrema lentezza e la dimensione media si attesta, anche per l’anno 2005, a 3,8 addetti per  impresa.Dalla Tavola 1 si nota che, ad eccezione dell'Industria, in tutti gli altri settori il massimo numero di imprese si registra in corrispondenza con la Classe di addetti pari ad 1 addetto (ndr) . 
L’evoluzione  tra il 2004 e il 2005 conferma gli andamenti già evidenziati negli ultimi anni,  caratterizzati dalla coesistenza di fenomeni di terziarizzazione e  concentrazione: da una parte si riduce il peso delle attività dell’industria in  senso stretto, dall’altra aumentano gli occupati delle imprese di grande dimensione  di taluni settori del terziario, primi fra tutti la grande distribuzione  commerciale e i servizi alle imprese, che compensano le perdite registrate dalla  grande industria manifatturiera.
La crescita, pur contenuta, del numero di imprese è la  risultante di comportamenti differenziati tra le diverse attività economiche. A  fronte di un aumento in quasi tutte le attività dei servizi, in particolare di quelli  forniti alle imprese (+5,9 per cento), e nelle Costruzioni (+3,8 per cento), si  rileva una diminuzione nella quasi totalità delle attività manifatturiere (-1,1  per cento). Unica eccezione significativa è l’aumento delle imprese attive  nella fabbricazione dei mezzi di trasporto (+4,8 per cento). Questo dato è correlato con la ripresa della Fiat (ndr). 
  Anche in  termini di occupazione, i maggiori contributi alla crescita provengono dalle  attività dei servizi, in particolare quelli alle imprese (+5,9 per cento), dai  servizi alberghieri e di ristorazione (+4,0 per cento) e da tutte le attività  di istruzione, sanità e assistenza sociale (+6,2 per cento). 
Nell’industria, il confronto con l’anno precedente risulta  positivo soltanto per il settore delle Costruzioni (+3,6 per cento), mentre è  negativo per tutto il manifatturiero ad eccezione delle industrie alimentari  dove si rileva una lieve ripresa (+0,3 per cento) e della fabbricazione di  prodotti in metallo e dei mezzi di trasporto (+0,2 per cento per entrambe le  attività). Inoltre, nelle attività manifatturiere continua, anche nel 2005, a diminuire,  considerevolmente, il peso delle industrie tessili e dell’abbigliamento (-4,1  per cento le imprese e -5,9 per cento gli addetti) così come di quelle che  fabbricano prodotti in cuoio e pelle (-4,4 per cento le imprese e -6,2 per  cento gli addetti). La crescita del settore terziario e il calo delle attività manifatturiere  sono ancora più chiari se si sposta l’analisi ai soli occupati dipendenti.
Dinamiche di  concentrazione della struttura produttiva sono invece evidenti nel commercio e nella fabbricazione di  prodotti in metallo, dove si registra una diminuzione netta del numero di  imprese e un aumento dei dipendenti.
La crescita dell’occupazione nel settore terziario è determinata,  in modo particolare, dal comparto che racchiude attività immobiliari, noleggio,  informatica, ricerca e servizi alle imprese. 
    Le dinamiche di concentrazione del Commercio sono dovute  alla diminuzione dell’occupazione nelle imprese fino a 1 addetto e all’aumento  nelle medie e grandi imprese (+7,1 per cento da 50 a 249 addetti e +3,4 per  quelle con 250 e oltre). La diminuzione dell’occupazione nelle attività  manifatturiere è evidente in tutte le classi dimensionali, anche se è più  intensa in quelle con 20-49 addetti e in quelle con 250 addetti e oltre  (entrambe -2,3 per cento).
    Il bilancio fortemente positivo del comparto delle  costruzioni è caratterizzato da un incremento dell’occupazione  nelle imprese fino a 249 addetti e da una modesta diminuzione nelle imprese con  250 addetti e oltre (-1,3 per cento).
Analizzando la struttura delle imprese per forma  giuridica, risulta che nel 2005 le imprese individuali sono oltre 2,8 milioni  (+1,6 per cento rispetto all’anno precedente); l’aumento dell’1,7 per cento  della relativa occupazione conferma la caratteristica micro di queste imprese  (il numero medio di addetti è pari a 1,6).
    Le società di capitali (655 mila) devono la loro  crescita (+5,9 per cento rispetto al 2004) all’aumento delle società a responsabilità limitata: +6,2  per cento in termini di imprese e +5,1 per cento in termini di addetti. La  dimensione media delle società di capitale risulta lievemente diminuita  rispetto al 2004, passando da 13   a 12,6 addetti per impresa (poco più di 97 addetti medi  nelle società per azioni e 7 in  quelle a responsabilità limitata). L’incremento nella numerosità delle società  di capitale è dovuto in massima parte a variazioni di carattere giuridico:  trasformazione di società di persone in società a responsabilità limitata o in  società per azioni.
  E’ confermato  il trend positivo anche per le società  cooperative, che nel 2005 occupano oltre 19 addetti per impresa e superano  le 50 mila unità. La crescita dell’occupazione è il risultato di due tendenze opposte:  l’aumento dei dipendenti e la diminuzione degli indipendenti. Ciò è dovuto,  soprattutto, al peso sempre crescente delle cooperative di servizi che svolgono  attività di pulizia, facchinaggio o movimento merci e gestione mense, nelle  quali si riscontra una più alta presenza di lavoro dipendente rispetto a quello  indipendente.
L’aumento  complessivo del numero di imprese (+2,2 per cento), analizzato secondo la localizzazione, presenta incrementi  superiori al dato nazionale nel Centro (+2,4 per cento) e inferiori nel Nord-Ovest  (+1,9 per cento). La dinamica positiva dei settori delle Costruzioni e degli  Altri servizi è presente in tutte le ripartizioni, così come è chiara la  diminuzione di imprese nei comparti industriali. Il settore del Commercio,  stabile nel complesso, mostra un lieve aumento nelle regioni del Centro (+0,1 per  cento) e del Sud e Isole (+0,5 per cento) ed un'altrettanto lieve diminuzione in  quelle del Nord-ovest (-0,1 per cento).