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Hammurabi il primo grande legislatore del pianeta.


Platone afferma non esserci alcun re che non sia discendente da schiavi e nessuno schiavo che non sia discendente da re.
Seneca Lettere morali a Lucilio


GRANDI PERSONAGGI STORICI

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In questo portale, abbiamo illustrato vita e doti di grandi personaggi della storia, quali figure emblematiche da tenere come modelli per imprenditori, manager, leader politici. Ugualmente ritengo doveroso prendere in considerazione la vita di Hammurabi, che non solo rivitalizzò la Mesopotamia, facendone un grande impero, ma introdusse l'innovazione più importante dell'epoca: il grande codice legislativo, il Codice di Hammurabi. Il suo ritrovamento, oltre a chiarire i vari aspetti della politica e della giustizia babilonese, ha anche permesso di ricostruire la gerarchia sociale dell'impero. Il Codice sottende un principio stupefacente per la sua modernità: la legge deve essere portata a conoscenza di tutti e tutti devono porsi il dovere di conoscere la legge.

Hammurabi, in accadico Khammurabi, dall'amorreo Ammurapi, cioè "Ammu guarisce" fu il sesto re di Babilonia della cosiddetta 1^ dinastia babilonese, appartenente alla tribù dei beniaminiti. Viene ricordato per aver unificato la bassa Mesopotamia e soprattutto per aver promulgato una raccolta di leggi nota come Codice di Hammurabi.
Non si conosce esattamente il periodo di regno di Hammurabi in quanto le datazioni per il periodo si basano su allusioni ad eventi astronomici rintracciati in testi babilonesi dei tempi del re Ammi-Saduqa (10° sovrano della 1^ dinastia, durante il cui regno si cominciarono a registrare le informazioni astronomiche), che gli astronomi hanno interpretato in modi diversi. Le datazioni possibili per il regno di Hammurabi sono:
1848-1806 a.C. (cronologia lunga)
1792-1750 a.C. (cronologia media)
1728-1696 a.C. (cronologia corta)
Negli ultimi decenni si tende ad utilizzare la cronologia media (1792-1750 a.C.). Giova, inoltre sottolineare che i periodi di cui sopra fanno riferimento alla durata del suo regno; per quasi ogni anno del suo regno gli archeologi hanno trovato iscrizioni o tavolette che fanno riferimento a una guerra, o a una pace, o a una realizazzione muraria. Questa era la prassi comune di tutti i re dell'area mesopotamica, pertanto non si hanno informazioni sulla data di nascita di Hammurabi; alcuni storici, con riferimento ai regni del nonno e del padre, assumono che sia salito al trono adolescente.
Hammurabi ereditò il trono della città di Babilonia dal padre Sin-muballit; in quel tempo Babilonia era un regno minore inserito in un complesso sistema di città-stato disposte lungo la pianura della Mesopotamia in eterno conflitto tra di loro per il controllo dei terreni agricoli più fertili. A ovest di Babilonia si estendeva il deserto dominato dai nomadi sutei; a sud il potere era detenuto dalla città di Larsa, che controlava le città di Išin, Uruk e Maškan-šapir; a est si incontrano il regno di Malgium, l'impero dell'Elam e il deserto di Der; a nord-est il potente regno di Ešnunna; a nord si estendeva il regno dell'Alta Mesopotamia con il re Samsi-Addu.
I primi anni del suo regno furono pacifici in quanto Hammurabi utilizzò il suo potere sopratutto per intraprendere una serie di opere pubbliche, tra cui la fortificazione delle mura della città a scopo difensivo, il restauro di alcuni templi e lo scavo di un'estesa ed efficiente rete di canali, il più importante dei quali garantiva l'irrigazione da Nippur a Eridu e si chiamava "Hammurabi è l'abbondanza del popolo". Come la maggior parte dei giovani re sulle cui spalle venivano poste enormi responsabilità, anche Hammurabi nei primi anni del suo regno si muove in acque tranquille: si dedica ad opere difensive, al miglioramento della qualità della vita del suo popolo, ad azioni liturgiche per ingraziarsi gli dei e gli indovini.
Prima di approfondire l'opera di Hammurabi è utile ricordare il contesto territoriale nel quale egli operò. La Mesopotamia è una regione antica dell'Asia occidentale, dai confini incerti, estesa quasi interamente nell'Iraq, con esigui lembi in Iran, Turchia e Siria e corrispondente al tratto medio - inferiore del bacino imbrifero dei fiumi Tigri ed Eufrate. In senso stretto, per Mesopotamia si intende la regione compresa tra i due fiumi fino alla loro confluenza; questa posizione geografica è all'origine del nome dato alla regione (dal greco mésos- medio e potamós -fiume). La sezione settentrionale è chiamata Al-Jazirah, quella meridionale, denominata Bassa Mesopotamia (anticamente Babilonide) e dagli Arabi Iraq, è una pianura alluvionale fertilissima arricchita dal limo delle inondazioni del Tigri e dell'Eufrate. Questa fertilità determinò fin dal V millennio lo sviluppo dell'agricoltura e favorì l'insorgere di grandi civiltà urbane. Geomorfologicamente è costituita dalla depressione tettonica situata tra i rilievi dello Zagros (Iran) a est, del Tauro Orientale Esterno (Turchia) a nord, tra il Deserto Siriaco a ovest e quello Arabico a sud-ovest ed è affacciata al Golfo Persico a sud-est. La ricchezza delle sue terre fece sì che vi si alternassero diverse popolazioni: sumeri, accadi, gutei, amorrei, cassiti, aramei, persiani. Prima di Hammurabi, la Mesopotamia vide l'impero degli accadi con il grande imperatore Sargon di Accad (XXIII secolo), ma, dopo un breve dominio di tutta l'area da parte dei gutei, bisogna risalire ad Hammurabi per avere, nuovamente, un impero mesopotamico.
Hammurabi fa parte degli amorrei, popolazione semitica di pastori transumanti tra Siria e alta Mesopotamia e attestati, prevalentemente, a Ebla, verso il 2000 a.C.. Mentre la terza dinastia di Ur collassava lentamente e il potere centrale si dissolveva, tutte le regioni sotto il dominio di Ur iniziarono ad affermare la propria indipendenza e tra queste anche le aree abitate dagli amorrei. Mentre gli eserciti di Elam attaccavanoe indebolivano l'impero, gli amorrei ne approfittarono per conquistare l'indipendenza. Personaggi con nomi amorrei presero il potere in diverse aree, compreso il Levante e la Mesopotamia meridionale. Alla fine gli elamiti saccheggiarono Ur e posero fine alla dinastia, attorno al XX secolo a.C. Il più potente sovrano mesopotamico (prima dell'ascesa del babilonese Hammurabi) fu un altro amorreo, Shamshi-Adad I.

ur iii

Estensione della terza dinastia di UR

Le prime acquisizioni da parte di Hammurabi.
In ragione di una risoluta politica espansionistica, Babilonia arrivò a dominare tutta la valle del Tigri e parte di quella dell'Eufrate. Tali campagne militari portarono Hammurabi in un primo momento a spingersi verso sud conquistando, nel settimo anno di regno le città di Uruk e di Isin, che erano sotto il controllo del re di Larsa; successivamente egli rinunciò ad altre azioni militari verso meridione ripiegando, verso nord-ovest ed est dove risiedevano regni molto agguerriti. . La politica espansionistica di Hammurabi aveva, infatti, lo scopo di eliminare possibili forti avversari all'esterno dei confini e di limitare il potere delle città stato che rappresentavano un continuo elemento di contestazioni e di guerre nell'area mesopotamica. Nel 10° anno di regno si registra la conquista della città di Malgium che consente ad Hammurabi di controllare il corso dell'Eufrate. L'11° anno segna la conquista delle città di Rapiqum e di Hit, grazie all'alleanza militare con Samši-Addu, re dell'Alta Mesopotamia. Nel 15° anno del regno, Hammurabi e Samši-Addu si alleano con il re di Ešnunna e invadono il regno di Malgium il cui re versa un colossale riscatto (450 kg di argento) per il ritiro delle truppe nemiche. La morte di Samši-Addu segna un periodo di debolezza del regno dell'Alta Mesopotamia; il re di Ešnunna attacca il nuovo re, Išme-Degan, che viene sconfitto e costretto a fuggire dalla capitale, Ekallatum, e a rifugiarsi a Babilonia. Nel 1775 Zimri-Lim sale sul trono di Mari e nel 1772 Ešnunna lo attacca; dopo alterne vicende Ešnunna si ritira anche perché preoccupato da movimenti ostili degli elamiti. Si apre un periodo più tranquillo caratterizzato da un relativo equilibrio tra le "potenze".
Nel 1770 l'imperatore dell'Elam decide di attaccare Ešnunna e chiede la collaborazione militare di Hammurabi e di Zimri-Lim che gliela concedono. Ešnunna cade nel 1765 e lo smembramento del regno consente a Išme-Degan di abbandonare l'esilio babilonese e riguadagnare il regno di Ekallatum. Hammurabi riprende possesso delle città di Mankišum e Upi. La spartizione non piace all'imperatore elamita che con quarantamila uomini apre due fronti uno contro Babilonia e uno contro l'ex regno dell'Alta Mesopotamia. Hammurabi e Zimri-Lim stipulano un accordo i cui dettagli ci sono stati tramandati da tavolette trovate nella città di Mari con i giuramenti dei due re di non concludere una pace separata con gli elamiti; nella realtà ad Hammurabi interessava la non belligeranza di Mari più del sostegno militare. Hammurabi, nel 1964, riesce a sconfiggere duramente gli elamiti e fa scrivere "Il re Hammurabi, il potente, l'amato di Marduk, grazie alla forza sublime dei grandi dei, ha sconfitto l'esercito dell'Elam, che era stato reclutato in massa da Maršhasi, Subartum, Gutium, Ešnunna, e Malgium e ha rinsaldato le fondamenta di Sumer e Akkad.""

La vittoria sull'Elam apre una nuova pagina nella storia del regno di Hammurabi; mentre questa guerra era stata esclusivamente difensiva gli anni che seguono sono contraddistinti da guerre volte all'espansione del regno. Il re di Larsa Rim-Sin, approfittando dell'impegno dei babilonesi contro gli elamiti, aveva effettuato molte incursioni militari nei territori babilonesi e Hammurabi scrive a Rim-Sim "Rim-Sim ha reso infelice il mio paese a forza di saccheggi. Da quando i grandi dei hanno strappato dal paese gli artigli dell'Elamita, io ho accordato numerosi favori all'uomo di Larsa, ma egli non mi ha mai ricompensato con un solo beneficio". In un primo tempo Hammurabi si limita alla rottura dei rapporti diplomatici, poi, ottenuto il consenso degli dei, pretende contingenti militari dai re di Malgium e di Mari e assedia la città di Maškan-šapir nodo strategico verso Larsa. La resa di Maškan-šapir sembra essere avvenuta senza violenza e attraverso il negoziato; scrive infatti Hammurabi " Campione dei re, combattente invincibile, io sono colui che ha risparmiato la città di Maškan-šapir, che copre di prosperità il tempio del dio Nergal". Gli abitanti della regione si alleano con il vincitore, così, Hammurabi con un esercito ancora più forte pone l'assedio a Larsa, famosa per le sue possenti mura e fortificazioni. L'assedio durò sei mesi e, alla fine, nel 1763, la città dovette arrendersi per la mancanza di riserve alimentari e, sembra, per l'approvvigionamento idrico; scrive Hammurabi "Hammurabi, il re, con l'aiuto degli dei An e Enlil, si mise alla testa delle sue truppe, e, grazie al potere supremo che i grandi dei gli avevano concesso, s'impadronì di Larsa e del suo re Rim-Sim ". Nel Codice Hammurabi si presenta come "colui che ha risparmiato Larsa"; di fatto egli non distrusse la città, ma si accontentò di smantellarne le mura. Rim:Sim e la sua corte furono trasferiti a Babilonia e Hammurabi si fece riconoscere come re di Sumer e Akkad; e assunse un nuovo titolo "il re che che fa coesistere in pace le quattro regioni". Unificando così i paesi di Sumer e di Akkad Hammurabi pone fine all'ultima dinastia sumerica e a ogni velleità di indipendenza delle antiche città-stato sumere. L'annessione del regno di Larsa mise fine all'equilibrio che per secoli aveva caratterizzato la regione mesopotamica. Il regno di Babilonia era diventato la maggiore potenza della regione e ciò aveva portato, nel 1762, alla conclusione della pace con Ešnunna e all'adesione al regno di molte altre città. Ma la pace con Ešnunna non durò molto se, lo stesso anno fu contraddistinto da uno scontro tra i due eserciti; non si conoscono i particolari di questa guerra ma si sa che la battaglia definitiva ebbe luogo a Mankišum sul Tigri, il sovrano babilonese celebrò la vitoria nel suo 32° anno "Anno in cui ... egli sconfisse l'esrcito di Ešnunna, di Subartum e di Gutium e annettè il paese di Mankišum e il paese lungo le rive del Tigri, fino al paese di Subartum". Zimri-Lim, il re di Mari non tardò a seguire la stessa sorte. I numeri di regno di Hammurabi commemorano la fine di Mari in due fasi: sconfitta nel 32° e distruzione nel 34° anno di regno. Un'iscrizione riporta queste parole "Hammurabi superò in battaglia gli eserciti di Mari e di Malgium; sottomise Mari e i suoi dintorni, oltre a varie città dei paesi di Subartum, e di Ekallatum, la totalità del Burundum e il paese di Zalmaqum, dalle rive del Tigri fino all'Eufrate, e li fece coabitare pacificamente sotto il suo comando". Il nome del 34° anno di regno commemora lavori in un tempio di Babilonia, mentre il 35° riporta la distruzione del muro delle città di Mari e di Malgium. In questo caso gli archeologi suppongopno che per muro si debbano intendere i palazzi reali delle due città. I palazzi vennero saccheggiati e distrutti; furono preservati, invece, i ricchi archivi della città di Mari. Sono state trovate, infatti, più di 25.000 tavolette in cuneiforme. Malgium era passata più volte dall'amicizia alla ribellione, pertanto, dopo la sua distruzione gli abitanti della città vennero deportati in Babilonia dove si insediarono stabilmente. Giova ricordare che anche la città di Ešnunna era andata distrutta, non per opera di Hammurabi, ma da una grande inondazione e che i suoi abitanti avevano trovato ospitalità nel regno di Babilonia. Il 1757 fu dedicato a una campagna verso nord, nord-ovest; il suo anno di regno commemora, infatti, una vittoria "sull'esercito dei gutei, dei turukkei, di Kakmun e della regione di Subartum". In seguito a questi successi, Hammurabi avviò una sistematica politica di deportazioni che spiega la presenza di individui dai nomi huriti in molte località della Babilonia. Queste deportazioni avevano, anche lo scopo di ripopolare la regione.
Hammurabi diventa il primo sovrano dell'Impero babilonese che assume le caratteristiche di regione unitaria, che si andrà a contrapporsi, più tardi, alla settentrionale Assiria.

babilonia

Regno di Babilonia sotto Hammurabi

L'uomo politico.
Per analizzare Hammurabi, come uomo politico è necessario esaminare i rapporti tra il re e gli dei, perché nell'ideologia di quel tempo il sovrano, in qualità di pastore, era l'intermediario tra il mondo divino e il gregge dei suoi sudditi, secondo una metafora che risale al III millennio. Il sovrano era, allo stesso tempo, membro di una dinastia reale e l'eletto dalle divinità; ma, giova tenere presente che il clero (ovvero i membri del personale dei templi) aveva una grande importanza nell'interpretazione degli oracoli, ed era sempre consultato dal sovrano, ma non aveva nessun potere di tipo politico. Non solo nella Giudea, ma anche nella Mesopotamia era vivo il fenomeno del profetismo, come è dimostrato da numerose incisioni e tavolette. Ad esempio l'archivio di Mari ci ha lasciato la testimonianza che la regina interpellò un profeta per conoscere le sorti della guerra con i babilonesi. Il nuovo re deve subito imporsi al momento dell'ascesa al trono, e lo fa, generalmente, con misure di grazia, per guadagnarsi un po' di popolarità, ma egli deve farsi accettare anche dalle popolazioni dei regni alleati e per questo dare dimostrazioni della propria autorevolezza.Il sovrano si avvaleva di un Consiglio, definito con un termine che in accadico significa segreto. Il Consiglio non era un'istituzione fissa perchè il re vi ammetteva chi voleva in funzione della convenienza politica o diplomatica del momento.
Con abile strategia diplomatica e militare Hammurabi tentò un'imponente opera di unificazione politica dei diversi popoli della Mesopotamia, arrivando fino alle tribù del deserto e riordinò lo stato accentuando la componente semitica. Del resto erano molti i dialetti semitici parlati nella regione, mentre il sumerico, non più parlato, era la lingua sacra conosciuta e studiata solo dai dotti, così, per volontà di Hammurabi, il babilonese, variante dell'accadico, divenne di uso comune anche come lingua scritta della diplomazia e venne adottata in tutto l'impero. L'accadico fa parte della grande famiglia delle lingue semitiche come l'ebraico e l'arabo e iniziò a essere scritto in cuneiforme nella seconda metà del III millennio; l'accadico, attorno al 2000, si differenziò in babilonese e assiro.
Anche nella religione ci fu un riordinamento del pantheon mesopotamico, ricco di divinità con nomi diversi ma talvolta con le stesse caratteristiche, quindi i teologi di Hammurabi raggrupparono in triadi gli dei, ad es. Anu-Enlil-Ea (Cielo, Terra, Acqua) oppure Sin-Shamash-Ishtar (Luna, Sole, Venere). Però i numerosi dei, anche se opportunamente catalogati in base ad affinità e sistemati in precise gerarchie con attribuzione di precise caratteristiche, sono, per Hammurabi, meno importanti del dio della capitale, Marduk, nel quale si concentrano quattro o cinque miti sumeri. Comincia infatti con Hammurabi l'ascesa del culto di Marduk a capo del Pantheon babilonese.
Il re babilonese pose Marduk nella genealogia divina come figlio di Ea, dio della saggezza di origine sumerica e dunque di antichissimo culto, che conferiva a Marduk il ruolo di dio delle arti magiche e curative, sovrapponendosi a Šamaš. Marduk sostituisce anche il re nel culto, Hammurabi infatti non assunse epiteti divini, preferendo lasciare la sua legittimazione a una lunga genealogia tribale, come da tradizione amorrea. E' probabilmente dell'epoca di Hammurabi un poema, l'Enûma Eliš, che vedeva protagonista Marduk, distruttore del caos e ordinatore dell'universo.
Con la sua decisa azione di governo Hammurabi favorì l'accentramento amministrativo, attraverso un maggiore controllo del commercio da parte dello Stato e la nomina di giudici palatini, riportando così la giustizia nella sfera di competenze reali e sottraendola ai templi. Sostenne l'agricoltura tramite il potenziamento di una vasta rete di canali e con la distribuzione ai veterani delle terre sottratte alle città conquistate. In questo modo assicurava allo Stato le tasse sui fondi agricoli, dava ai sudditi appartenenti agli strati sociali più deboli un mezzo di sostentamento e pensava di risolvere la crisi dell'abbandono dei campi.
Non intese essere venerato come divinità, seguendo in tal modo il modello sumerico e si fece proclamare, secondo il modello accadico, "Re delle Quattro Parti del Mondo"; ebbe anche il titolo di "Sole di Babele". Sono state ritrovate numerose lettere d'argomento amministrativo che Hammurabi scambiò con i governatori del suo regno e che dimostrano l'impegno e le capacità di Hammurabi come amministratore dello stato, infatti durante il suo regno la Mesopotamia attraversò una fase di prosperità economica mai raggiunta prima. Per conoscere una pari prosperità si dovrà attendere il regno di Nabucodonosor II, nel VI secolo.


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