Eugene Gladstone O'Neill e il suo concetto originale di tragedia

«Umana cosa è aver compassione degli afflitti; e come che a ciascuna persona stea bene, a coloro è massimamente richiesto, li quali già hanno di conforto avuto mestiere, et hannol trovato in alcuni: fra’ quali, se alcuno mai n’ebbe bisogno, o gli fu caro, o già ne ricevette piacere, io son uno di quegli.»
(Giovanni Boccaccio, Decameron, Proemio)

GRANDI PERSONAGGI STORICI Ritengo che ripercorrere le vite dei maggiori personaggi della storia del pianeta, analizzando le loro virtù e i loro difetti, le loro vittorie e le loro sconfitte, i loro obiettivi, il rapporto con i più stretti collaboratori, la loro autorevolezza o empatia, possa essere un buon viatico per un imprenditore come per una qualsiasi persona. In questa sottosezione figurano i grandi poeti e letterati che ci hanno donato momenti di grande felicità.

ARTICOLI PRECEDENTI. Omero - Dante - Virgilio - Boccaccio - Petrarca - Geoffrey Chaucer - Eschilo - Shakespeare - Carducci - Pascoli - Leopardi - Manzoni - D'Annunzio - Verga -Tasso - De Balzac - Hemingway - Dostoevskij - Tolstoj - Dickens - Steinbeck - Hesse - Camus - De Cervantes - Màrquez - Joyce - Faulkner - Sienkiewicz - Kipling - Mann - Gide - Bellow - Shaw - O'Neill -

Eugene Gladstone O'Neill

oneill

Eugene Gladstone O'Neill (New York, 16 ottobre 1888 – Boston, 27 novembre 1953) è stato un drammaturgo statunitense. Insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1936, “per la forza, l'onestà e le emozioni profondamente sentite dei suoi lavori drammatici, che incarnano un concetto originale di tragedia
O'Neill è stato una figura fondamentale per il teatro statunitense anche per il fatto che questo, a causa anche dell'ostracismo puritano contro gli spettacoli, era pressoché inesistente: O'Neill attinse strumenti, tecniche e idee da tutto il teatro europeo e usò e ricreò il coro e le maschere del teatro greco, le tecniche del melodramma e, soprattutto, quelle del realismo ibseniano, fuse con quelle dell'espressionismo di August Strindberg. Il suo fu il primo tentativo di trattare criticamente gli elementi di corruzione, disgregazione, e alienazione della civiltà statunitense.
Figlio dell'attore irlandese, cattolico James O'Neill, e di una pianista, O'Neill ebbe dimestichezza con la scena sin da bambino: correndo sotto un telone blu, faceva l'onda del Conte di Montecristo. Da piccolo frequentò per sei anni scuole cattoliche prima di iscriversi all'Accademia di Stamdford. Iscrittosi all'Università di Princeton, ne fu espulso dopo un anno e subì la stessa sorte all'Università di Harvard a causa di stati di ubriachezza. Da allora fu un susseguirsi di avventure, di contatti con gli uomini più diversi: sposo solamente per tre giorni con una moglie preoccupata e fuggitiva a causa dalla sua dissolutezza, cercatore d'oro in Honduras dopo un naufragio, marinaio sui mari del Sud, disoccupato sul fronte del porto di Buenos Aires, direttore di scena nella compagnia del padre.
Questa girandola di esperienze finì quando, malato di tubercolosi, negli Stati Uniti d'America dovette entrare in sanatorio. Qui, dopo ampie letture di Ibsen e Strindberg, scoprì la sua vocazione di scrittore e, dimesso, iniziò la produzione teatrale.

oneill3

O'Neill con l'attrice Carlotta Monterey, ultima e terza moglie dello scrittore, 1933


Nei Drammi marini fece rivivere gli uomini e le scene incontrati negli anni precedenti: marinai, prostitute, fuorilegge, vecchi vapori, bettole, tutti al centro di un fatalismo che spesso non lasciava speranze. In viaggio per Cardiff (1916) fu un successo, Oltre l'orizzonte, che conquistò il premio Pulitzer nel 1920, fu un dramma ambientato nei campi agricoli e nella campagna, nel quale l'autore mise in evidenze le passioni primitive ed i sentimenti. In questa opera O'Neill cercò un filo conduttore con gli eroi del teatro greco e orientale, e lo intravide nella difficoltà che i protagonisti incontrano nella lotta per la sopravvivenza.
In questi e negli altri drammi più riusciti (come L'imperatore Jones del 1920) O'Neill trascese la sua forte ispirazione sociale proponendo la drammatica parabola della stessa condizione umana: l'uomo è al mondo per lottare e per essere sconfitto. In questa opera, O'Neill si avvicinò all'espressionismo focalizzando la sua attenzione sui misteri del sovrannaturale.
Se in Differenze (1921), l'espressionismo tese allo spirito allegorico, nel Il primo uomo (1922), l'autore descrisse le contraddizioni del conformismo, mentre La fontana (1923) si risolse in un dramma imperniato sul mondo onirico. Tutti i figli di Dio hanno le ali (1924) entrò a far parte della collezione di opere a sfondo sociale, visto che toccò la tematica dell'ingiustizia e del razzismo.
In Desiderio sotto gli olmi (1924), con sinistra ironia, O'Neill fece a pezzi la filosofia americana del successo e la sua mitica incarnazione: il pioniere fisicamente gagliardo e moralmente sano. Le passioni umane tendenti all'animalesco vengono guidate, in questa rappresentazione, dal desiderio irrefrenabile e liberatorio di possedere la terra.
Nelle opere successive, nelle quali lavorò a stretto contatto con il suo amico Robert Edmond Jones, che durano a volte sei ore (Strano interludio del 1928, Il lutto si addice ad Elettra del 1931), subentrarono preoccupazioni metafisiche e religiose, tanto che i critici tratteggiano un ciclo mistico, influenzato dalla temporanea conversione al cattolicesimo dell'autore. Il gran Dio Brown si basò sul richiamo delle Furie modernizzate, sulle forze irrazionali che dominano il mondo produttivo.
Nello stesso periodo O'Neill si accostò alle teorie freudiane, utilizzate per sciogliere i nodi principali delle sue opere, come la natura matrigna, il sesso schiavizzante e la libertà soffocata dal determinismo.
Ma negli ultimi anni O'Neill riprese la vena realistica, seppure in chiave di approfondimento psicologico dei personaggi: tale è Lungo viaggio verso la notte, dettato nel 1940, dedicato alla moglie e rappresentato postumo, tutto imperniato su pochi personaggi ispirati alla propria famiglia (madre morfinomane, padre alcolizzato, il figlio, O'Neill stesso, tubercolotico). La sua fama, già rinsaldata dal premio Nobel per la letteratura nel 1936, ricevette negli USA, dopo la sua morte, una consacrazione definitiva: due suoi lavori furono adattati ad operetta.

oneill4

Charles Sidney Gilpin nel ruolo di Brutus Jones a Broadway (1920)

Carlotta Monterey, terza moglie di O'Neill
Nacque Hazel Neilson Taasinge il 28 dicembre 1888 aSan Francisco, in California,da Christian Nielsen Tharsing (secondo nome e cognome riportati anche come Nielson / Nielsen e Tharsing / Thaarsing / Thaising), un immigrato danese che era un coltivatore di frutta e Nellie Gotchett. Abbandonata dal padre, è stata cresciuta da una zia dall'età di quattro anni. Dopo aver vinto il titolo di "Miss California" in un concorso di bellezza, si recò a Londra per studiare recitazione conSir Herbert Beerbohm Tree. Adottò il nome di Carlotta Monterey dopo il suo ritorno negli Stati Uniti all'inizio della prima guerra mondiale e perseguì una carriera teatrale. Sposò il suo primo marito, John Moffat, un avvocato, nel 1911. Sposò in seconde nozze Malvin C. Chapman Jr. nel 1916. Ebbero una figlia, Cynthia Jane Chapman (nata nel 1917). Dopo aver divorziato dal suo terzo marito, l'illustratoreRalph Barton, nel 1926, si legò sentimentalmente a O'Neill. che aveva incontrato nel 1922 quando recitò in una produzione della sua commedia The Hairy Ape. Si sposarono nel luglio 1929 a Parigi. Rimase con O'Neill per il resto della sua vita e si dedicò a mantenere la sua privacy. Dopo la morte del marito, nel 1953, Carlotta autorizzò la pubblicazione della sua opera autobiografica Long Day's Journey Into Night, che O'Neill aveva incaricato il suo editore di trattenere fino a 25 anni dopo la sua morte. L'opera è stata premiata nel 1957con il Premio Pulitzer per il dramma.

Opere

  • A Wife for a Life (1913, atto unico)
  • The Web (1913, atto unico)
  • Thirst (1913, atto unico)
  • Recklessness (1913, atto unico)
  • Warnings (1913, atto unico)
  • Fog (1914, atto unico)
  • Bread and Butter (1914)
  • Bound East for Cardiff (1914, sulla "Glencairn"), tr. In viaggio per Cardiff
  • Abortion (1914, atto unico)
  • The Movie Man: a Comedy (1914, atto unico)
  • Servitude (1914)
  • The Sniper (1915, atto unico)
  • The Personal Equation (1915)
  • Before Breakfast (1916, atto unico), tr. Prima di colazione
  • Now I Ask You (1916)
  • In the Zone (1917, sulla "Glencairn"), tr. In zona di guerra o Zona di guerra
  • Ile (1917, atto unico), tr. La pesca
  • The Long Voyage Home (1917, sulla "Glencairn"), tr. Il lungo viaggio di ritornoLungo viaggio per tornare a casa
  • The Moon of the Caribbees (1918, sulla "Glencairn"), tr. La luna dei Caraibi
  • The Rope (1918, atto unico), tr. La corda
  • Beyond the Horizon (1918, premio Pulitzer), tr. Oltre l'orizzonte
  • Shell Shock (1918, atto unico), tr. Olio
  • The Dreamy Kid (1918, atto unico), tr. Il Fantasia
  • Where the Cross Is Made (1918, atto unico), tr. Dov'è segnata la croce
  • The Straw (1919), tr. Il fuscello
  • Chris Christophersen (1919)
  • Gold (1920), tr. Oro
  • Anna Christie (1920, premio Pulitzer),
  • The Emperor Jones (1920),
  • Diff'rent (1921), tr. Differenze
  • The First Man (1922),
  • The Hairy Ape (1922),
  • The Fountain (1923), tr. La fontana
  • Welded (1924), tr. Per sempre uniti
  • All God's Chillun Got Wings (1924), tr. Tutti i figli di Dio hanno le ali
  • Desire Under the Elms (1925),
  • Marco Millions (1923-25), tr. Marco Milioni
  • The Great God Brown (1926), t
  • Lazarus Laughed (1925-26), tr. Lazaro rise
  • Strange Interlude (1928, premio Pulitzer)
  • Dynamo (1929),
  • Mourning Becomes Electra (1931), tr. Il lutto si addice ad Elettra
  • Ah, Wilderness! (1933), tr. Fermenti
  • Days Without End (1933), tr. Giorni senza fine
  • The Last Will and Testament of an Extremely Distinguished Dog (1940, lettera di consolazione alla moglie Carlotta Monterey per la morte del cane)
  • A Touch of the Poet (1942, in scena 1958), tr. L'estro del poeta
  • More Stately Mansions (1936-39, in scena 1967), tr. Più grandiose dimore
  • The Iceman Cometh (1940, in scena 1946),
  • Long Day's Journey into Night (1941, in scena 1956, premio Pulitzer),Hughie (1941, atto unico, in scena 1959)
  • A Moon for the Misbegotten (1941-43, in scena 1947),i
  • Tomorrow (1953, incompleto)
  • Poems, 1912-1944 (1980, a cura di Donald Gallup)
  • "The Theatre We Worked for": the Letters of Eugene O'Neill to Kenneth Macgowan (1982, a cura di Jackson R. Bryer e Ruth M. Alvarez, Yale University Press)
  • The Calm of Capricorn (ritrovato nel 1983)
  • Selected Letters of Eugene O'Neill (1988, a cura di Travis Bogard e Jackson R. Bryer, scelta di lettere)
  • The Unknown O'Neill: Unpublished or Unfamiliar Writings (1988, a cura di Travis Bogard)
  • Conversations with Eugene O'Neill (1990, a cura di Mark W. Estrin, interviste raccolte per la serie della University Press of Mississippi)

 

Personalmente non ho mai visto O'Neill a teatro ma ho letto con grande interesse e soddisfazione Tutti i figli di Dio hanno le ali (VIDEO) , Il lutto si addice ad Elettra (VIDEO 1,VIDEO 2, VIDEO 3) e Oltre l'orizzonte.

Il lutto si addice a Elettra
La vicenda si svolge all'epoca della Guerra di secessione americana, nella famiglia di un generale nordista. Agamennone è ora il generale Ezra Mannon, Clitennestra è la sua seconda moglie Christine, Oreste è suo figlio Orin, ed Elettra è la figlia Lavinia. Come in una tragedia greca, l'opera tratta di omicidio, adulterio, incesto e vendetta, e la funzione del coro greco è svolta da un gruppo di cittadini. Mentre nelle tragedie greche è il solo fato a guidare le azioni dei personaggi, nell'opera di O'Neill le motivazioni trovano fondamento nella teoria psicoanalitica degli anni trenta. La trama può essere letta in chiave freudiana, facendo attenzione ai complessi di Edipo e di Elettra dei vari personaggi. Il lutto si addice ad Elettra è divisa in tre parti (intitolate rispettivamente Ritorno, L'agguato e L'incubo) per un totale di tredici atti. Le tre parti non vengono mai rappresentate separatamente, ma solo come componenti della trilogia. La versione integrale dell'opera è ritenuta troppo lunga per un allestimento teatrale, e spesso viene messa in scena con tagli e adattamenti. Il copione originale prevede inoltre un numero molto elevato di attori. Per questi motivi non è una delle opere più rappresentate di O'Neill.

Desiderio sotto gli olmi
Così come Il lutto si addice ad Elettra, Desiderio sotto gli olmi è una rivisitazione di miti greci (in questo caso quelli di Fedra, Ippolito e Teseo) ambientati nell'area rurale del New England.
Trama
Atto I
È una calda sera d'estate nel New England del 1850 ed Eben Cabot suona la campana della fattoria per richiamare i fratellastri Simeon e Peter dai campi. I due stanno parlando della possibilità di lasciare la fattoria per unirsi alla corsa all'oro nell'Ovest. Peter e Simeon decidono però di aspettare la morte del padre, che è appena partito per un viaggio nel Far West dopo oltre tre decenni in cui non aveva mai lasciato la fattoria. Eben invece, che odia il padre e lo incolpa della morte della madre, vorrebbe la morte di Ephraim Cabot, anche se i fratellastri lo rimproverano per aver espresso un desiderio come quello. Eben cova del risentimento anche per Peter e Simeon per non aver fatto nulla per proteggere o aiutare sua madre. Seccato dai discorsi dei fratelli, Eben lascia la cena per andare al bordello e Peter e Simeon osservano quanto il fratello minore sia simile al padre. Eben torna a casa tardi quella notte, svegliando i fratelli. Informa Peter e Simeon che il padre si è appena risposato con una trentacinquenne e che ora i novelli sposi stanno tornando alla fattoria. La notizia manda su tutte le furie i due, che realizzano che la fattoria andrà in eredità alla nuova sposa e ai figli che partorirà con il padre. Peter e Simeon decidono quindi di partire per l'Ovest e lasciare la fattoria. Eben invece decide di rimanere, dato che la fattoria apparteneva alla madre e la rivuole indietro. Si offre quindi di liquidare i fratellastri pagando 300$ a ciascuno dei due. Peter e Simeon sono titubanti e decidono di restare nella fattoria ancora per qualche tempo (pur smettendo di lavorci) per vedere la nuova matrigna. Mentre i due si ubriacano, Eben va a mungere le mucche e ritorna in casa dopo aver visto il padre e la matrigna all'orizzonte. Peter e Simeon decidono quindi di partire e firmano i documenti per Eben. I tre escono per ricevere di malavoglia il padre e la nuova moglie, Abbie, e poi Simeon e Peter partono per la California. Abbie comincia a visitare la casa e incontra Eben, con cui si manifesta una certa attrazione fisica nonostante gli interessi economici che si contendono. Eben non è contento del matrimonio di Ephraim e padre e figlio litigano furiosamente.
Atto II
Sono passati due mesi ed Abbie scopre Eben mentre il giovane sta per andare da Min, la sua prostituta preferita. La matrigna prova a sedurlo, ma al figliastro interessa solo l'atto di proprietà della fattoria e rifiuta le advances. Ephraim intanto si è addolcito ed è dell'idea di lasciare la fattoria al figlio, ma Abbie non vuole che ciò accada e gli racconta che Eben ha provato a sedurla. Ephraim allora vuole buttare il figlio fuori di casa, ma la moglie lo convince a farlo restare, dato che è Eben a fare tutto il lavoro nella fattoria. Abbie esprime il desiderio di avere un figlio ed il marito le promette di lasciarle la fattoria se resterà incinta. Seduti a letto, Ephraim racconta ad Abbie di come ottenne la fattoria all'età di vent'anni e di quanto solo si sia sentito nei precedenti matrimoni. Quando Ephraim se ne va, Abbie va nella stanza del figliastro e lo bacia: Eben inizialmente ricambia il bacio ma poi, confuso, la spinge via. Irretito dalla donna, accetta però di corteggiarla nel salotto che è stato chiusa dai tempi della morte della madre. Eben ed Abbia si incontrano quindi nel salotto, dove il giovane comincia a parlare della mamma morta e scoppia in lacrime. Abbie lo consola, si offre di essere una nuova madre per lui e gli chiede di baciarla. Eben accetta ed ammette di essere innamorato di Abbie dal momento in cui ha messo gli occhi su di lei. Eben si riappacifica con il padre e va a lavorare nei campi soddisfatto, perché sa di aver ottenuto la sua vendetta.
Atto III
Sono passati nove mesi ed Ephraim organizza una festa per celebrare la nascita di quello che considera suo figlio. Abbie però non sembra godersi la festa e continua a chiedere al marito di Eben. Gli invitati continuano ad insinuare che il bambino sia in realtà di Eben, ma i padroni di casa non sentono i commenti. Abbie intanto lascia la festa, va al piano di sopra e incontra Eben: lo bacia e gli dice che il bambino è identico a lui. Intanto Ephraim, sentendosi a disagio, esce sul portico e decide di andare a dormire con le mucche. Più tardi quella notte Ephraim incontra il figlio e gli dice che ora che ha un bambino lui non potrà più ereditare la fattoria. Eben allora comincia a sospettare che Abbie lo abbia usato e la affronta: il giovane urla insulti alla matrigna, le dice che tra loro è finita e che non l'ha mai amata. Isterica, Abbie chiede ad Eben se potrà amarla ancora nel caso riesca a provargli di non essersi fatta mettere incinta per motivi economici. Eben dice di sì, ma dubita che Abbie riesca a provare una cosa del genere. La donna corre a procurasi le prove ed Eben torna in casa per ubriacarsi. La mattina dopo Eben ha fatto i bagagli ed è pronto a partire. Abbie entra in cucina e gli dice di aver provato il suo amore incondizionato per lui: la donna ha ucciso il bambino, rendendo così Eben ancora una volta l'erede della fattoria. Ma il gesto non ottiene i risultati sperati ed Eben, furioso, corre ad avvertire lo sceriffo, mentre Abbie sviene. Ephraim si sveglia e la moglie gli confessa sia l'omicidio che l'identità del padre del neonato. L'uomo però non reagisce e annuncia laconicamente che andrà a lavorare nei campi, ma aggiunge anche che se Abbie lo avesse amato lui l'avrebbe protetta da tutto. Eben torna a casa e dichiara ad Abbie di essere ancora innamorato di lei, pur avendola denunciata. Decide di spartire la colpa con lei e, anche se Abbie rifiuta, Eber si dichiara colpevole all'arrivo del giudice e i due amanti vengono portati via dalla polizia.

L'imperatore Jones
Nei due anni dopo la sua precipitosa fuga in un'isola caraibica, Brutus Jones si autoproclama imperatore dell'isola. Il suo potere non si basa solo sulla violenza, ma anche sulla superstizione: quando uno dei suoi nuovi sudditi tenta di sparargli, la pistola si inceppa e Jones coglie l'occasione per annunciare di essere protetto da un incantesimo grazie al quale solo un proiettile d'argento potrebbe ucciderlo. All'inizio del dramma, Jones da imperatore accumula un'enorme fortuna grazie alle esose tasse che impone ai locali. Il malcontento dei nativi dell'isola li porta alla rivolta e gli abitanti invocano i loro demoni e dei della foresta per liberarsi del dittatore. Tormentato dal suono dei tamburi, Brutus Jones fugge nella foresta per scappare ai suoi sudditi e qui l'uomo rivive tutte le esperienze che lo hanno portato a questo: dalla gioventù in Congo al rapimento e alla schiavitù negli USA, l'umiliante lavoro nelle ferrovie, l'omicidio di un altro afroamericano e l'imprigionamento. Il contrabbandiere Smithers parla con Lem, il leader della rivolta, e dalle sue parole si capisce che ha opinioni contrastanti su Jones, anche se sembra comunque preferirlo ai rivoltosi. Alla fine Jones muore trafitto da una pallottola d'argento: secondo le superstizioni locali quello era l'unico modo di ucciderlo, ma anche il modo in cui Jones intendeva suicidarsi in caso di cattura.

Anna Christie
Trama
Primo atto
Il vecchio capitano Chris C. Christopherson è appena sbarcato dalla sua chiatta di carbone e si trova alla taverna gestita da Johnny the Priest. Il capitano ha ricevuto una lettera dalla figlia Anna, che non vede da quando aveva cinque anni, e che entra nel locale mentre vi si trova anche Chris. Il capitano è felice di vedere la giovane donna e non nota lo sfinimento della figlia: le offre di venire a vivere con lui sulla chiatta e la ragazza accetta.
Secondo atto
I marinai della chiatta salvano Mat Burke e altri quattro naufraghi. Mat è rude ed esuberante, ma riesce comunque a far breccia nel cuore di Anna.
Terzo atto
Mat vuole sposare Anna ma Chris rifiuta, perché non vuole che la figlia stia con un marinaio. La donna si infuria, rivendica la propria indipendenza e racconta la sua triste storia: è stata violentata dai parenti della madre mentre viveva in Minnesota e lavorava come prostituta a New York prima di ricongiungersi con il padre. Mat, furioso, se ne va e anche Chris si allontana.
Quarto atto
Mat e Chris ritornano. Anna perdona il padre per essere stata una figura assente nella sua vita e Mat perdona ad Anna il suo passato purché giuri di smettere con la prostituzione. Chris acconsente al matrimonio e scopre che lui e Mat hanno firmato un contratto per la stessa chiatta, che salperà per il Sudafrica il mattino seguente. Entrambi giurano che torneranno da lei.

oneill 1

Anna Christie La produzione originale (New York, 1926)


Eugenio Caruso - 22 novembre 2022

LOGO



www.impresaoggi.com