Pearl Buck, che ci ha fatto conoscere la vita contadina in Cina.

«Umana cosa è aver compassione degli afflitti; e come che a ciascuna persona stea bene, a coloro è massimamente richiesto, li quali già hanno di conforto avuto mestiere, et hannol trovato in alcuni: fra’ quali, se alcuno mai n’ebbe bisogno, o gli fu caro, o già ne ricevette piacere, io son uno di quegli.»
(Giovanni Boccaccio, Decameron, Proemio)

GRANDI PERSONAGGI STORICI Ritengo che ripercorrere le vite dei maggiori personaggi della storia del pianeta, analizzando le loro virtù e i loro difetti, le loro vittorie e le loro sconfitte, i loro obiettivi, il rapporto con i più stretti collaboratori, la loro autorevolezza o empatia, possa essere un buon viatico per un imprenditore come per una qualsiasi persona. In questa sottosezione figurano i grandi poeti e letterati che ci hanno donato momenti di grande felicità ed emozioni.

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Pearl Buck

buck

Pearl Sydenstricker Buck (Hillsboro, 26 giugno 1892 – Danby, 6 marzo 1973) è stata una scrittrice, giornalista e insegnante statunitense. Vinse il Premio Pulitzer per la narrativa grazie al suo romanzo La buona terra nel 1932. Nel 1938 vinse il Premio Nobel per la letteratura per "... le sue descrizioni ricche e veramente epiche della vita contadina in Cina e per i suoi capolavori biografici.", diventando così la prima donna americana a ottenere il prestigioso premio svedese.
Tre mesi dopo la nascita di Pearl, i genitori, Absalom Sydenstricker e sua moglie Carie, missionari della Chiesa Presbiteriana, si trasferirono in Cina; la futura scrittrice passò la sua giovinezza a Ching Kiang (nella regione dello Jiangsu), sul fiume Yangtze. La famiglia non viveva all'interno dell'insediamento straniero, ma nella città cinese; il padre era l'unico missionario della zona e spesso rientrava a casa dalle sue missioni evangelizzatrici coperto di sputi e lividi.

buck giovane

P B da giovane


Pearl crebbe educata da una tata cinese, che le raccontava storie e leggende del suo popolo, e considererà il cinese come la propria lingua madre. Nel 1900, a seguito dell'accrescere dell'odio xenofobo, la famiglia si spostò a Shanghai. Nel 1901 la famiglia si trasferì in America, per poi tornare in Cina nell'autunno dell'anno seguente, insediandosi a Zhenjiang, dove l'educazione di Pearl venne affidata a un maestro cinese che le insegnò calligrafia e le fece studiare i più importanti testi classici cinesi. All'età di 18 anni ritornò negli Stati Uniti, dove studiò fino alla laurea in letteratura inglese a Lynchburg in Virginia.
Nel 1917 si sposò con John Lossing Buck, un insegnante di economia agraria, assieme al quale si trasferì in Cina, dove insegnò letteratura all'Università di Nanchino fino al 1927, quando fu costretta ad abbandonare il paese a causa delle ritorsioni verso gli stranieri, trovando rifugio in Giappone. Nel 1931 divorziò dal marito e sposò Richard J.Wash, il suo editore. Nello stesso anno pubblicò La buona terra (The Good Earth), il suo romanzo più famoso, che le valse anche la medaglia di riconoscimento dall'American Academy of Arts and Letters.

buck premio

P B riceve il Nobel


Rientrata negli Stati Uniti, continuò a scrivere e si dedicò alla salvaguardia dei diritti umani, dando vita a una fondazione per l'assistenza ai bambini asiatici. Fra romanzi, saggi, biografie e racconti ha lasciato più di 80 opere. Pubblicò anche opere teatrali, sceneggiature e letteratura per l'infanzia. Firmò cinque romanzi sotto lo pseudonimo maschile di John Sedges.

Romanzi

  • Altri dei
  • Cielo cinese, 1941
  • Donna imperiale
  • La famiglia dispersa, 1935 (A House Divided)
  • Figli, 1933 (Sons)
  • I parenti
  • Il dono d'un giorno
  • Il fiore oscuro, 1952 (The Hidden flower)
  • Il frutto mancato, 1953 (Come, My Beloved) ambientato in India
  • Il Sigillo, 1965 (Death in the castle)
  • La buona terra, 1931
  • La casa dei fiori, 1966
  • La dea fedele, 1972
  • La gran dama
  • La madre, 1934
  • La prima moglie, 1933
  • La promessa, 1943
  • La saggezza di Madame Wu
  • L'amore di Ai-Uan, 1939 (The Patriot)
  • L'arcobaleno
  • Il segreto del Natale
  • Le cinesine della casa accanto
  • Le mie patrie
  • Le ragazze di Madame Liang, 1969 (The three Daughters of Madame Liang)
  • Lettera da Pechino, 1957 (Letter from Peking)
  • Mandala, 1970 (ambientato in India)
  • Miniatura di Natale, 1973
  • Questo indomito cuore, 1938 (This proud heart) ambientato in USA
  • Ritratto nuziale
  • Stirpe di drago, 1942 (Dragon seed)
  • Tre ragazzi e un bufalo
  • Tutti sotto il cielo, 1974
  • La cucina orientale, 1972
  • Una mamma e cinque bambini
  • Uomini di Dio
  • Vento dell'est, vento dell'ovest, 1930 (East wind: west wind)
  • Peony, 1948
  • Storia cinese, 1962 (Satan Never sleeps)
  • Un'eterna meraviglia (The Eternal wonder) - 

La buona terra

buona terra

La buona terra prende spunto da uno specifico periodo dell’autrice, ovvero dal suo soggiorno nella Cina settentrionale, trascorso in compagnia del marito missionario. La Cina settentrionale, rurale e povera, flagellata continuamente dalle carestie e dal banditismo, era una terra tutt’altro che ospitale. Proprio qui è ambientata la storia di Wang Lung, un umile contadino che conosce fin da giovane la fame, il duro lavoro e la miseria, e sarà ben presto ossessionato dal desiderio di arricchirsi, di accumulare beni per sottrarsi una volta per tutte agli stenti.
Wang Lung riuscirà nel suo intento, accumulando terre che gli porteranno ricchezza e prestigio; ma questo, nel secolo spietatamente veloce che è il Novecento, non basta più: i cambiamenti che si susseguono l’uno dopo l’altro minano lentamente l’immobilismo della millenaria Cina, mettendo in discussione le priorità e gli ideali che avevano accompagnato i suoi abitanti per intere generazioni. Wang Lung, che si è affidato alla sua terra per possedere certezze, le vedrà cadere una alla volta, spettatore impotente di fronte a una Cina che si risveglia da un lungo sonno.
La trama de La buona terra, nel suo mettere a confronto un semplice contadino e l’indomabilità di un intero secolo, è senza dubbio affascinante, ma il reale motivo per il quale La buona terra affascina ancora risiede nello stile e nella sensibilità dell’autrice.
Pearl Buck rende protagonisti delle sue storie gli oppressi e gli umili, coloro che portano avanti la propria esistenza stringendo i denti, e ne racconta la difficile vita. Lo fa con uno stile scarno ma diretto, senza appellarsi mai a facili sentimenti di pietà, e conferendo anzi ai suoi personaggi dignità, e perfino eroismo.
La prospettiva dell’autrice non è la solita eurocentrica, piena di distaccata commiserazione nei confronti di altre popolazioni (prospettiva che traspare invece in tanti altri romanzi ambientati nell’Estremo Oriente, come il bestseller Fiore di neve e Il ventaglio segreto), e si distingue invece nel panorama letterario europeo per l’affetto e la sincera ammirazione per la Cina e il suo popolo, nonostante l’enorme disparità sociale e le primitive condizioni di vita che caratterizzavano alcune regioni.
Questo amore è trasmesso interamente al lettore, che segue con apprensione ed emozione le vicende della famiglia Wang, e al contempo, vive la Cina, imparando a conoscerne la bellezza rude ma maestosa che resiste nel tempo. Se non avete ancora letto nulla di Pearl Buck vi raccomando questo romanzo, la cui lettura è stata, per me, fonte di emozioni e commozione.

Cielo cinese

Il romanzo è ambientato durante la seconda guerra cino-giapponese (1937-1941) Nell'ospedale di una città cinese una dottoressa americana, Sara, si prodiga ad assistere e curare i pazienti, dirigendoli al rifugio durante i bombardamenti. Il medico responsabile dell'ospedale, Gray, di cui Sara è segretamente innamorata, le manda un telegramma dagli Stati Uniti, dove si è recato per raccogliere fondi, comunicando il suo matrimonio e incaricandola di preparargli un appartamento per sé e per la moglie. Al suo ritorno riprende il lavoro in comune mentre la moglie, insoddisfatta e impaurita per il pericolo dei bombardamenti, dà segni di insofferenza.
Viene portato in ospedale, da un cinese capo della resistenza, un giapponese ferito e Sara lo opera promettendo al cinese che, appena sarà guarito lo riconsegnerà.
La moglie di Gray fa amicizia con un medico cinese, Chung, molto ambiguo nel comportamento. Questi si mette d'accordo con il prigioniero giapponese per trattenerlo il più possibile in ospedale e convince la moglie di Gray a inviare messaggi che forniscono informazioni sulle truppe cinesi e gli obiettivi da bombardare. In cambio l'ospedale sarà risparmiato.
Un'infermiera, sedotta da Chung e abbandonata, si vendica rivelando il complotto. Chang viene ucciso dal prigioniero giapponese e questo viene riconsegnato al comandante cinese. Gray, scoperto il ruolo della moglie nell'accaduto, deve confessare a sé stesso di non avere niente in comune con lei e di amare Sara. Il libro termina con il bombardamento dell'ospedale. È una prova che non ci sono più traditori e un invito alla speranza.

Lettera da Pechino

Narra la vicenda della coppia interrazziale formata da Gerald ed Elizabeth MacLeod, della loro separazione a causa dell'insurrezione comunista nella Cina del 1945 e delle loro vite separate in Cina e in America.
Nel settembre 1950 Elizabeth MacLeod vive nella fattoria dove è cresciuta, a Raleigh, nel Vermont, con il figlio diciassettenne Rennie. Il postino arriva tre volte alla settimana, e ogni volta Elizabeth spera che le porti una lettera di suo marito Gerald dalla Cina. Elizabeth è vissuta in Cina con il marito e il figlio fino a quando Rennie ha compiuto dodici anni. Sono vissuti a Pechino fino allo scoppio della guerra contro il Giappone, poi sono fuggiti a Chongqing. Elizabeth e il marito sono molto innamorati, ma Gerald, che ha origini asiatiche, ha mandato lei e Rennie in America perché l'insurrezione comunista in Cina ha reso il Paese pericoloso per i bianchi. Gerald è per metà cinese e ha scelto di rimanere in Cina.
Gerald scrive di rado, perché la comunicazione con gli occidentali è proibita dai comunisti e le lettere devono essere fatte uscire dal Paese di nascosto. Un giorno Gerald scrive a Elizabeth: "Qualsiasi cosa io faccia adesso, ricorda che sei tu la persona che amo." È la prima lettera di Gerald dopo mesi.
Elizabeth si prende cura di suo figlio e della fattoria. I suoi genitori sono morti da tempo. Matt Greene la aiuta a occuparsi della fattoria. Elizabeth è consapevole del fatto che in America esiste un pregiudizio nei confronti dei cinesi, e suo figlio ha un quarto di sangue cinese. La donna sente molto la mancanza di suo marito e durante l'inverno ricorda i giorni passati insieme.
In primavera, dopo aver preparato lo sciroppo d'acero, Elizabeth e Rennie si recano a Little Spring, in Kansas, per portare Baba, il nonno di Rennie, a vivere con loro in Vermont. L'uomo ha lasciato Pechino quando i Giapponesi hanno invaso la Cina e vive in una capanna da mandriano nella fattoria di Sam Blaine. Preferisce indossare abiti cinesi piuttosto che occidentali, legge pochi vecchi libri cinesi ed è diventato smemorato. Rennie si sente imbarazzato dall'aspetto e dai gesti cinesi del nonno. Durante il viaggio in treno verso il Vermont, Baba indossa abiti occidentali. Il medico del luogo, Bruce Spauldin, è convinto che l'anziano abbia avuto una serie di ictus. Elizabeth ricorda che Baba era arguto e brillante quando lei e Gerald vivevano con lui a Pechino. "E' dolce e gentile, è facile vivere con lui, e non si lamenta."
Elizabeth chiede a Baba di parlarle della madre di Gerald, Ai-lan, che non ha mai conosciuto. La coppia si sposò quando Baba era consigliere dell'imperatore. A Baba piaceva Ai-lan, sorella del suo amico Han Yu-Ren - ma non la amava. Dopo la nascita di Gerald, Ai-lan si appassionò alle idee rivoluzionarie di Sun Yat-sen, mentre Baba rimase fedele all'imperatore. Ai-lan credeva che le razze non si sarebbero mai potute mescolare. Si trasferì a sud, diventò una rivoluzionaria violenta e fu uccisa nel 1930 dalla polizia segreta del governo nazionalista. Gerald vedeva la madre raramente, ma desiderava fortemente che lei gli stesse vicino. Baba non permise ad Ai-lan di "contaminare" Gerald con le sue idee.
Il giorno successivo, il postino consegna una rivista spedita da una casella postale di Pechino; in copertina c'è un'immagine della madre di Gerald. La rivista è dedicata a una martire della rivoluzione. In questo modo Elizabeth scopre che Gerald sapeva tutto di sua madre, anche se non parlava mai di lei.
Nel corso dell'estate Rennie si innamora. Lui ed Elizabeth parlano dei loro parenti cinesi. Rennie desidera essere completamente americano e dimenticare i suoi parenti cinesi, compreso suo padre. Teme di non piacere alle ragazze a causa del suo essere in parte cinese. Elizabeth conosce Allegra, la ragazza di Rennie, e pensa che non sia la compagna adatta per suo figlio. Allegra e i suoi genitori se ne vanno quando Elizabeth dice loro che Rennie è per un quarto cinese. Gerald e Rennie alla nascita sono stati registrati presso l'ambasciata americana, quindi per la legge sono americani; ma Elizabeth pensa che Allegra e i genitori avessero il diritto di conoscere la verità, e che non avrebbero approvato l'ascendenza cinese di Gerald e di Rennie. La donna desidera che suo figlio trovi un amore profondo come quello che lei prova per Gerald. Rennie si sente ferito e arrabbiato e va a cercare Allegra per parlarle.
Nel frattempo, Baba diventa più debole e si comporta in modo infantile. Ha degli ictus. Bruce Spauldin, il medico, viene a visitarlo. Elizabeth nota che Bruce, che non è sposato, "è calmo, incline al silenzio e alla meditazione, tutte buone qualità per un marito. " Elizabeth si rende conto di essere sola e isolata da Pechino, nonostante suo marito non sia morto. Inizia a pregare. Baba ha altri ictus e perde completamente la lucidità.
Rennie ritorna. Chiede, "Madre, perché mi hai fatto nascere?" E' arrabbiato con la sua parte cinese. Per il resto dell'estate va al ranch di Sam Blaine. Prima che parta, Elizabeth gli racconta della madre di Gerald, sua nonna, Ai-lan.
L'ultima lettera di Gerald a Elizabeth conteneva una richiesta di cui Elizabeth non era al corrente. Elizabeth riceve una lettera da Mei-lan, inviata attraverso un negozio di sete a Singapore. Mei-lan ha chiesto a Gerald di scrivere la precedente lettera a Elizabeth. Mei-lan desidera prendersi cura di Gerald in assenza di Elizabeth e richiede il sostegno della sua "sorella maggiore". A questo punto della vicenda, l'ultima lettera di Gerald a Elizabeth è riportata per intero nel libro. L'uomo chiede il sostegno della moglie riguardo alla sua decisione di rimanere in Cina e di aver protetto e la moglie e il figlio mandandoli in America. Elizabeth invia una lettera nella quale esprime il suo amore per il marito e il suo pieno sostegno a Mei-lan e a Gerald, che convivono.
Baba si indebolisce, ma ricorda di non aver sposato la madre di Gerald per avere un figlio; non desiderava un figlio. Elizabeth capisce quanto l'infanzia di Gerald sia stata priva di amore. La donna tira fuori le lettere di Gerald e le rilegge. Inizialmente lui crede nel nuovo governo, poi il tono delle sue lettere diventa apatico. Elizabeth si rende conto del fatto che Gerald è prigioniero. Baba ha un altro ictus. Bruce lo cura, poi fa una proposta di matrimonio a Elizabeth. Lei dice di essere già sposata. Bruce aspetta.
Mei-lan scrive che Gerald è triste e aggiunge di voler essere amica di Elizabeth. La lettera è stata spedita da Hong Kong, per ragioni di sicurezza. Elizabeth apprezza la lettera della sua "sorella minore" ma sa che i vicini non capirebbero il suo amore per Gerald, che vive con Mei-lan in Cina. Rennie scrive che sta studiando fisica in un college del Mid-West e si sta pagando gli studi. Il suo compagno di stanza, George Bowen, ha una sorella molto intelligente e bella. Rennie promette di tornare a casa per Natale. Mei-lan invia lettere a Elizabeth attraverso amici di Manila e di Bangkok. Nelle lettere le racconta come sta Gerald.
Sam Blaine viene a casa con Rennie a Natale. Baba non ricorda bene Sam o Rennie, ma la riunione familiare natalizia è felice. Rennie è diventato un uomo. Elizabeth gli chiede della sorella di George Bowen. Madre e figlio litigano a proposito della scelta di Gerald di rimanere in Cina e di quella di Baba di sposare una donna cinese. Elizabeth spiega che ciò che conta è l'amore. Sam Blaine le chiede di sposarlo. Baba muore poco tempo dopo. Elizabeth ha una visione di Gerald che sta morendo, poi apprende da Mei-lan che Gerald è morto e che Mei-lan ha un figlio.
Rennie sposa la sorella gemella di George Bowen, Mary, con l'approvazione di Elizabeth. George e Mary sono orfani e vogliono bene a Rennie. Bruce ed Elizabeth pensano di sposarsi. Elizabeth considera la vita senza amore di Baba un cattivo esempio e la disapprova.

Personaggi

  • Elizabeth MacLeod (chiamata Eve dal marito Gerald) - vive nella fattoria di famiglia in Vermont con il figlio Rennie, dopo che Gerald ha fatto allontanare entrambi da Pechino per ragioni di sicurezza.
  • Gerald MacLeod - marito di Elizabeth, rettore dell'università di Pechino, figlio di padre americano e madre cinese.
  • Rennie MacLeod - figlio di Elizabeth, ha 17 anni all'inizio del romanzo e 20 alla fine.
  • Matt Greene - dipendente della fattoria in Vermont.
  • Nonno MacLeod (Baba) - padre di Gerald, nato in Virginia, ha lasciato Pechino per San Francisco quando i giapponesi hanno invaso la Cina. Ha finito per stabilirsi a Little Springs, in Kansas, nella fattoria di Sam Blaine.
  • Sam Blaine - un americano che ha accolto e si è preso cura di nonno MacLeod. Ha 42 anni. Nonno MacLeod aveva la febbre tifoide quando Sam lo ha accolto nella sua casa.
  • Dottor Bruce Spauldin - il medico di Raleigh, in Vermont.
  • Ai-lan - madre di Gerald. Il suo fidanzato è morto quando lei aveva 15 anni. Ha sposato nonno MacLeod quando aveva 25 anni e lui ne aveva 30.
  • Mei-lan - seconda moglie o concubina di Gerald.
  • George Bowen - compagno di stanza di Rennie al college e fratello della sua futura moglie, Mary.

 

Le ragazze di Madame Liang

In Cina sono gli anni della xenofobia, cresciuta in seno alla rivolta di un popolo esausto, sfinito da guerre, occupazioni, diaspore e carestie. Un paese con un passato di sottomissione da parte di popoli del tutto estranei, legittimata da quei trattati ineguali, che solo dopo, la Storia, avrebbe riconosciuto come tali. L’unica speranza di opporsi, sarà stretta intorno ad un pugno di uomini, ad una società segreta, ad un’alleanza che condurrà ancora una volta alla rivoluzione, all’addio dell’impero e alla nascita della repubblica comunista. Così, tutta la fede finirà per essere riposta in un uomo solo, e quando anche questa verrà tradita, il popolo cinese si ritroverà solo, chiuso al resto del mondo, logorato, affamato e ben distante da quella libertà tanto agognata, per la quale lotterà ancora per lungo tempo. “Il popolo aveva bisogno di qualcuno da adorare. Senza un idolo sarebbe stato perduto e spaventato tra terra e cielo. Non avevano altri dei ora da adorare, poiché gli dei erano proibiti, e non avendo dei, se ne creavano uno da sé, adorando il Presidente. Là dove la gente non ha un dio, si crea l’immagine di un dio. Così era, e così era sempre stato.”.
Madame Liang è una donna fiera e indipendente, con la “colpa” di non aver saputo dare alla luce un figlio maschio. Proprietaria di uno dei ristoranti più alla moda di Shanghai, vedrà la sua vita stravolgersi di fronte all’ordine di rientro per sua figlia Grace, una promettente studentessa negli Stati Uniti, utile alla causa del popolo cinese, e per questo, obbligata dal partito a lasciarsi alle spalle sogni e futuro per servire la nazione. Ma lì dove Madame Liang scorgerà solo la spregevole pretesa di un partito, Grace coglierà il grido d’aiuto di un popolo sofferente, della propria gente che guardando il cielo piange ogni ingiustizia. “Ricordò i villaggi della lontana provincia dov’era stata bambina. Fin da allora, turbata dalla vista dei bambini devastati dal male, dagli occhi mangiati dal pus dell’infezione, aveva chiesto a sua madre: “Mamma, perché non chiamano il dottore?” “Perché non ci sono dottori qui” aveva risposto sua madre.
È così che Grace ritorna a casa. Un mondo diverso da quello che conservava tra i suoi ricordi di bambina, in cui ogni parola ha un peso specifico e può portare a drastiche conseguenze. Cercherà, questa giovane straniera nella sua stessa madrepatria, di seguire il lungo filo rosso della storia per ricostruire il passato di un popolo attraverso gli occhi materni, per capire errori ed eventi, conseguenze e scelte che modificarono per sempre il destino di un paese. “La nostra colpa principale… fu che noi non riponemmo la nostra fiducia nella saggezza dei nostri grand’uomini. Essi ci insegnarono a creare, non a uccidere; questa è la base per continuare la vita. Comportarci con gli altri come vorremmo che gli altri si comportassero con noi, avere cura dei vecchi, così come desidereremo essere curati quando sarà la nostra ora; reciprocità in ogni rapporto umano, è qui il segreto della vita, i nostri saggi ce l’hanno insegnato. Ed è tanto vero che noi continuavamo a vivere mentre gli altri morivano in guerra e nei conflitti. Sì, e avevamo ragione. Poi i nostri grand’uomini ci vennero a mancare.”
Ciò nonostante, risulta difficile capire il presente quando nella mente si affollano i ricordi di un passato in cui Shanghai è terra straniera più che cinese, dove le strade vengono pulite per gli invasori e i parchi sono vietati a cani e cinesi. Quando ancora si sentono gli echi dei bombardamenti giapponesi, destinati solo al popolo cinese, e diventa indispensabile il tentativo di rifugiarsi tra gli alti palazzi stranieri, coperti da stuoie, da scatole, o qualunque altra cosa possa fungere da riparo. Quando è ancora così vivida l’immagine delle più giovani che si vendono agli angoli per pochi spiccioli o per banconote che ormai non hanno più alcun valore. “E cadaveri di soldati cinesi giacevano dappertutto, morti dell’esercito nazionalista, abbandonati dalla fuga dei capi, finché i loro corpi putrefatti ammorbarono la città e i cani selvatici ingrassarono della loro carne”.
“Le ragazze di Madame Liang” è la promessa mancata di un luogo felice, come dovevano essere le comuni. È la speranza infranta di fronte ai coniugi costretti alla separazione con il solo permesso di incontrarsi ogni due settimane per mezz’ora su di un logoro lettino. È un figlio di sette anni che accusa un padre di tradimento, condannandolo a morte. È la pallottola diretta ad un uomo buono, proprietario di terre, che la “Nuova Via” pretende per sé. È il ricordo lontano di amori passati, di forti e giusti uomini che condanneranno a morte servi, donne e bambini, nella casa di un traditore. “ahimè, il giovane credeva nelle cose che diceva. Gli avevano insegnato a credere ed egli aveva perduto la facoltà del dubbio. Cosa sarebbe successo quando un giorno la verità e la realtà lo avrebbero svegliato? Quale rifugio avrebbe avuto allora la sua anima ora così impegnata in ciò in cui credeva? Non avrebbe mutato la sua totale disperazione in violenza estrema contro coloro di cui si era fidato ciecamente?”
Con una prosa scorrevole e delicata, Buck costruisce una storia di donne intelligenti e combattive. Una che occulta la saggezza tra i silenzi, con frasi intese, ma mai pronunciate, seppellite insieme a un passato rivoluzionario. Forte abbastanza da combattere ancora per il proprio popolo, saggia altrettanto da aspettare pazientemente che i tempi siano maturi per il cambiamento. Un’altra con la responsabilità di realizzare un ponte tra due culture, tra la medicina occidentale e quella orientale, cosicché nessuna prevalga sull’altra, nessuna venga annullata o denigrata, perché entrambe confluiscano in un solo ed unico metodo che fonda il nuovo e l’antico, il passato ed il presente, l’antica saggezza e la moderna innovazione. L’ultima, decisa a dare alla luce dei figli cinesi, ma non a costo di rendere il marito scienziato, un realizzatore di armi di distruzione di massa. Un creatore di strumenti capaci di spazzare via intere popolazioni, cancellando per sempre l’impronta dell’antica coscienza cinese che per prima realizzò la polvere da sparo, e subito dopo scelse di impiegarla solo nella pirotecnica, perché non nuocesse ad alcuno.
Onore, coscienza, dovere, obbligo verso la propria la patria ma anche verso la propria famiglia, timori, dubbi su un popolo pieno delle proprie convinzioni e una gran voglia di sentirsi finalmente a casa. Tutti argomenti che conducono il lettore di fronte a tortuosi dilemmi, costringendolo, così, a dipanare la matassa di un pezzo di storia ancora troppo poco conosciuto, distante, quasi come se appartenesse a una dimensione aliena. Tra rabbia e delusione, amore e dedizione, paure ed ansie, la Buck fornisce una lettura e una interpretazione della storia cinese non avulsa dal contesto storico cui appartiene, affinché se ne possano comprendere motivazioni ed evoluzioni, dinamiche e cambiamenti, anche quando questi condurranno a inevitabili ingiustizie o prevedibili fallimenti. Perché in fondo il presente non è altro che la somma degli eventi passati, e a un popolo fiero quanto antico, non resta che adeguarsi ai mutamenti che esso pretende.



16 gennaio 2023 - Eugenio Caruso

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