Gor'kij , il precursore del realismo socialista.«Bambini affamati, vittime torturate dai loro oppressori, anziani indifesi considerati un odioso fardello dai loro figli; e tutta la solitudine, la povertà, e il dolore, si facevano beffa di ciò che la vita umana avrebbe dovuto essere. Desidero fortemente alleviare i mali del mondo, ma non posso farlo, e ne soffro.» (Autobiografia di Bertrand Russell) Versi tratti dalla poesia "Orologio da rote" di Neruda GRANDI PERSONAGGI STORICI Ritengo che ripercorrere le vite dei maggiori personaggi della storia del pianeta, analizzando le loro virtù e i loro difetti, le loro vittorie e le loro sconfitte, i loro obiettivi, il rapporto con i più stretti collaboratori, la loro autorevolezza o empatia, possa essere un buon viatico per un imprenditore come per una qualsiasi persona. In questa sottosezione figurano i grandi poeti e letterati che ci hanno donato momenti di grande felicità ed emozioni. Io associo a questi grandi personaggi una nuova stella che nasce nell'universo. ARTICOLI PRECEDENTI. Omero - Dante - Virgilio - Boccaccio - Petrarca - Geoffrey Chaucer - Eschilo - Shakespeare - Carducci - Pascoli - Leopardi - Manzoni - D'Annunzio - Verga -Tasso - Balzac - Hemingway - Dostoevskij - Tolstoj - Dickens - Steinbeck - Hesse - Camus - De Cervantes - Màrquez - Joyce - Faulkner - Sienkiewicz - Kipling - Mann - Gide - Bellow - Shaw - O'Neill - Tagore - Yeats - Andric - Buck - France - Kafka - Proust - Mauriac - Hamsun - Pirandello - Pasternak - Beckett - Eliot - Neruda - Pinter - Russell - Ibsen - Bjørnson - Gor'kij - Maksim Gor'kij, pseudonimo di Aleksej Maksimovic Peškov ( Nižnij Novgorod, 28 marzo 1868 – Mosca, 18 giugno 1936) è stato uno scrittore e drammaturgo russo.
La lotta contro la miseria, l'ignoranza e la tirannia sono le costanti di tutta l'opera dello scrittore, che è considerato il padre del realismo socialista.
Nato a Nižnij Novgorod in una famiglia povera, rimase orfano a dieci anni e nel 1880, appena dodicenne, scappò di casa per andare a vivere dalla nonna, eccellente narratrice di storie popolari, che molto probabilmente gli trasmise la passione per la letteratura. Duramente colpito dalla morte dell'anziana parente, tentò il suicidio (dicembre 1887), ma sopravvisse e intraprese un viaggio a piedi, durante il quale attraversò l'Impero russo per cinque anni, cambiando continuamente lavoro. Gor'kij con Stalin, nel 1931 vicino al Cremlino
Gor'kij con Lev Tolstoj, nel 1900 a Jàsnaja Poljana
Come ho avuto modo di afferemare in un mio precedente articolo, da giovane, lessi gran parte della letteratura russa; a questo interesse non poteva sfuggire Gor'kij, con la sua carica di dolore; mi è capitato, anche, di assistere al dramma L'albergo dei poveri a Milano. Purtroppo egli fu anche il precursore del realismo sociale nell'arte, che ha contribuito a rovinare la cultura russa dell'Unione Sovietica.. OPERE
L'ALBERGO DEI POVERI L’azione si svolge in un dormitorio appartenente a Michail Ivanovic Kostylëv; vi abita gente proveniente dal fondo stesso della società: poveri, ladri, prostitute, umili lavoratori. Alcuni tentano disperatamente di uscirne, altri si arrendono; le relazioni fra di loro sono difficili, scoppiano costantemente dispute e litigi. Vasilisa, moglie di Kostylëv, è innamorata di Vas’ka Pepel, un ladro, e lo convince a uccidere il marito; Vas’ka è, a sua volta, innamorato della sorella minore di Vasilisa, Natal’ja. Fra gli altri inquilini del “fondo” vi sono Satin (giocatore d’azzardo e baro), l’Attore (ex attore teatrale) e il Barone (un aristocratico che ha sperperato tutte le sue ricchezze); persone completamente fallite e inerti. Il Parassita, un operaio, attende la morte della moglie malata per avere le mani libere. Nel bel mezzo dell’azione, nel dormitorio appare il vagabondo Luka; questi compatisce la condizione degli inquilini e li calma, promettendo loro la riconciliazione con la realtà. Luka suggerisce a Vas’ka e Natal’ja di andarsene in cerca del loro futuro. Vasilisa, che è gelosa della sorella, la picchia costantemente. Le sempre crescenti ostilità sfociano in una rissa fra gli inquilini, durante la quale Pepel uccide accidentalmente Kostylëv e viene successivamente arrestato. Nel momento di maggiore tensione, dopo la rissa, Luka scompare, lasciando quelli che credevano in lui nella desolazione totale. La moglie del Parassita muore, ma questi rimane senza denaro e senza speranze; l’Attore, alla notizia della partenza di Luka, si suicida. All’apprendere dal Barone che l’Attore si è impiccato, Satin, che stava intonando una canzonaccia con altri, commenta freddamente: “Ah... ha rovinato la canzone... idiota!” LA MADRE Protagonista del romanzo è Pelageja Nilvona Vlasova, moglie del fabbro ubriacone Vlasov. Dopo la morte del marito, una trasformazione radicale si produce nel modo di essere e di pensare di Pelageja. Causa del suo mutamento è il figlio Pavel, operaio socialista, che fa di casa sua un covo di riunioni politiche; a contatto con il figlio e i suoi amici, Pelageja, affascinata dal pensiero politico dei ragazzi, si libera da ogni timore e pregiudizio. Nel momento in cui Pavel e i suoi amici vengono imprigionati, rinata nella sua nuova fede politica, Pelageja si trasforma nella madre di tutti i compagni del figlio. Quando viene a sapere che i giovani sono stati condannati, distribuisce i volantini con il testo rivoluzionario pronunciato da Pavel in tribunale. Scoperta dai militari, lascia i volantini, invocando a gran voce il suo appello per i lavoratori, ma nel tumulto rimane uccisa. VAREN'KA OLESOVA Ippolit Sergeevic Polcanov, libero docente all'università, riceve una lettera della sorella Elisabetta Sergeevna, che chiede il suo aiuto in seguito alla morte del marito. Scoprirà che la sorella non ha bisogno di consolazione per la perdita del coniuge, che non amava, ma di consigli per tutelare i propri interessi sull'eredità e in vista del matrimonio con Bencovski, più giovane di cinque anni. La casa di Elisabetta è frequentata da Varenka Olessova, una giovane bella e originale, che incuriosisce e attrae Ippolit, fino a fargli perdere la testa. Durante le passeggiate nei boschi e le gite in barca, Ippolit cerca di insegnare princìpi più nobili a Varenka, che si nutre di romanzi di avventure, ma la ragazza lo sorprende ogni volta con la sua logica e il suo modo di ragionare. Alcune volte sono accompagnati dalla giovane cameriera Mascia e dal servo Gregorio, innamorati che non possono sposarsi senza il consenso della padrona Elisabetta. Elisabetta e Ippolit accettano l'invito di una visita presso la residenza di Varenka, che vive con una vecchia zia e il padre, il colonnello Olessov, alcolizzato e ridotto su una poltrona. La giornata scorre tranquilla, ma sul tardi arriva un forte temporale, che li costringe a pernottare da loro. Ippolit va nella sua camera, ma non riesce a dormire, spera in una visita di Varenka e all'alba ode dei passi, si apre la porta ed entra nella sua camera la vecchia cameriera che deve spazzolare il suo vestito. Egli esce nel parco e cammina sconvolto, quando scorge Varenka che fa il bagno sulla riva del fiume. Appena lei si avvede della sua presenza, gli ordina di allontanarsi e, al suo rifiuto, si tuffa nell'acqua. Ippolit, quasi in ginocchio, la chiama e a questo punto lei esce dal fiume, gli va incontro, non per rispondere al suo abbraccio, ma per percuoterlo più volte sul viso con qualcosa di pesante e di bagnato, fino a farlo cadere sulla schiena. «E ora tornerete a casa così come siete, sporco e bagnato. Non avete vergogna?» dice Varenka. Poi gli fa un gesto di addio con la mano e sparisce rapidamente tra gli alberi. «Perdonatemi!» implora Ippolit e resta seduto, appoggiato ad un albero, guardando con aria ottusa le acque che scorrono lentamente, molto lentamente. 27 agosto 2023 - Eugenio Caruso Il fiore di girasole, logo del sito, unisce natura, matematica e filosofia. |
www.impresaoggi.com |