Macrino. Fu il primo a divenire imperatore senza essere stato precedentemente membro del Senato.

I GRANDI PERSONAGGI STORICI


Ritengo che ripercorrere le vite dei maggiori personaggi della storia del pianeta, analizzando le loro virtù e i loro difetti, le loro vittorie e le loro sconfitte, i loro obiettivi, il rapporto con i più stretti collaboratori, la loro autorevolezza o empatia, possa essere un buon viatico per un imprenditore come per una qualsiasi persona.

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Marco Opellio Macrino

Marco Opellio Macrino (Cesarea, 164 circa – Cappadocia, giugno 218) è stato imperatore per quattordici mesi, dall'aprile del 217 alla morte.
Macrino nacque a Cesarea, in Mauretania, intorno al 164 circa, da una famiglia di etnia berbera facente parte dell'ordine equestre. Sotto l'imperatore Settimio Severo divenne un importante funzionario ed in seguito, sotto il suo successore Caracalla, ricoprí la carica di prefetto del pretorio. Questa era la massima carica che un personaggio dell'ordine equestre potesse raggiungere a quei tempi.
Il prefetto del pretorio, infatti, era secondo in comando all'imperatore e responsabile per le uniche forze militari presenti nella città di Roma: la guardia del corpo dell'imperatore ovvero i pretoriani. Nei primi anni del suo incarico ebbe certamente la fiducia di Caracalla, tuttavia in seguito cominciò a complottare contro di lui. Nel 217 Caracalla si recò in oriente per preparare una campagna contro l'Impero partico. Macrino era al suo seguito con altri membri della guardia pretoriana. In aprile Caracalla si recò a visitare un tempio, presso il luogo di una precedente battaglia, accompagnato solo dalla sua guardia del corpo, Macrino compreso. Gli eventi non sono chiari, ma è certo che Caracalla fu ucciso a questo punto del viaggio. Al ritorno, l'11 aprile, Macrino si autoproclamò imperatore.
Fu il primo a divenire imperatore senza essere stato precedentemente membro del Senato. Macrino nominò cesare e successore il proprio figlio Diadumeniano. I primi mesi di regno non furono fortunati. Alla notizia della morte di Caracalla, i parti invasero i territori romani che avevano perduto negli anni precedenti. Macrino decise allora di trattenersi in oriente, mentre lo scontento cominciava a manifestarsi a Roma.
Anche il rapporto con le legioni non era tranquillo, a causa di una riforma del sistema di pagamento che favoriva i veterani rispetto alle reclute. I membri restanti della famiglia imperiale dei Severi, di cui faceva parte Caracalla, ricevettero l'ordine di lasciare il palazzo imperiale e tornare nel luogo di origine della loro famiglia, in Siria: si trattava di Giulia Mesa, sorella di Giulia Domna madre di Caracalla, e le figlie Giulia Soemia Bassiana e Giulia Mamea.
Macrino tuttavia non riuscì a consolidare il suo trono, mentre le donne cominciarono a complottare in favore del figlio di Giulia Bassiana, Eliogabalo, spargendo la voce che si trattasse di un figlio naturale di Caracalla. La ribellione cominciò il 15 maggio; l'8 giugno del 218 le truppe di Macrino furono sconfitte in battaglia. Macrino cercò di organizzare la fuga e inviò il figlio Diadumeniano come ambasciatore alla corte partica mentre egli stesso si dirigeva a Roma per garantirsene l'appoggio. Catturato in Asia Minore fu giustiziato come usurpatore. Diadumeniano subì a sua volta la stessa sorte ad opera dei parti.


Eugenio Caruso - 19 maggio 2018

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